Firenze, 23 novembre 2023 - Un arco temporale di sei mesi di programmazione che parte dal mese di gennaio, abbraccia il Festival - che giunge alla 86esima edizione - e termina il 13 giugno 2014. Sei mesi della nuova fase del Teatro che guardano con attenzione, curiosità e ispirazione al passato del Maggio - istituzione nata più di 90 anni fa - per costruire e consolidare con efficacia il presente e necessariamente proiettarsi positivamente e con slancio verso il futuro. Ciò che ispirò allora la fondazione del Maggio s’individua, ancora oggi, in una profonda volontà di rinnovamento, che è la stessa intenzione che guida adesso il rilancio dell’Istituzione che guarda in sé stessa e alla sua storia.
Se il Maggio sin da subito faceva sue le nuove proposte, percorreva inedite strade espressive, individuava, scopriva e lanciava artisti che da Firenze sono entrati a far parte della storia, oggi questa è la bandiera tornata d’attualità. Il binomio “scoperte/proposte” è la missione del Maggio che ora si delinea nel programma - sempre all’insegna della sostenibilità del progetto artistico - che si presenta e che diventerà la strada maestra e identitaria del “rinato” Maggio sin dal più prossimo futuro; strada che il Maggio intende percorrere a passi decisi anche per consolidare soprattutto il rapporto con il suo pubblico, destando sempre più il suo interesse e la sua curiosità; attraendolo, offrendo a chi entra in Sala per un’opera o un concerto, per una presentazione o perun convegno, di riconoscersi nel ritrovato “stile Maggio”.
Con queste premesse il Maggio ha elaborato una proposta complessiva composta da quattro opere liriche (Don Pasquale, Turandot, Tosca, Jeanne Dark), un dramma in forma di concerto (Peer Gynt), un’opera per i bambini ispirata a Turandot, 12 concerti sinfonici con giovani direttori ma ovviamente anche con i grandi nomi di Daniele Gatti, Zubin Mehta e Myung-Whun Chung e l’atteso ritorno di Riccardo Muti con i WienerPhilharmoniker, un balletto (La trilogia dell’estasi con la coreografia di Roberto Zappalà); la collaborazione con gli Amici della Musica Firenze, l’Accademia Bartolomeo Cristofori, il Conservatorio Cherubini, la Scuola di Musica di Fiesole, l’Ort-Orchestra della Toscana che sarà diretta da Riccardo Bisatti,G.A.M.O, Tempo Reale con Maggio Elettrico, L’Homme Armè e Anbima, il Teatro della Pergola disegnano la programmazione del primo semestre del 2024 che, nel Festival, dedicherà a Giacomo Puccini -nel centenario della morte - un nuovo allestimento di Tosca diretta da Daniele Gatti, con il ritorno alla regia d’opera del grande attore ronconiano Massimo Popolizio, cui si affiancherà uno spettacolo “storico” del Maggio che rientra ormai tra i veri e propri cult dell’opera, Turandot con la regia firmata da Zhang Yimou e sul podio Zubin Mehta.
Da gennaio a marzo sul fronte sinfonico, l’idea nel comporre la programmazione è stata quella di chiamaresul podio, a fianco del direttore principale Daniele Gatti, direttori molto interessanti, che abbiano un’etàcompresa tra i trenta e i quarant’anni, con già una brillante carriera e che sono molto apprezzati a livelloeuropeo nei maggiori teatri d’opera e sale da concerto: Nikolas Naegele, “nato” e formatosi al Maggio in Accademia, è stato poi Kappelmeister alla Deutsche Oper a Berlino e più volte assistente di ChristianThieleman a Salisburgo e a Bayreuth; Hankyeol Yoon vincitore nel 2023 del Concorso Karajan di Salisburgo, al suo debutto italiano, Min Chung, “figlio d’arte” con un importante curriculum internazionale,Vitali Alekseenok vincitore nel 2021 del concorso Toscanini e, nel ’23, secondo al concorso Karajan e che ora ricopre il ruolo di Kappelmeister della Deutsche Oper am Rhein.
Lo stesso principio ha guidato la composizione di buona parte delle compagnie di canto sia per il versante operistico che concertistico: da una parte chiamando artisti di importante valore per esempio Sara Blanch, Marco Filippo Romano, Markus Werba, Francesco Meli, Teresa Iervolino, Carlo Bosi, Valeria Sepe, Alexia Voulgaridou, Gianluca Margheri, Pablo Ruiz, Ivan Magrì, Anicio Zorzi Giustiniani, Giovan Battista Parodi, Elia Schilton,Gabriele Sagona, Dario Giorgelé e alcuni di loro al loro debutto sia al Maggio che in Italia come AngelosS amartzis, Olga Maslova, Vanessa Goikoetxea, Alexey Markov e dall’altro coinvolgendo i giovani artistiche sono ora avviati con successo a una carriera internazionale e che si sono formati all’Accademia del Maggio: Nikoleta Kapetanidou, Dave Monaco, Qianming Dou, Eunhee Maggio, Davide Piva, ValentinaCorò, Alfonso Zambuto, Ludovico Filippo Ravizza, non scordando a fianco a loro i giovani talenti che tuttora la frequentano come Aleksandra Meteleva, Oronzo D’Urzo, Lorenzo Martelli, Matteo Mancini,Aitana Sanz-Pérez, Ohla Smokolina, Danbi Lee, Nikoletta Hertsak, Matteo Torcaso.
Nelle diverse iniziative a corollario della programmazione come le presentazioni delle opere, gli incontri congli artisti, si segnala il 26 e 27 aprile presso il Foyer di galleria, il Convegno “Un baritono per il Novecento, Rolando Panerai, fra Tradizione e modernità” a cura di Giovanni Vitali e Giancarlo Landini, inoccasione dei 100 anni dalla nascita del grande baritono.
LA PROGRAMMAZIONE DELLA STAGIONE DA GENNAIO E DEL FESTIVAL IN SINTESI
In cartellone, un dramma in forma concertante dà avvio il 16 gennaio alla stagione invernale, il Peer Gynt di Edvard Grieg, con la direzione di Nikolas Naegele e la drammaturgia di Pier Paolo Pacini e poi a partire dal 15 marzo il Don Pasquale di Gaetano Donizetti, con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Jonathan Miller. Nei primi mesi, i concerti sinfonici diretti da Daniele Gatti (20 e 21 gennaio), Hankyeol Yoon (il 9 e 10 febbraio), Min Chung, (il 23 e 24 febbraio), di nuovo Daniele Gatti (il 16 marzo) e Vitali Alekseenok (il 29 marzo), oltre a questi l’evento speciale fuori abbonamento con John Axelrod e la pianista Giulia Mazzoni il 5 gennaio e il concerto della Scuola di Musica di Fiesole che, con l’Orchestra Giovanile Italiana, come da tradizione, esegue il concerto di Capodanno l’1 gennaio 2024.
La collaborazione con Gli Amici della Musica Firenze è siglata dal concerto in coproduzione tra il Maggio e gli Amici che l’11 marzo riporta Grigory Sokolov sul palcoscenico della Sala Mehta.
L’opera per bambini, in collaborazione con Venti Lucenti è La principessa di gelo, ispirata a Turandot con la regia e drammaturgia di Manu Lalli e la direzione di Giuseppe La Malfa e anticipa quindi la Turandot in programmazione nel Festival; va in scena a partire dal 15 febbraio.L’86esima edizione del Festival s’inaugura in Sala Mehta il 13 aprile con il concerto sinfonico corale diretto da Daniele Gatti; mette subito in cartellone la collaborazione con l’Accademia Bartolomeo Cristofori per cinque concerti a partire dal 14 aprile, prosegue con Turandot, l’opera lirica di Giacomo Puccini, nelfastoso e famosissimo allestimento “storico” di Zhang Yimou che sarà diretta da Zubin Mehta.
Sul versante lirico gli altri due titoli in programmazione sono, dal 14 maggio, Jeanne Dark il nuovo allestimento dell’opera commissionata dal Maggio a Fabio Vacchi con la direzione di Alessandro Cadario e regia di Valentino Villa e, dal 24 maggio, Tosca, di Giacomo Puccini, con la direzione di Daniele Gatti e il nuovo allestimento firmato dalla regia di Massimo Popolizio.
Sul versante sinfonico, oltre al concerto sinfonico-corale che inaugurerà il Festival, sul podio saliranno di nuovo Daniele Gatti il 5 maggio, Myung-Whun Chung, il 25maggio, Riccardo Bisatti alla guida dell’Ort l’1 giugno (fuori abbonamento), Zubin Mehta nel concerto di chiusura il 13 giugno. Il Festival mette in calendario anche l’importante ospitalità il 12 maggio dei Wiener Philharmoniker che saranno diretti da Riccardo Muti.
Le altre collaborazioni riguardano il fruttuoso rapporto con il Conservatorio Cherubini di Firenze e la Scuola di Musica di Fiesole in un “Progetto Giovani Musicisti” per una serie di quattro concerti eseguiti a partire dal 7 maggio presso la Sala Coro del Teatro con i rispettivi Complessi da camera delle due Istituzioni. Il 21 maggio è previsto in Sala Mehta ilconcerto dell’Associazione Musicale L’Homme Armé. Il 5 giugno G.A.M.O. Ensemble - Gruppo ApertoMusica Oggi - in Sala Regia per un concerto dedicato interamente a Luigi Nono e alle sue composizioni, e ancora in Sala Regia Tempo Reale con Maggio Elettrico l’11 e 12 giugno.
Per il balletto il 30 e 31 maggio,la Compagnia Zappalà Danza con la coreografia di Roberto Zappalà, propone La trilogia dell’estasi, treballetti: L’après-midi d’un faune, Boléro, Le Sacre du Printemps.
IL NUOVO SEGNO GRAFICO DEL MAGGIO
Il nuovo logo recupera la forte identità storica del Maggio Musicale Fiorentino e del Festival, il suo passato prestigioso rispettandone la filosofia.
Allo stesso tempo mette in rilievo la contemporaneità e lo accompagnaverso il futuro. Rimarca ed enfatizza, attraverso il Giglio, il legame stretto e indissolubile dell’Istituzione con la Città di Firenze. Nel rispetto della tradizione iconica del Giglio, diventa un segno moderno, elegante, ma riprogettato e quindioriginale. Sigla e sottolinea il rinnovamento - non solo visivo - del Maggio.
Il nuovo logo si declina per il Teatro (e per l’istituzionalità) e in una sua variante colore per il Festival.La nuova identità del Teatro del Maggio è concepita e disegnata dallo studio Arké di Napoli.
APPROFONDIMENTI
LA PROGRAMMAZIONE OPERISTISTICA E SINFONICA DELLA STAGIONE INVERNALE 2024
Peer Gynt, il dramma in forma di concerto, in abbonamento per la stagione sinfonicaIl Peer Gynt, musiche di scena di Edvard Grieg, della commedia di Henrik Ibsen dà l’avvio alla programmazione invernale del Maggio il 16 gennaio con una replica il 17 in Sala Mehta. Proposto in forma semiscenica - perciò inserito nel ciclo di abbonamento sinfonico – nell’elaborazione del regista e drammaturgo Pier Paolo Pacini, già andato in scena nel 2002 al Teatro La Pergola di Firenze, vede sul podio Nikolas Naegele, direttore formatosi all’Accademia del Maggio e che è stato Kappellmeister alla Deutsche Oper di Berlino dal 2017 al 2019 e più volte assistente di Christian Thieleman a Salisburgo e a Bayreuth.
Parlando dello spettacolo, Pacini commentò così la decisione di ‘trasportare’ in una formasemiscenica questa particolare composizione: “La decisione di effettuare un allestimento in forma semiscenica è stata una conseguenza coerente con l'idea di un luogo della mente più che di veri, diversi luoghi; di un viaggio metaforico dove il nesso avviene quasi senza spostamento fisico, di un vuoto riempito solo da un piccolo baule in cui tutto il mondo dell'inconscio di Peer può essere racchiuso in quanto privo di caratteristiche di realtà.”