Firenze, 27 febbraio 2024 – Grande navigatore, umanista, uomo di scienza come d’azione, Giovanni da Verrazzano è ricordato principalmente per il viaggio oltreoceano che lo portò nel 1524 per primo occidentale nella baia di New York, e quindi ad esplorare le coste orientali degli attuali Stati Uniti d’America. A lui è dedicato il libro firmato dal giornalista scrittore Marco Hagge e intitolato Giovanni da Verrazzano. Navigatore e gentiluomo (ed.
Pagliai, con illustrazioni di Bruno Solís e prefazione di Eugenio Giani). Il volume sarà presentato domani, mercoledì 28 febbraio, alle 17.00 nella Sala Soci del Centro Coop Ponte a Greve (Viuzzo delle Case Nuove, 9) alla presenza dell’autore. Interverranno Luigi Giovanni Cappellini, presidente della Fondazione Giovanni da Verrazzano, e Riccardo Ventrella, responsabile Relazioni e Progetti internazionali del Teatro della Toscana.
Il saggio, recentemente pubblicato anche in inglese, fa luce sulla biografia del navigatore toscano attraverso un’accurata indagine storica e filologica, incentrata in particolare sui suoi documenti autografi. Dopo un’analisi delle conoscenze geografiche nel XV secolo, da cui emergono figure di spicco come il geografo Paolo dal Pozzo Toscanelli o lo stesso Amerigo Vespucci, la narrazione abbraccia la storia di Giovanni, offrendo il ritratto di un viaggiatore coraggioso che fu anche una penna più che raffinata, e che nel 1524 compì un’importante traversata transatlantica per esplorare poi vaste zone della costa americana.
Uomo d’azione, inserito a pieno titolo nella vita pubblica e in una rete ben strutturata di relazioni politiche, Giovanni da Verrazzano fu anche un abile politico e imprenditore, nonché un personaggio dalle spiccate doti umane: evidente, ad esempio, è il rispetto che portò agli indigeni, con i quali trattava da pari a pari. “Un caso più unico che raro”, ammette Hagge, “nella storia delle scoperte geografiche”.