L’associazione culturale AttoDue e l’associazione culturale Murmuris, in collaborazione con il Teatro Cantiere Florida e il Teatro della Limonaia, il Laboratorio Nove e con il sostegno di Mibac, Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Sesto Fiorentino, presentano a novembre-dicembre la continuazione del progetto teatrale sull’opera di Jean-Luc Lagarce al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino.
Dopo le presentazioni dei tre spettacoli al Festival Inequilibrio di Castiglioncello, al Festival Orizzonti Verticali di San Gimignano, al Teatro San Bartolo di Buti, alla Sala Fontana di Milano, al Teatro San Eulalia di Cagliari, al Teatro Cantieri Florida di Firenze e al Teatro Testori di Forlì, il Teatro della Limonaia ospiterà le due produzioni in prima fiorentina con il seguente calendario:
PRIMA FIORENTINA 29 -30 novembre ore 21,00 Teatro della Limonaia (Sesto fiorentino)
ARMUNIA\ATTO DUE presentano
LA STANZA LA’ IN ALTO
da ERO IN CASA E ASPETTAVO CHE ARRIVASSE LA PIOGGIA
di Jean-Luc Lagarce
Traduzione e adattamento: Renata Palminiello e Maria Grazia Mandruzzato
Regia: Renata Palminiello
con:LA MAGGIORE: Camilla Bonacchi
LA MADRE: Renata Palminiello
LA PIU’ VECCHIA: Maria Grazia Mandruzzato
LA SECONDA: Carolina Cangini
LA PIU’ GIOVANE: Petra Valentini
Danza delle donne per il giovane uomo che torna per morire, una pavana dell’attesa tra la camera in alto dove lui riposa, o agonizza, e la porta verso il mondo, chiusa. Un microcosmo famigliare raccontato con lucida emozione, con femminile coazione a ripetere.
13 – 14 dicembre Teatro della Limonaia ore 21,00
LE REGOLE DEL SAPER VIVERE NELLA SOCIETA’ MODERNA
Produzione AttoDue
Di Jean-Luc Lagarce
Regia Sandra Garuglieri
Con Simona Arrighi e Mascia Tofanelli
Musiche originali Marco Baraldi
“Nascere non è complicato. Morire è molto semplice.
Vivere, tra questi due avvenimenti, non è necessariamente impossibile.
E’ solo questione di seguire le regole e applicare i principi.
Soprattutto sapere che ne esistono per ogni circostanza della vita!”
E la Dame, la protagonista di questo feroce e divertente manuale di salvataggio, si concede al pubblico per insegnare i rigidi cerimoniali che garantiscono ordine ed eleganza a tutte le occasioni importanti che scandiscono la vita.
Impartisce i suoi cinici consigli con sicurezza e precisione facendo molta attenzione a lasciare fuori i sentimenti che inevitabilmente metterebbero a rischio il fragile equilibrio in cui la vita deve scorrere per mettere in salvo le illusorie sicurezze di una società ipocrita e superficiale.
In questa operazione, apparentemente in difesa delle convenzioni, la Dame ci svela la vera natura di queste cerimonie, l’insensatezza di queste gelide e rigide consuetudini che lasciano fuori chi non può o non vuole appartenere al coro. Indica la strada da prendere per allenarsi alle contraddizioni che già in seno alla famiglia hanno il loro primo sviluppo.
Si entra nei testi di Lagarce a cavallo di un’onda, trascinati dal flusso delle parole, dalla scansione del ritmo, nuotando tra rime e assonanze dentro una lingua, la cui ripetitività non è meccanica, ma al contrario, consolante e familiare. E’ come se l’autore traducesse un linguaggio quotidiano, un’età della vita o la musica di un “personaggio” in altro, poesia, romanzo, elenco, infinito borbottio, canto.
La Dame de Le Regole canta con pause e metrica sicure, di un cinismo luminoso, le fasi della vita, le sue cerimonie, dentro le quali i sentimenti non sono ben accolti. “Sono accessori”, dice. Ride, ogni tanto. Fa ridere.
Niente lacrime in questo testo così astratto, in cui la Morte trascina tutto, bouquet, pizzi, neonati, cappelli, doni, e la Vita ricicla, come corredo, ricordo o pensiero, dentro nuove vite. Un ciclo eterno e indifferente alle passioni umane, come la nota luna di Leopardi, un eterno e oscuro andare, di cui resta soltanto un divertente rosario di riti e gesti da rispettare: Le Regole.
Barbara Nativi
Ricordiamo gli altri appuntamenti di TRAM (Teatri di Residenza Artistica Multipla)
4 dicembre Laboratorio Nove House ore 21,00
IL PRATONE DELLA CASILINA
Di P.P.Pasolini
Ideazione progetto e reading Alessandro Baldinotti
Immagini video Leonardo Lupori
Una lettura sincera e appassionata dell’Appunto 55 tratto da Petrolio.
Un testo scomodo a tratti quasi pornografico con un lirismo commovente nella descrizione di quei ragazzi di borgata protagonisti in quel pratone di periferia che non esiste più. Il pubblico è chiuso in uno spazio delimitato vicino all’attore e al testo in una promiscuità emotiva di una darkroom teatrale dove tutti saranno complici e testimoni di una sessualità cruda, diretta e fine a sé stessa.
6 dicembre Teatro della Limonaia ore 21,00
IL GRAN BALLO DELLE FORME: SCENE DEL ‘900 FRANCESE
a cura di LUCA SCARLINI
Una antologia del Novecento francese in scena, sviluppata con gli allievi di Laboratorio Nove: testi noti e altri rari, rarissimi, per rivisitare le invenzioni di una scena ricchissima, multiforme, a cui hanno contribuito, nell'etichetta fortunata della francofonia, autori da tutto il mondo, che sulle scene parigine hanno cercato, trovato, perduto e talvolta perfino dimenticato le nuove forme del teatro.
Scene da:
Maurice Maeterlinck, I ciechi
Jean Cocteau, Gli sposi della Torre Eiffel
Jean Giraudoux, La pazza di Chaillot
Jean Genet Lei
Witold Gombrowicz Operetta
Aimée Cesaire, Una tempesta
Bernard-Marie Koltès, Voci sorde/Bernard-Marie Koltès, Coco
Wajdi Mouawad Sete
Roland Fichet, Petites Comédies Rurales