Già nel 1860 a Volterra si produceva Gin. Precisamente, lo si faceva in una distilleria nel bosco di Berignone. Ma nessuno conosceva questa storia, Il successo ottenuto da questo prodotto li porterà alla prestigiosa Esposizione Universale di Londra del 1862.
Insomma, un Gin Volterrano presentato nei padiglioni delle capitale britannica, leader incontrastata del distillato in questione!
Spiriti del Bosco è il nome di questo progetto legato alle produzioni alcoliche volterrane, nasce, da Lucio e Bruno amici da una vita e da 20 anni insieme dietro al banco della “Vena” e dal loro desiderio di conservare questa eredità.
Si tratta di una piccola produzione i cui ingredienti sono selezionati con scrupolo e meticolosità nella terra dell’Alta Val di Cecina.
Il Gin Toscano, della Vena di Vino, è prodotto con il metodo “distilled gin”, ovvero vengono distillate le bacche di ginepro da loro raccolte nelle Riserve Naturali protette dell’Alta Val di Cecina, che insieme a pepe nero, cardamomo, salvia, coriandolo ed altre botaniche caratterizzano l’unione tra la Toscana, il mediterraneo ed i profumi di approdi lontani. Da qui un Gin con un profumo avvolgente e un sapore accattivante.
La Vena di Vino deve il suo nome alla tradizione degli alabastrai volterrani, più precisamente a Nene. La storia parla di Nene di Mondo, alabastraio, ma anche il più grande bevitore che abbia mai avuto Volterra.
Si racconta che un giorno trovandosi nella sua bottega, sentì nell’ aria un insistente profumo di vino, si voltò e incredulo vide che dal muro sgorgava un rigagnolo, ovvero una “vena”, di vino rosso. Nene, alla vista di quel rigagnolo rosso si gettò per terra e con la polvere di Alabastro costruì una diga per immagazzinare quel liquido prezioso, poi uscito fuori della bottega si mise a correre per via di Sotto gridando: Venite! Venite! Ho scoperto la vena! Alcuni passanti incuriositi lo seguirono nella bottega pronti a gettarsi su quella manna benefica. Però prima di loro era passato l’amico «Costoloni» e del laghetto di vino non c’era rimasto che la polvere di Alabastro arrossata.
Comunque oltre al Gin, alla Vena di Vino, troviamo altri quattro prodotti a dir poco favolosi. Bitter, Albatro (liquore al Corbezzolo), Vermouth e Amaro 21.
Bitter
Il Bitter Toscano avvolgente ed amaricante, infusione d’arancio amaro e dolce, assenzio romano, angostura, cannella, rabarbaro cinese, timo e iperico raccolto nelle Riserve Naturali Protette dell’Alta Val di Cecina.
Albatro, liquore al Corbezzolo
Un infuso alcolico con i frutti di arbutus unedo, il corbezzolo delle Riserve Naturali Protette dell’Alta Val di Cecina. Nelle migliori tradizioni dei ratafià e dei rosoli, dolce bicchiere per perditempo.
Vermouth
Vino trebbiano del Chianti con un po' di alcool e zucchero. Tanto assenzio romano, infuso di arancia dolce, vaniglia, liquirizia, cumino, cardamomo, chiodi di garofano, china, timo volgare, cannella, noce moscata, limone, genziana, bacche di ginepro, mirto ed altri frutti del sottobosco raccolti nelle Riserve Naturali Protette dell’Alta Val di Cecina. Aperitivo e Digestivo.
Amaro 21
Infuso alcolico di erbe e radici tra cui corteccia di china, arancio amaro, radice di liquirizia, cardamomo, genziana, angelica, radice di rabarbaro cinese, quassio, bacche di ginepro da noi raccolte nelle Riserve Naturali Protette dell’Alta Val di Cecina. Invecchiato in botti di rovere per circa sei mesi.
Ma perché all’interno troviamo dei reggiseni attaccati al soffitto?
l’idea di allestire una mostra di reggiseni, nata come un’esposizione temporanea nel 2005 poi trasformata in una tradizione permanente, è venuta parlando con Mister George Puskar.
George tra un bicchiere di vino e l’altro ha raccontato che nel bar della sua infanzia in Pennsylvania (molto simile a La Vena di Vino)il gestore, con fare affabile e simpatico cercava di convincere le clienti del locale a lasciargli il reggiseno... che lui inesorabilmente attaccava al soffitto.