Firenze 27.09.2021.- “Siamo venuti soltanto oggi a conoscenza della convocazione del tavolo di consultazione sindacale da parte del management GKN per la giornata di domani 28 settembre 2021, presso la sede della Confindustria di Firenze, ai sensi di quanto previsto dall’art.9 del contratto nazionale dei Metalmeccanici, in applicazione della sentenza del Tribunale del Lavoro di Firenze del 20 settembre scorso".
Lo dichiara Daniele Calosi, Segretario generale della Fiom Cgil di Firenze e Prato.
"La scorsa settimana - prosegue Calosi - la direzione aziendale ci aveva comunicato l’intenzione di aprire la procedura di consultazione sindacale e avevamo già chiarito che la sede naturale dell’incontro sarebbe dovuta essere quella del Ministero dello Sviluppo Economico. La convocazione dell’incontro per domani conferma ancora una volta la volontà della GKN di escludere dai “giochi” le Istituzioni locali e nazionali, con l'evidente obiettivo di procedere il più velocemente possibile verso la chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio.
Come Fiom abbiamo chiaro che la procedura prevista dall’articolo 9 del nostro contratto nazionale non obbliga le parti alla partecipazione o all’utilizzo della sede istituzionale, ma allo stesso tempo non lo vieta. Ed è anche impensabile, data la rilevanza industriale e sociale, gli interessi in gioco e la dimensione nazionale della vertenza, che le Istituzioni democratiche presso cui si sono svolti gli incontri fino ad ora possano essere escluse, a maggior ragione dal momento che l’azienda si rende disponibile al confronto in sede istituzionale proprio nella lettera in cui ci convoca alla consultazione di domani.
Pertanto, pur essendo disponibili ad un incontro tra direzione aziendale, RSU Gkn e organizzazioni sindacali provinciali, ribadiamo la necessità che il tavolo sia convocato presso il Ministero, visti anche gli importanti proclami fatti dalle diverse personalità politiche e istituzionali davanti ai cancelli della fabbrica e sui principali mezzi di informazione.
Infine non siamo certo meravigliati del repentino cambio di posizione della Confindustria Fiorentina, ma ci preme comunque sottolinearlo dato che la stessa organizzazione datoriale lo scorso 9 luglio in una nota stampa ufficiale, aveva preso le distanze dal comportamento dell’azienda e chiesto il rispetto dell’Avviso Comune firmato da Cgil Cisl e Uil nazionali.A quanto pare i rappresentanti degli industriali fiorentini hanno poco a cuore la tutela del patrimonio sociale e industriale del nostro territorio”, conclude Calosi.