"La Guardia di Finanza si è rivolta alla Regione per acquisire la documentazione sugli atti di gara, ricevendo il massimo della collaborazione. Confermiano la massima fiducia nella correttezza dell'operato dei funzionari dei nostri uffici e siamo certi che anche questo procedimento lo dimostrerà, così come accaduto fino ad oggi con i ricorsi in sede amministrativa".
Così l'assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli commenta la notizia dell'inchiesta aperta dalla magistratura sulla gara per l'assegnazione del servizio regionale di trasporto pubblico, a seguito di un esposto presentato da una delle società del consorzio Mobit.
"Per quanto ci riguarda - prosegue Ceccarelli - convinti che tutto sia stato fatto in modo regolare, andiamo avanti con l'unico obiettivo di fare l'interesse dei cittadini che hanno il diritto ad avere un servizio rinnovato e di qualità".
L'opposizione di centrodestra parte all'attacco. "La situazione che si è venuta a creare sulla gara d'appalto per il TPL della Toscana è grave, con un'inchiesta della Procura di Firenze in corso. Chiediamo con urgenza che il governatore Enrico Rossi venga in aula a riferire sull'intera vicenda". Lo chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). La Procura di Firenze indaga sulla maxi gara d'appalto del trasporto pubblico regionale toscano, che vale 4 miliardi di euro. Ieri mattina, militari della GdF si sono presentati negli uffici della società aggiudicataria dell'appalto, la Autolinee Toscane SpA, sequestrando incartamenti.
"Nell'atto si indicano come indagati due dirigenti regionali e i reati ipotizzati sono quelli di falso e turbativa d'asta - ricorda Stella -. Noi in più di un'occasione abbiamo chiesto alla Regione Toscana di fare chiarezza. Secondo le ipotesi d'accusa dei pm il piano economico e finanziario dell'opera era sbagliato. Alcuni problemi emersi erano già stati sollevati in passato sui giornali. Ad esempio si fa riferimento al fatto che la Regione avrebbe annunciato i vincitori prima dell'esito ufficiale della gara. E si sottolinea come l'aggiudicazione definitiva è arrivata senza attendere l'esito della decisione del Consiglio di Stato, chiamato in causa dai ricorsi di Mobit, che ha perso la gara. Questi e altri punti dell'intera vicenda devono essere chiariti pubblicamente in aula dalla Regione Toscana e dal suo presidente".
Intervengono anche Mazzetti e Cellai. "Le ultime notizie ci mostrano chiaramente, come Forza Italia chiedeva già da dicembre 2019, che c'è un estremo bisogno di fare chiarezza su come sia andata la gara" affermano Erica Mazzetti deputato e Jacopo Cellai, capogruppo a Palazzo Vecchio di Forza Italia. "Le ultime evoluzioni parlano di un funzionario della Regione Toscana e il responsabile del Rup finiti sul registro degli indagati. Indagato per noi di Forza Italia non equivale mai a colpevole ma certo ci impone delle riflessioni approfondite sui metodi di assegnazione di queste gare. Un conto è la giustizia che sta facendo il suo corso, un conto è la politica, soprattutto quando si tratta di servizi essenziali. Le nostre richieste di chiarezza - aggiungono Mazzetti e Cellai - non hanno mai avuto risposta".
Irene Galletti, Consigliera regionale del Movimento 5 stelle e candidata alla presidenza della Toscana, è pronta a depositare un’interrogazione sul tema. "La Regione - afferma - ha il dovere di riferire in aula in merito alle numerose ombre che hanno portato la procura di Firenze ad aprire un’inchiesta sulla gara per il gestore unico del traporto pubblico locale in Toscana. Un’indagine sconvolgente per le sue dimensioni e ancor più se letta alla luce delle recenti affermazioni dell'assessore Ceccarelli che, dopo l’ultima sentenza del Tar, ha sostenuto che "la Regione ha fatto le cose per bene e nel rispetto delle leggi".
I dettagli dell’inchiesta suggerirebbero ben altro. La Regione dovrà rispondere alla mia interrogazione per chiarire formalmente in Consiglio tutti gli aspetti di sua competenza”."Lasciamo ovviamente che sia la magistratura a far luce sulla vicenda – prosegue Galletti - ma è certo che se l'inchiesta dovesse confermare quanto emerso, sarebbe un terremoto per tutto il settore del tpl toscano, che in pieno Covid_19 ha bisogno di competenza e di trasparenza per riprogettare un servizio in grado di soddisfare le esigenze di un trasporto efficiente e sicuro anche sotto il profilo sanitario.
Le conseguenze comunque rischiano di essere molto gravi." "Dall'inchiesta della magistratura – conclude - emergerebbe l'ipotesi di una turbativa d'asta della gara di assegnazione del servizio, ma anche un intreccio di nomi e di circostanze che avrebbe fatto pendere la bilancia a favore dei francesi vincitori".
“Farò un question time in Consiglio regionale per capire se, alla luce dell’inchiesta della Procura di Firenze, l’assessore Ceccarelli intenda applicare una sospensiva all’assegnazione della gara unica del trasporto pubblico locale. Sulla base di quanto si apprende dalla stampa, con due funzionari della Regione sotto accusa, sarebbe opportuno che ogni procedura di assegnazione sia sospesa in attesa degli esiti dell’inchiesta -dichiara il consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)- Era di dominio pubblico la notizia dell’esposto presentato alla Procura in cui si gettavano ombre sulla gara del Trasporto Pubblico Locale per i prossimi anni vinta da Autolinee Toscane e contestata da Mobit. Ho sempre considerato inadeguata la scelta della Regione di affidare il trasporto pubblico attraverso una gara unica a livello regionale".