GALLUZZO (FIRENZE) - Fa una certa impressione vedere quello che c'è ma non si può vedere. Se poi si tratta di un corso d'acqua "vivo" ma lontano dagli occhi, questa impressione - mista a un certo stupore - aumenta. Alcuni lavori in corso al Galluzzo in questi giorni hanno fatto emergere alcuni metri del Fosso del Gelsomino, un fosso, un torrentello naturale che parte dalla zona di San Gaggio e si butta nell'Ema al Galluzzo.
Si vedono l'acqua che scorre, le arcate della struttura sotterranea, le pietre che compongono la galleria, insomma c'è da rimanere incantati se si è appassionati di questo tipo di argomenti.
La storia di questa struttura, la conoscono ingegneri e tecnici, certo che al Galluzzo molti anziani conoscono bene l'esistenza di questo Fosso, uno dei circa trenta a Firenze "sacrificati" e resi invisibili dall'espansione urbanistica. Sono invisibili ma in gran parte sempre "vivi", come il Fosso del Gelsomino.
Peccato, per alcuni, che presto verrà di nuovo ricoperto e portato fuori dalla vists, chissà per quanto tempo ancora.