La polizia ha arrestato un pregiudicato fiorentino di 41 anni, fermato dopo che aveva messo a segno un colpo su un’autovettura in via Giovanni Verità. Nell’ultimo periodo la Questura aveva registrato un incremento di furti di borse soprattutto a “donne al volante”. Mentre si trovavano in prossimità di scuole o stavano parcheggiando le proprie autovetture, le vittime venivano affiancate da un uomo che a bordo di uno scooter si avvicinava al lato passeggero e in maniera fulminea apriva lo sportello portando via la borsa della malcapitata di turno.
La Squadra Mobile non ha perso tempo predisponendo una serie di servizi di appostamento mirati a fermare l’autore di questa serie di furti. Ieri mattina le pattuglie in borghese della Squadra Contrasto al Crimine Diffuso hanno così rintracciato, in zona Coverciano, un fiorentino di 41 anni, ben noto alle forze dell’ordine per i suoi specifici precedenti e che corrispondeva, per caratteristiche fisiche e tratti somatici, alle descrizioni fornite dalle altre parti lese di furti su auto.
Il sospetto, dopo aver osservato attentamente i veicoli sulla strada, ha imboccato via Giovanni Verità avvicinandosi ad un’autovettura in sosta con una signora alla guida. Coperta la targa del ciclomotore con una cuffia rossa, il malvivente è entrato in azione: sceso dallo scooter ha aperto lo sportello lato passeggero e in un attimo ha afferrato la borsa della donna. Con il bottino in mano è subito ripartito a razzo non rendendosi però conto di essere seguito dai poliziotti che non l’hanno mai perso di vista.
In via Santorre di Santarosa il fuggitivo si è poi fermato per disfarsi della borsa infilandosi nei pantaloni il denaro contante, ma percorsi pochi metri è stato fermato dagli agenti, finendo in manette. Lapolizia ha recuperato tutta la refurtiva: la borsa abbandonata sotto una macchina e tutto il denaro contante, circa 200 euro.
Gli inquirenti stanno ora verificando eventuali responsabilità dell’arrestato negli altri analoghi episodi criminali denunciati recentemente a Firenze e consumati proprio con lo stesso “modus operandi”.