L’operazione ha visto impegnati Polizia e Carabinieri che ieri hanno dato esecuzione a 9 misure cautelari emesse dal Tribunale di Firenze nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze.
Polizia e Carabinieri hanno eseguito ieri le misure cautelari emesse dal Tribunale di Firenze nei confronti di 9 cittadini albanesi ritenuti di far parte di una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione, nonché alla ricettazione di beni rubati.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica fiorentina, ha interessato proprio una serie di furti in appartamento messi a segno nei mesi scorsi nel capoluogo toscano e in altre province della regione.
Nel 2013 gli uomini della Sezione Antirapina della Squadra Mobile di Firenze stavano già indagando su altri furti e l’operazione portò all’arresto, nell’ottobre dello stesso anno, di 3 soggetti fermati subito dopo un furto in un’abitazione. Nell’occasione gli arrestati furono sorpresi con la refurtiva e diversi strumenti da scasso.
Analoga attività investigativa era stata avviata lo stesso mese anche dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Scandicci.
Ipotizzando quindi che i responsabili dei furti fossero organizzati in una vera e propria associazione por delinquere, la Procura della Repubblica ha deciso di avviare un’indagine coordinata tra le due forze di polizia per individuare l’intero gruppo criminale.
La complessa attività investigativa, svolta dalla Squadra Mobile di Firenze e dalla Compagnia Carabinieri di Scandicci, si è sviluppata attraverso una minuziosa e scrupolosa analisi dei singoli episodi delittuosi, almeno un trentina quelli accertati, che in breve tempo gli inquirenti sono riusciti a collocare in un’ampia visione d’insieme.
Rilevando infatti una serie di analogie nelle modalità operative di questi furti, gli agenti e i militari hanno cominciato a fare le loro valutazioni sull’esistenza di una vera e propria struttura associativa, ben articolata e radicata sul territorio fiorentino, ma con ramificazioni anche in altre località italiane.
Secondo quanto emerso dalle indagini, questa organizzazione avrebbe avuto finalità di commettere reati contro il patrimonio ed in particolare furti in appartamento perpetrati attraverso più “batterie operative”.
Tramite appostamenti e attenti servizi di osservazione polizia e carabinieri hanno ricostruito le articolate modalità esecutive dell’organizzazione: l’esecuzione di ogni singolo colpo avrebbe preveduto una prima perlustrazione dell’area da colpire; l’impiego di auto di grossa cilindrata rubate e di parcheggi in zone isolate o in prossimità di abitazioni facenti sempre capo alla struttura; l’utilizzo, a delitto consumato, di un altro mezzo già pronto e posizionato in modo da consentire una rapida fuga senza il rischio di rimanere bloccati o incastrati nei parcheggi; un “palo” all’esterno, solitamente coincidente con l’autista del veicolo, pronto ad annunciare ai complici l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.
Anche su quest’ultimo aspetto della fuga la “banda” si sarebbe particolarmente caratterizzata evidenziando un’elevata spregiudicatezza alla guida: in più occasioni i malviventi non hanno esitato a speronare con le auto rubate quelle delle auto delle forze dell’ordine e di chiunque altro avesse potuto ostacolare la loro corsa senza regole.
Gli investigatori hanno individuato diversi cittadini stranieri di età compresa tra i 22 e i 45 anni, all’esito dell’inchiesta gravemente indiziati di far parte di questa ben radicata associazione per delinquere, ognuno con compiti ben definiti.
L’organizzazione si sarebbe infatti avvalsa di un contabile che gestiva il denaro ricavato dalla vendita della refurtiva, di un incaricato di reperire gli strumenti da scasso ed infine di soggetti che avevano il compito di ricettare l’oro e gli altri oggetti rubati.
Sulla base di quanto emerso il Gip presso il Tribunale di Firenze, Dr. Frangini, su richiesta del Sostituto Procuratore Titolare delle indagini, Dr. De Gregorio, ha disposto misure cautelari nei loro confronti tra custodie in carcere, arresti domiciliari, obblighi di dimora e di presentazione alla p.g.
Ieri, durante l’operazione, che oltre Firenze ha interessato anche Prato, Varese e La Spezia, sono state eseguite anche una serie di perquisizioni a carico di soggetti sospettati di aver fatto parte a vario titolo della stessa associazione per delinquere.