Flash mob di Libera contro la svendita dei beni confiscati

Questa mattina a Monteroni D'Arbia con oltre cento giovani da tutta Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 Giugno 2025 11:28
Flash mob di Libera contro la svendita dei beni confiscati

Si sono seduti in piazza della Resistenza a Monteroni D’Arbia e hanno simulato una vera e propria asta. Cento ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia - in città per il raduno dei giovani di Libera - si sono mobilitati per portare l’attenzione su un tema centrale nella lotta a mafie e criminalità, il riutilizzo sociale e istituzionale dei beni confiscati, e lo hanno fatto proprio nel comune dove è presente uno dei più grandi beni confiscati nel centro-nord Italia, a Suvignano.

“Colpire le ricchezze delle mafie e restituirle alla società: è il passo necessario per riaffermare il valore del riuso sociale dei beni confiscati. Serve sollecitare interventi concreti che favoriscano l’utilizzo di questi beni, affinché non restino inutilizzati ma diventino occasioni di sviluppo economico, sociale e ambientale”, affermano Giulia Bartolini e Lorenzo Pezzini, referenti di Libera Toscana. “Sentiamo il pericolo di un lento ma inesorabile tentativo di cambio di paradigma, che sembra mettere in discussione non solo il meccanismo del riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati ma, per molti versi, l’intero sistema delle misure di prevenzione antimafia introdotto nel 1965 e definitivamente rafforzato dalla legge Rognoni - La Torre. E ciò avviene nonostante i numerosi e autorevoli richiami istituzionali che, invece, negli ultimi tempi, hanno invocato una rinnovata attenzione sul tema”, aggiungono i referenti dell’associazione.

Un aspetto che riguarda in prima persona anche la Toscana: in regione sono 252 (particelle catastali) immobili destinati, 323 immobili ancora in amministrazione presso l’Agenzia nazionale, solo 13 le esperienze sociali che riutilizzano beni confiscati. “A Siena da almeno una decina di anni la situazione di infiltrazione mafiosa e criminale si è aggravata - dichiara Giovanna Vannetti di Libera Siena -. A maggior ragione è necessario che i beni confiscati siano riutilizzati a fini sociali e diventino spazi attraversabili e vissuti dalla cittadinanza, segno di una presenza mafiosa visibile e di un cambio di paradigma: dalle mafie alla collettività”.

Quello dei beni confiscati è uno dei temi centrali della mobilitazione nazionale di Libera “Fame di verità e giustizia” che sta attraversando tutti le regioni italiane e non solo: in Toscana, dopo Firenze e Pisa, la tappa a Monteroni D’Arbia in occasione del raduno e in vista della formazione nazionale di Libera che inizia nel pomeriggio di venerdì 27 giugno proprio nel bene confiscato di Suvignano.

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