Firenze, 24-2-2025 - Lo scorso 16 gennaio il Parlamento ha approvato, in prima lettura, il disegno di legge costituzionale di riforma della magistratura.
La Via Maestra Toscana, rete di organizzazioni e associazioni che si battono per la difesa e l’attuazione della Costituzione, ritiene che si tratti di una riforma sbagliata e pericolosa."Si tratta, infatti, - viene spiegato in una nota - di una riforma che non risolve i problemi che affliggono la giustizia nel nostropaese e che sovverte radicalmente l’assetto costituzionale dell’ordine giudiziario, mettendo seriamente a rischio il principio-cardine della separazione dei poteri.In particolare, nel merito del testo approvato, la separazione delle carriere tra giudicanti e inquirenti, lo sdoppiamento del CSM, la costituzione di un’Alta Corte che dovrebbe giudicare l’operato di magistrati e magistrate, non solo non risolveranno i problemi della giustizia italiana ma, anzi, aggraveranno la situazione odierna rendendo più debole la richiesta di eguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini e le cittadine.Con la modifica, inoltre, delle prerogative del Presidente della Repubblica, che attualmente presiede il CSM, saremmo di fronte all’ennesimo tentativo di stravolgimento dell’equilibrio tra i poteri, con gravi conseguenze per la tenuta e la qualità della nostra democrazia.In questo quadro vanno, perciò, inquadrati i sempre più frequenti e violenti attacchi del governo aquei magistrati che osano indagare e/o condannare componenti dell’esecutivo.Un tentativo di “messa in riga” della magistratura e della sua indipendenza - prosegue la nota - che richiama i contenuti del “Piano di rinascita democratica” della loggia massonica P2 di Licio Gelli, all’interno del quale testualmente si legge “la magistratura che deve essere ricondotta alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazione delle leggi…”, lasciando intenderne, per contrasto, un ruolo abusivo ed eccedente la propria missione costituzionale.Ecco allora che le scomposte accuse di processi politici e ad orologeria delle solite “toghe rosse” mal celano l’intento, questo sì eversivo, di garantire l’impunità ai componenti del governo, rendendo evidente l’obiettivo di orientare e controllare il lavoro di magistrate e magistrati, assoggettando i Pubblici Ministeri al potere esecutivo.Un’ insofferenza, quindi, verso qualsiasi forma di controllo che rende evidente come questo governo si senta legittimato, dal reiterato richiamo al voto popolare, ad agire oltre qualsiasi legge, come apparso chiaro anche nella recente vicenda che lo ha visto contrapposto alla Corte Penale Internazionale.Per queste ragioni la Via Maestra Toscana appoggia e sostiene le ragioni dello sciopero e delle mobilitazioni decise dall’Associazione Nazionale Magistrati e parteciperà alla iniziativa che terrà giovedì 27 febbraio alle ore 11 presso il Tribunale di Firenze, piano terra, Aula 32", conclude la nota siglata da la VIA MAESTRA TOSCANA (CGIL, ACLI, ALI, ARCI, CITTADINANZATTIVA, CNCA, COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE, LEGAMBIENTE, LIBERA).