“Un’amministrazione che mette al centro le persone non può non partire dalle tematiche abitative. Così come continueremo la nostra azione sul tema del turismo sostenibile, perché le due cose stanno assieme. Firenze vuole essere prima di tutto la città di chi la vive e vuole essere attrattiva per nuovi residenti”. Lo ha detto la sindaca Sara Funaro, intervenuta in Consiglio Comunale sul DUP (Documento Unico di Programmazione) che è stato approvato dall’assemblea di Palazzo Vecchio.
Il Documento Unico di Programmazione (DUP) è lo strumento di guida strategica e operativa dell’ente e contiene gli indirizzi e gli obiettivi strategici dell’Amministrazione, alla luce del programma di mandato approvato lo scorso 14 ottobre, le misure economiche, finanziarie e gestionali necessarie alla loro realizzazione e gli obiettivi operativi.
“Dobbiamo innanzitutto lavorare sul diritto all’abitare, attuando un piano per la casa che risponda alle esigenze dei cittadini, a partire dall’impegno sull’Edilizia residenziale pubblica e poi il contributo all’affitto, il lavoro da fare con i vari stakeholder del territorio per social housing e studentati accessibili, gli interventi che già vanno in questo senso previsti alla caserma Lupi di Toscana, a san Salvi. – ha illustrato la sindaca Funaro - C’è poi tutta la parte relativa al prendersi cura dei bisogni dei nostri cittadini, dallo sviluppo delle case di comunità ai contributi per i caregiver: nonostante le difficoltà per i bilanci dei comuni vogliamo lavorare per incrementare le risposte sul fronte del sociosanitario, sono i servizi che più toccano i cittadini.
Ci sono poi tutti gli interventi relativi alla tutela delle attività commerciali e al supporto del nostro artigianato e il tema della formazione per avvicinare sempre di più i giovani al mondo del lavoro. C’è poi grande attenzione alla sicurezza, sono tante le azioni del programma di mandato, a partire dalle assunzioni degli agenti di Polizia Municipale. Penso poi alla Smart city control room, utile per avere una mappatura e un monitoraggio costante sulla città. Vogliamo poi sempre di più andare a riempire contenitori vuoti di funzioni e riqualificare luoghi, penso alle Cascine, all’ex Meccanotessile, farli vivere vuol dire riportare sicurezza.
Quanto alla Cultura, vogliamo continuare a lavorare sia sulla valorizzazione delle grandi realtà che di quelle piccole, una sinergia che fa la differenza anche in termini di presidio. Importante poi ricordare l’operazione su palazzo Strozzi, ora di proprietà del Comune. Per una città sostenibile, obiettivo cruciale è la conclusione del sistema tranviario. Con il piano del Verde, che presenteremo poi nei dettagli, lavoreremo per una città sempre più green e fruibile per tutti per dare risposte vere al tema urgente del cambiamento climatico.
Sul fronte dell’istruzione, Firenze è la prima tra le città metropolitane per i servizi educativi e vogliamo continuare a esserlo. Anche in questo mandato ci poniamo obiettivi sfidanti sia sul rafforzamento dei servizi presenti sia con le azioni di supporto alle famiglie con il pre e post scuola. C’è poi il tema dello sport su cui lavoreremo moltissimo per avere innanzitutto sempre più impianti belli e riqualificati”.
“L’approvazione del DUP ci dà la possibilità in questa sede di avere un quadro a 360 gradi sugli obiettivi che ci siamo dati. Quello che emerge è che non esiste un pezzo del nostro programma separato dall’altro, non esiste un pezzo che non abbia un senso se non assieme agli altri perchè obiettivo generale è quello di avere una Firenze a misura di cittadini. Per questo, con il via libera in Consiglio comunale, mettiamo realmente un tassello cruciale per andare avanti su questa strada”, ha concluso la sindaca Funaro.
I consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia Matteo Chelli, Angela Sirello (capogruppo), Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo
“Sul D.U.P. 2025-2027 abbiamo espresso una posizione di netta contrarietà. Quel che dovrebbe emergere è una visione strategica di una città che sia all’altezza delle aspettative, delle grandi sfide future che la attendono, ma la suggestione che si ha è quella, piuttosto, dell’elefante che ha partorito il topolino.
Sulle infrastrutture le contraddizioni sono eclatanti. Dal tubone al tubino, al tubetto, al nulla. È cambiato il vocabolario, ma niente si è fatto e si ha intenzione di fare per cambiare il paradigma dominante dell’irresolutezza perenne e della viltà che da sempre contraddistingue la politica fiorentina e di cui questa maggioranza ha assunto il testimone.
Pur in assenza di un trasporto pubblico metropolitano integrato ferro-gomma completo ed efficiente si spinge per l'attivazione dello scudo verde infischiandosene dei disagi che graveranno sui cittadini dell’area metropolitana, delle preoccupazioni provenienti all’unisono dai consigli rappresentativi di quei cittadini, dove peraltro PD e AVS siedono, talvolta, tra i banchi di maggioranza.
È la Grande Firenze. Sì, quella però che è forte con i deboli ma debole con i forti. E infatti, ricorre sino in Consiglio di Stato contro il definanziamento del governo di 55 milioni per lo stadio - che altro non era che la logica conseguenza delle puntuali rimostranze della Commissione europea - e incassa una sonora sconfitta. Annuncia al megafono la necessità di dover contrarre un mutuo per coprire il taglio di risorse sulla linea 4.1 della tramvia dell’esecutivo Meloni, taglio che, però, nonostante i ritardi sul conseguimento delle obbligazioni giuridicamente vincolanti, ad oggi non c’è stato e nessun mutuo, di conseguenza, è stato contratto.
Ora, anche in questo D.U.P. si auspica la creazione di numerosi tavoli, tavole rotonde, panel con gli operatori interessati e le altre amministrazioni pubbliche sul turismo, sulla sicurezza, sulla casa. Il punto però è un altro: questa maggioranza e questa giunta sanno stare a quei tavoli? In tutta franchezza, ci sembra di no”.
Lo dichiarano i consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia Matteo Chelli, Angela Sirello (capogruppo), Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo
Paolo Bambagioni, consigliere di minoranza della Lista civica Eike Schmidt e Presidente della Commissione Controllo.
“Mancano autorevolezza e quella personalità politica indispensabile per dare la svolta che la città aspetta, spero non invano. Non è credibile il Dup presentato dalla giunta. Se ne avessero avuto la capacità, avrebbero realizzato nei dieci anni precedenti ciò che oggi sono tornati a presentare: un libro dei sogni. Se si sveglieranno, forse potranno tradurre i loro propositi in atti amministrativi concreti e, in quel caso, lavoreremo per migliorarli o li sosterremo; se continueranno con questa retorica, continueremo a parlare con i tanti delusi della città. A peggiorare il tutto, c’è un approccio quasi sempre ideologico, come nel campo della mobilità e traffico, fatto di inutili contrapposizioni: scudo verde sì e parcheggi no, piste ciclabili ovunque anche dove non serve e lotta all'auto che è il mezzo con cui si muovono tutti. Così si rischia di far passare altri 5 anni senza alcun cambiamento”.
Questo l’intervento in aula del capogruppo di Forza Italia Alberto Locchi
“Mi concentrerò, nell’analisi del DUP, sull’indirizzo strategico e più precisamente i punti che voi avete denominato Firenze giusta, Firenze futura, Firenze sicura, Firenze sostenibile, Firenze per tutti.
Riguardo la Firenze giusta di cui lei parla non leggo ad esempio di una programmazione di un forum di pace in un momento così delicato riguardo gli scenari internazionali: un forum di pace e tolleranza invitando i sindaci di Gaza Gerusalemme Beirut Kiev e Mosca come fece a suo tempo il Sindaco la Pira. Oppure perché non far sì che Firenze possa diventare luce del mondo contro la pena di morte, diritto alla vita e diritti alle persone perseguitate?
Parlare poi, pomposamente, di Firenze futura ed avere come biglietto da visita una tramvia costruita con tecnologie obsolete non è certo un buon auspicio come non lo sono i suoi semafori pensati con una tecnologia retrograda che produce code dove code non dovrebbero esserci. Senza parlare dell’aeroporto, una città che vuole essere all’avanguardia parte da una connessione più smart possibile col mondo ed invece l’aeroporto per scelta evidente di questa amministrazione non sarà preso in considerazione e resterà un aeroporto a metà.
Sulla Firenze sicura anticipo che posso solo apprezzare il cambio ideologico che è stato fatto rapidamente da lei Sindaca e da tutta la giunta. Finalmente avete preso coscienza che esiste un problema sicurezza e che la sicurezza non può e non deve essere di destra o di sinistra. Se però vedo in commissione bocciare un recente atto riguardo l’istituzione di un’anagrafe cittadina della videosorveglianza privata, resto assai perplesso… Restando in tema telecamere perché non adottare, come fanno in altre città, un’applicazione che dota di intelligenza artificiale le telecamere comunali che così in maniera automatica possano riconoscere volti di soggetti particolari e conosciuti che allertino, sempre automaticamente, quando si sta compiendo un atto criminoso.
Rinforzare la collaborazione con la prefettura per arginare e risolvere il problema delle occupazioni abusive. Sempre in tema di sicurezza, visto che la sicurezza non va intesa solo come lotta alla criminalità, migliorare ed intervenire sull’illuminazione pubblica perché, davvero, in alcune zona la situazione è davvero pessima così come si devono aumentare le riasfaltature e la riqualificazione di alcune zone lastricate come Via Carducci e Piazza D’Azeglio, ad esempio, che versano in condizioni drammatiche.
E che dire del fenomeno spaccate…venga rifinanziato immediatamente il bando della camera di commercio, l’ultimo mi pare fosse stato di 400.000 euro, a tutela di chi subisce appunto una spaccata. Ed infine l’ultimo aspetto che riguarda la sicurezza sanitaria su cui, come lei e tutti sanno, sto lavorando, chiedo (e su questo tema sarà il mio ordine del giorno) che si programmi l’installazione, graduale e ragionata, sia chiaro, di nuovi defibrillatori pubblici in città.
E arriviamo alla Firenze sostenibile. Su questo tema invito ad un ragionamento, interfacciandosi ed ascoltando tutte le categorie, riguardo le future cantierizzazioni delle nuove linee della tramvia ma anche una razionalizzazione dei normali cantieri stradali che debbono avere come priorità la rapidità, l’efficacia ed il minor impatto possibile sulla città. Multiutility: abbiamo sempre sostenuto che per essere competitivi occorra aggregare i servizi pubblici altrimenti le grandi società come A2A o Iren arriveranno ad acquisire le nostre piccole municipalizzate impossibilitate a competere per dimensione e servizi offerti.
Il fatto poi che rispetto al piano industriale che prevedeva la quotazione in borsa con il cambio della segreteria nazionale ora spinta a sinistra si sia scelto di non procedere con la quotazione dimostra che il PD vuole decidere in base alle proprie ideologie e non in base alla politica industriale. E quindi la domanda è: dove si troveranno le risorse senza la quotazione in borsa? L’arroganza decisionale avrà solo un esito: l’aumento delle tariffe che ricadranno sui cittadini.
Eppoi la Firenze per tutti: non ci sono solo gli studenti a Firenze anche se, concordo, sono una fetta importante da tenere in considerazione. Ma i fiorentini? Cosa si sta facendo ad esempio per riavvicinarli al centro cittadino e riportarli ad abitare lì? Non un parcheggio, non un servizio fondamentale per la vita quotidiana, non un negozio che li supporti nella quotidianità.
Devo anche dire che ci sono alcuni aspetti che condivido in questo DUP e, come esempio, cito il piano programmatico che ci ha esposto l’Assessore Paulesu sul quale ho molti punti di incontro ed anzi, approfitto per fargli gli auguri affinché riesca a mettere in pratica i bei propositi che ci ha raccontato a partire dall’assistenza domiciliare che ritengo essere un punto cardine che va a toccare tanti aspetti della nostra vita e della vita dei nostri cari”.
Questo l’intervento della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:“A pochi giorni dalla presentazione delle linee programmatiche, ci troviamo oggi in quest’aula per la discussione del Documento Unico di Programmazione, che a norma di legge dovrebbe contenere la visione strategica dei 5 anni di mandato, e più nel dettaglio le azioni operative dei prossimi 3 anni.Ricalcando, però, pedissequamente il DUP le linee programmatiche già qui discusse, non staremo oggi a ripetere ciò che abbiamo già avuto modo di osservare allora nel nostro intervento sull’assenza dal documento di alcuni temi strategici – dall’aeroporto ad altre infrastrutture -, nonché sulla mancanza di visione, innovazione e concretezza per affrontare le sfide sempre nuove che il governo di una città complessa come Firenze ci pone davanti.Ci saremmo, in realtà, aspettati di vedere colmate quelle assenza in questo documento che per sua natura è assai più corposo, ed invece non ci resta che constatare che l’assenza è l’obiettivo strategico da perseguire, al pari dei silenzi e dell’omertà che ormai regna su metodi di governo, scelte e non scelte che poco hanno a che fare con la buona politica tesa a perseguire il bene comune.
Evidentemente, l’importante è salvaguardare lo status quo, che non può avere l’appoggio di chi avrebbe voglia di vedere messe in atto azioni concrete e radicali nella nostra città per vederla diventare una città pubblica, progressista, prossima, sostenibile e metropolitana.Ci soffermeremo, allora, oggi su alcuni punti di quella città che non abbiamo trovato nel DUP, e che avremmo invece voluto leggere e soprattutto vedere realizzata.Non abbiamo trovato una visione di città pubblica nelle politiche per la casa, prioritarie per l’emergenza abitativa e del caro affitti: si legge, infatti, che l’amministrazione si impegna a co-progettare una nuova Agenzia per la Casa “per immettere sul mercato nuovi immobili privati a canoni calmierati”, usando pertanto uno strumento che già in passato non aveva funzionato al pari delle agevolazioni fiscali che erano state offerte.
Ci fa però piacere che di fronte a tagli statali e regionali, si indica che le risorse per ristrutturare gli appartamenti ERP esistenti saranno recuperate dalle famose monetizzazioni che sono state dal POC adottato vincolate a questi interventi, e, speriamo, anche all’acquisto di nuovi immobili. Nella visione di città pubblica, poi, nessuna centralità viene data allo spazio pubblico e alla progettazione dello spazio pubblico, che resterà dunque appaltata ad uffici sempre diversi, senza una visione unitaria e senza che la partecipazione e la qualità della progettazione diventino gli obiettivi delle “riqualificazioni di piazze e strade” citate nel DUP.
Così come nessuna menzione viene riservata alla città della cura: come si manutiene il nostro verde e le nostre strade? Non fa notizia, certo, come si manutiene la città, ma fa la qualità del vivere.Non abbiamo trovato, poi, una città progressista non solo perché non si accenna a nessuna revisione dell’impostazione del bilancio comunale in una chiave più progressiva, ma perché la logica dei bonus - su cui si basa ad esempio la politica della mobilità - riguarda tutti indistintamente, senza aver riguardo ad una progressività che cerca di dar mano a chi ha di meno.
Così come non progressista e insostenibile sarà quella manovra di bilancio che punta ancora a far leva sulle entrate da turismo per ridurre la pressione fiscale di chi vive qua, alimentando però un modello di sviluppo insostenibile nel tempo perché così a Firenze saranno sempre di più i turisti e sempre meno i residenti, senza porre le basi alternative e sostenibili nel tempo come, ad esempio, la costruzione di nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti: solo chiudendo il ciclo dei rifiuti potremo ridurre la Tari, creando al contempo nuova economia e posti di lavoro, e riducendo i danni ambientali.
E invece, come abbiamo avuto modo già di denunciare, non solo non si pensa a spronare chi di dovere a realizzare nuovi impianti, ma si pensa di approfittare di una legge del governo Meloni per ridurre le bollette dei rifiuti, attingendo ancora dalle entrate da turismo, senza inserire la tariffa corrispettiva tra gli obiettivi da raggiungere.Non è poi una città tesa a guardare oltre al presente, come abbiamo già avuto modo di dire in occasione del regolamento Unesco: e lo si vede dal persistere dell’utilizzo dello strumento della Firenze Card nel medesimo modo in cui questa è nata ormai decenni fa, quando gli obiettivi del turismo erano altri e le condizioni economiche pure.
E’ uno strumento oggi insostenibile non solo per il prezzo esorbitante (alla faccia dell’accessibilità anche per le politiche culturali), ma anche perché in 3 giorni si offre la visita a 90 musei. E’ questo il tipo di turismo che vogliamo promuovere? Quando vedremo offerte differenziate per promuovere musei meno conosciuti, incentivare percorsi diversi, ridurre il prezzo, aumentare i giorni e separare i grandi attrattori (che continuano ad essere i musei per i quali viene acquistata la Firenze Card)? E nessuna strategia chiara viene offerta per nessuna delle società partecipate, dove l’attendismo è ciò che più emerge dalle prime audizioni fatte in commissione controllo, così come dal dup dove la parola d’ordine è “razionalizzazione”.Non è una città prossima, non solo perché non si capisce quale sia la visione di un decentramento che oggi è sempre più debole (basti vedere la debolezza ancora più smaccata dei consigli di quartiere in questi primi mesi del nuovo mandato), ma anche perché non si intravedono strategie di rammendo dei Quartieri, a partire da una mancanza grave: che fine ha fatto il Parco Florentia? Non è mai citato nel DUP, ed era invece uno dei principali punti del precedente programma di mandato, che faticosamente abbiamo costruito con quella scheda del POC che è stata possibile solo grazie all’acquisizione pubblica dell’area Ex Gover: quella passerella tra le Piagge e l’Isolotto, tra il Quartiere 5 e il Quartiere 4 deve continuare ad essere l’emblema della città che rimette al centro le sue periferie, che le avvicina, che le rende verdi e pubbliche per una città più giusta.
Ed ancora non è un obiettivo realizzato, tutt’altro. Si parla solo di Cascine, ma non si può più pensare alle Cascine senza pensare anche alla sua naturale prosecuzione, ovvero al Parco Florentia, che può e deve essere la più grande trasformazione del nostro territorio da lasciare alle future generazioni. Siamo felici che finalmente la costituzione di una Fondazione per le Cascine da noi auspicata da tempo sia all’ordine del giorno dell’amministrazione, ma non può essere a servizio delle sole Cascine bensì anche del futuro Parco Florentia.
Così come nessun accenno si trova all’area tutto intorno al carcere di Sollicciano, che dovrà essere oggetto di un concorso internazionale di idee, mentre si trova un impegno importante per la struttura del carcere “per la sua completa ristrutturazione” sebbene l’edilizia carceraria non sia di competenza del comune. Ne siamo felici, anche se non si dice come possa essere realizzato questo obiettivo, ma seguiremo come abbiamo fatto fino ad ora questo tema, con attenzione al fuori e al dentro il carcere.Non è una città metropolitana, non solo perché non si accenna a nessuna revisione del modello di scudo verde come delineato dal PUMS vigente – e quindi si prevede di tassare i lavoratori pendolari residenti nell’area metropolitana, facendo ricadere sui più deboli i costi della transizione ecologica, e creando una nette cesura tra Firenze e l’area metropolitana -, ma anche perché la strategia per la Grande Firenze pare risolversi nell’attrazione di investimenti, unico punto citato anche nella parte del DUP dedicata alle relazioni internazionali.
Per noi servono infrastrutture nuove pensate per rendere i comuni più vicini e servizi paritari per i residenti di Firenze e dell’area metropolitana. L’era della Firenze matrigna deve finire, e se la legge elettorale della città metropolitana è stata una rovina, lo è anche il persistere nell’identità di figure apicali dirigenziali tra comune di Firenze e città metropolitana di Firenze: se facciamo infrastrutture Firenze-centriche e se il bilancio della città metropolitana viene usato per lo più per i bisogni del capoluogo, non vediamo alcuna Grande Firenze, ma la solita “Firenzina” da cui evidentemente è difficile emanciparsi.Non è, infine, purtroppo, una città di pace: parola che non compare mai, neppure una volta, nelle oltre 500 pagine del DUP.
Così come nessun obiettivo o punto operativo appare sul tema del dialogo interreligioso, dopo il bel lavoro avviato negli anni scorsi da chi aveva ricoperto questa delega. Sarebbe stato bello sentire oggi una risposta della Sindaca a quella lettera che le è stata consegnata nel giorno della celebrazione della morte di La Pira. Così non è stato; e d’altronde, “così è se vi pare” in una situazione sempre più drammaturgicamente pirandelliana”.
Francesco Casini e Francesco Grazzini (Gruppo consiliare Italia Viva-Centro)
“Il DUP è uno strumento fondamentale – hanno dichiarato Francesco Casini e Francesco Casini – una guida per ogni scelta e azione dell’Amministrazione. Tuttavia, rischia troppo spesso di trasformarsi in un libro dei sogni, ricco di obiettivi vaghi e non sempre realizzabili, indebolendo così l’impegno verso i cittadini. E non fa eccezione questo che ha votato il consiglio comunale oggi”.
“Passando ai contenuti, abbiamo riscontrato diversi aspetti positivi negli obiettivi di questa Giunta, punti ben strutturati che confidiamo vengano sviluppati con determinazione. Alcuni temi programmatici, infatti, sono in sintonia con la nostra storia e visione politica. Pensiamo, ad esempio, all’attenzione all’edilizia scolastica, ai nuovi asili nido, alla proposta di una mensa pubblica, agli interventi per le categorie più fragili della popolazione, al recupero delle case popolari ERP inutilizzabili, allo sviluppo economico con azioni per la valorizzazione del centro storico, alla tramvia e all’idea di una Grande Firenze, che però necessita di essere portata avanti con maggiore convinzione”.
“Ci sono però altre questioni su cui siamo in totale disaccordo, sia per quanto riguarda le modalità di realizzazione che per la visione complessiva della città – hanno continuato Casini e Grazzini –. La mancanza più grave, a nostro avviso, è l’assenza di una chiara posizione politica sull’aeroporto. Firenze e la Toscana hanno bisogno di un’infrastruttura strategica di questo tipo, ed è inaccettabile che il tema non trovi spazio nel DUP”.
“Proposte come il Night Manager e la Fondazione “Cascine Bene Comune” ci sembrano ancora più vicine a slogan elettorali che a progetti concreti. Anche sull’Ippodromo delle Mulina manca chiarezza riguardo al ruolo che il Comune intende assumere per agevolarne il recupero. Sullo Scudo Verde, invece, si parla di un’attivazione dal 2025, ma i dettagli su funzionamento, costi e categorie di utenti coinvolti sono ancora troppo vaghi”.
“Infine, lo Stadio Franchi. Nel DUP viene menzionata l’intenzione di costituire un gruppo di lavoro per valutare il pubblico interesse sui project financing presentati dalle società sportive. Permetteteci di dire – hanno concluso i consiglieri– che siamo in ritardo: se questa strada fosse stata intrapresa due anni fa, forse non avremmo perso i 55 milioni della Città Metropolitana, risorse che avrebbero potuto essere destinate a scuole superiori, case popolari, mobilità metropolitana o impianti sportivi in altri Comuni. Inoltre, la Fiorentina avrebbe potuto occuparsi direttamente dei lavori, evitando la situazione di incertezza attuale e liberando l’Amministrazione dall’onere di seguire un altro grande cantiere, considerando che ci sono già quelli della tramvia, della stazione Foster, dell’aeroporto e di altre opere cruciali per Firenze. Serve trasparenza verso la città su questa opera, trasparenza che non c’è”.
“Riconosciamo dunque dei punti positivi e siamo sempre pronti a collaborare per il bene della città – hanno concluso Francesco Casini e Francesco Grazzini – ma non ci sottrarremo mai dall’evidenziare, contestare ciò che riteniamo insufficiente o sbagliato, adesso servono più fatti e meno slogan. Per la mancanza di condivisione e per i limiti evidenziati, abbiamo votato contro al DUP, auspicando per il futuro maggiore apertura e un maggior coraggio da parte della Giunta. Sono mesi che si è insediata la nuova giunta, la luna di miele è finita”.
Lorenzo Masi (Capogruppo M5S)
“A distanza di un mese e mezzo dall’ultima audizione della Sindaca Funaro in consiglio comunale sulle linee programmatiche di governo, abbiamo avuto oggi il piacere di ascoltare nuovamente la Sindaca sul DUP 2025-2027, presupposto indispensabile per l’approvazione del bilancio di previsione dell’ente” così il Capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Palazzo Vecchio Lorenzo Masi.
“Ribadiamo quanto già avevamo avuto modo di sottolineare in precedenza, ossia che condividiamo gli obiettivi che intende perseguire la prima cittadina. Quello su cui però chiediamo maggiore attenzione riguarda le modalità di attuazione di questi obiettivi. Perché la bravura di un buon amministratore sta nel mettere in pratica le idee di sviluppo della città che governa” prosegue il consigliere.
“Qualche esempio? Partiamo dai bus turistici. Firenze è invasa da questi torpedoni, che ogni giorno trasportano centinaia di turisti nel centro storico, alimentando quell’ormai noto turismo mordi e fuggi che caratterizza sempre di più la nostra città”.
“Siamo stati i primi a sollevare la questione dei “furbetti degli OBU”, ossia autisti che hanno ottenuto sconti per il pagamento del ticket di ingresso alla ZTL Bus a condizione di inserire sui propri mezzi degli apparati di geolocalizzazione, ma che poi li hanno prontamente staccati potendo così entrare indisturbati nella ZTL ogni volta che ne hanno avuto necessità e per 24h al giorno”.
“Questo perché ad oggi il Comune non effettua alcun controllo sui bus, eppure gli strumenti ci sono. Penso alla Control room e allo Scudo Verde. Vuol dirci allora la Sindaca come intende utilizzarli al fine di controllare l’ingresso nella ZTL dei bus turistici, potenziando così come ha detto nel DUP i sistemi telematici di controllo della mobilità privata (varchi ZTL, aree pedonali, busvie, OBU bus turistici)?”.
“Ed ancora. Mobilità sostenibile. Bene gli investimenti per le piste ciclabili e l’attenzione al consolidamento della sharing mobility, con biciclette e monopattini. Però diamo ai cittadini più aree di sosta dove parcheggiare i mezzi elettrici presi a noleggio, incrementiamo le rastrelliere in tutti i quartieri e chiediamo una maggiore attenzione ai gestori in merito al pronto recupero e riposizionamento dei mezzi lasciati in sosta irregolare, prevedendo anche l’impossibilità per l’utente di disconnettersi dal timer di pagamento del noleggio fino a che non abbia riposto il mezzo negli appositi spazi”.
“E poi lo Sport. È scaduto il 30 novembre l’avviso pubblico del Comune di Firenze per la concessione di contributi economici alle società sportive. Tra le priorità nella concessione dei fondi, l’Amministrazione ha introdotto le iniziative per il sostegno alle famiglie nell’accompagnamento dei bambini più piccoli all’attività sportiva”.
“Anche su questo fronte, siamo stati noi i primi a sollecitare l’Amministrazione affinché intervenisse”. “Sappiamo che uno dei motivi che porta i bambini e le bambine a non fare sport è l’impossibilità delle famiglie ad accompagnare i propri figli. Siamo lieti che il Comune abbia accolto il nostro appello, ma crediamo che si possa fare di più”.
“Investiamo sugli scuolabus che effettuano il trasporto scolastico mattutino. Aumentiamone la flotta e prevediamo un servizio pomeridiano che agevoli l’accompagnamento dei ragazzi/e all’attività sportiva, così da aiutare concretamente le famiglie e facilitare l’accesso alla pratica sportiva dei giovani”.
“Pensiamo poi anche alle strutture sportive pubbiche. L’impianto del Padovani, sul cui futuro non troviamo traccia nel DUP. Ma anche alla necessità di una riqualificazione degli impianti sportivi in generale, a quegli spazi comuni quali gli spogliatoi, che in moltissime strutture avrebbero urgente bisogno di un rinnovamento”.
“E poi lavoriamo sull’accoglienza dei più fragili. Non possiamo più tollerare che il Parterre o il sottopasso della Cure siano luogo di riparo per tanti senzatetto. Si parla di luoghi che mostrano quanto ancora abbiamo da lavorare, tutela e sicurezza devono andare di pari passo”.
“Valorizziamo i parchi e i giardini pubblici di quartiere: fondamentale migliorare e potenziare l’illuminazione pubblica, per garantire che gli spazi verdi siano fruiti appieno dalle famiglie anche nei periodi più freddi, e per scongiurare situazioni di degrado e baby gang”.
Questo l'intervento di Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune
"È un Documento Unico di Programmazione sfuggente, in chiave politica. Non ci sono indicazioni precise ed è evidente come possa accontentare programmi elettorali diversi (quello di AVS-Ecolò, come quello di Italia Viva).C’è una scena di Frankenstein Junior, in cui in sogno, in modo un po’ tormentato, Gene Wilder recita una sorta di cantilena: “il destino… il destino è quel che è, non c’è scampo più per me!”.In occasione dell’ultima variazione di bilancio la Sindaca ci ha accusato di avere una sorta di ossessione rispetto alla continuità.
Ma l’ossessione è una cosa seria. Temo che questa maggioranza, per quanto visto fino a oggi, non si meriti l’ossessione, anche se la si volesse considerare un sentimento negativo.La cornice di governo per i prossimi cinque anni, a distanza di quasi un semestre dal nostro insediamento, non contiene particolari elementi di novità e non è chiara. Non è un equilibrio facile quello richiesto alla Sindaca, lo riconosciamo. Però è un DUP in cui sono poche le scelte per il futuro.Descrivete una Firenze che unisce il bello e il bene.
Preferiamo rappresentare la parte della Città che invece accetta anche il brutto e il male. Un territorio capace di fare i conti con la complessità della vita. C’è bisogno di una sinistra capace di sporcarsi le mani e di essere presente nel contrastare il populismo penale dilagante, su cui provano a soffiare le destre.Gli indicatori si mescolano, si fanno schemi che riportano i diversi parametri, in cui è facilissimo perdersi. Tutto viene ricondotto a standard neutri e neutrali, come da quadri normativi vigenti.
Assolvete al compito, in modo diligente, ma senza politica.A essere preponderante è la ricerca di finanziamenti, secondo un ordine invertito tra finalità e strumenti. Non una visione che ricerca risorse, ma il tentativo di poter spendere il più possibile per poi rivendicare “il fare”.Qualcosa è migliorato? L’aeroporto è in effetti sparito dalle pagine, rimane solo come fermata della tramvia. Questo però è il nuovo corso? Tacere su questioni controverse, vedere cosa il tempo renderà inevitabile e cercare di agire con un pizzico in meno di autoreferenzialità, in attesa di un eventuale secondo mandato?Non c’è una parola sui prossimi passi della multiutility.
Niente sulla postura da tenere nei confronti di Fiorentina, rispetto a Franchi e Padovani.Su Sollicciano dite che lavorerete per ristrutturarlo, ma passerete questi anni a dirci che non è di competenza di Palazzo Vecchio. Andrebbe invece ripensato e rafforzato il ruolo della figura di garante comunale, che dovremo votare come Consiglio comunale. Pensare che la soluzione sia l’edilizia carceraria, invece di un ruolo degli Enti Locali sul piano della giustizia riparativa, è esplicativo.Colpisce l’assenza dell’antifascismo e del lavoro che pure, almeno in parte, viene portato avanti sul tema della memoria.
CasaPound e Casaggì non sono un problema buono solo per le campagne elettorali.Ci sono obiettivi che condividiamo, almeno sulla carta.L’internalizzazione del servizio di refezione scolastica viene da lontano e non abbiamo nessuna chiarezza sui possibili rischi che il nostro bacino di utenza potrebbe rappresentare per una realtà relativamente piccola, quale è Qualità e Servizi, al centro di una fase non semplice. Per noi rimane un obiettivo su cui tentare di dare una mano, coinvolgendo il futuro di Mercafir.
È difficile, però, dialogare e confrontarsi di fronte alla vaghezza.Quella del salario minimo è una partita delicata. Saremo al fianco dell’Amministrazione per dare il messaggio giusto, ma appare come uno slogan, per segnalare le mancanze del Governo nazionale, invece che essere costruito per riconoscere l’assenza di centralità di chi fa le pulizie dentro questo Palazzo.Si chiedono fontanelli. Non una parola sul come mai questa promessa nel recente passato sia stata disattesa. Abbiamo già depositato una mozione che tiene conto degli accordi necessari con Publiacqua e della necessità di fare i conti con le disponibilità di bilancio e di programmazione.Si parla della cosiddetta carriera alias, senza riconoscere minimamente il ruolo che hanno avuto associazioni, Consulta e Consiglio comunale nel portare avanti questa istanza.
Chi governa dovrebbe essere in grado di ascoltare e rivendicare questa capacità, invece di sussumere e appropriarsi delle istanze in modo apparentemente scaltro.È così che agisce il capitalismo. Toglie ogni idea di possibile alternativa, ingloba le critiche e si presenta come ineluttabile. Non c’è nessuna rottura rispetto a questa logica in cui siamo immerse e immersi.Per questo non condividiamo la visione proposta.Senza il privato il pubblico appare incapace di costruire novità. Proponete fondazioni, terzo settore e co-programmazione, così la cittadinanza sembra avere più spazi nel privato, rispetto al dialogo con la politica.In quest’aula è già stata bocciata la nostra proposta di riportare i Quartieri alla situazione pre-Renzi.
Ci avete detto che era troppo. Qui nel DUP però non c’è scritto come si pensa di dare potere e gestione diretta dei servizi alle circoscrizioni.Volete lasciare chi affoga in mano alla carità, ma questa non è una politica di sinistra all’altezza del compito di governo che è chiamata a esercitare.Il documento, tecnicamente impeccabile, rende sfuggente, direi impossibile nei fatti, il confronto politico. Accompagnate il progressivo sottrarsi del Comune rispetto al territorio. Amministrate, invece di governare.
Oggi vediamo confermate le ragioni di un’alternativa, da far vivere nella società, perché diventi inevitabile per voi prendere atto delle trasformazioni in positivo di cui Firenze ha bisogno".