Firenze dice no alle discriminazioni e si schiera contro lo slogan #StopGender nelle scuole che fa parte della campagna contro l'ideologia gender nelle scuole, ideata da 'CitizenGO' e 'Generazione Famiglia' che prevede il passaggio in varie città italiane, tra cui Firenze, del 'Bus delle libertà'. "La nostra città é da sempre contro ogni tipo di discriminazione ed è impegnata a garantire il rispetto delle differenze tra le persone - ha detto l'assessore alle Pari opportunità Sara Funaro -. Siamo contrari a tutte le forme di discriminazione e a favore della libertà di espressione e di opinione, ma la scritta #StopGender é un chiaro intento discriminatorio".
“Il problema della cosiddetta 'identità sessuale fluida', già in età scolare, è un dato di fatto, acclarato dalla comunità scientifica. Sono situazioni che colgono spesso impreparate le famiglie e le istituzioni devono sapere meglio come aiutarle”. Così Paolo Sarti, consigliere regionale di SI’ -Toscana a Sinistra, spiega le ragioni del convegno “Bambini in rosa”, che si terrà sabato 7 ottobre in Consiglio regionale. Al capogruppo di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, che accusa Sì Toscana a Sinistra di “strumentalizzazione” e di “fare propaganda gender”, Sarti risponde: “Venga lo stesso Donzelli ad ascoltare le storie di queste famiglie, e che tipo di supporto, psicologico ma non solo, hanno bisogno.
Dobbiamo, infatti, prevedere che il personale, ad esempio, dei consultori, sia preparato su questo. Le famiglie hanno bisogno di un sostegno e di essere guidate. Venga allora Donzelli a capire le loro esigenze e i pareri degli esperti”. Quanto all’opportunità di tenere il convegno in Consiglio, “le istituzioni c’entrano - replica Sarti - perché qui stiamo parlando di servizi pubblici, come quello già attivo a Careggi.
Affrontiamo allora il tutto con serenità e abbassiamo i toni. Siamo al servizio della popolazione non per decidere cos’è giusto o sbagliato, ma come è possibile aiutare, lo ripeto, le famiglie”.
Iniziativa sbagliata e dannosa»: così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione sanità) bolla l’iniziativa del gruppo consiliare Sì Toscana a Sinistra organizzatore, per il 7 ottobre prossimo in Consiglio regionale, del convegno Bambini in rosa sulla disforia di genere in età adolescenziale. La scaletta degli interventi prevede, tra l’altro, la partecipazione di una 14enne che ha assunto identità maschile. «Ogni gruppo – è il parere di Mugnai – è libero di organizzare tutto ciò che crede e se ne assume la responsabilità.
A nostro avviso si tratta di una iniziativa sbagliata e dannosa su cui il livello politico, ovvero gli organizzatori, farebbe bene a ripensare e l’istituzione, ovvero la parte ospitante, a prenderne le distanze. Tra l’altro, prevedere la partecipazione a un evento pubblico di una minore protagonista di una vicenda personale tanto delicata ci pare una spettacolarizzazione strumentale che va tutta a danno della bambina».
"Speriamo che la notizia del ritiro della sala nel Consiglio della Toscana per l'evento organizzato da Sì Sinistra in Toscana dal titolo "Bambini in rosa" non sia vera, altrimenti tanta solerzia stonerebbe con i poco edificanti precedenti: infatti, il sostegno del Consiglio Regionale, con tanto di logo e concessione sala, è stato dato a iniziative promosse dal gruppo neo fascista Lealtà ed Azione, seppur camuffato sotto il nome di altre organizzazioni a loro strettamente connesse" Così la senatrice di Sinistra Italiana Alessia Petraglia intervenendo sulla decisione "Abbiamo proprio difficoltà a comprendere quale sia il discrimine per la scelta della concessione della sala e pensare che stia nel fatto che un giovane adolescente, con il consenso e la presenza dei suoi genitori, possa intervenire a un dibattito ci sembra veramente ridicolo e grave al tempo stesso." "Aspettiamo di avere una nota da parte del Presidente del Consiglio Giani in cui si chiarisca la sua posizione anche perchè c'è una preoccupante coincidenza tra le posizioni espresse a mezzo stampa da Adinolfi in questi giorni e la decisione del ritiro della disponibilità della Sala.
Che la maggioranza in Consiglio regionale, il Pd, il presidente del Consiglio stesso si esprimano chiaramente e ci facciano capire che tipo di idea hanno sull'argomento, sia nella forma che nel merito. "Ci sembra infine - ha concluso la Senatrice Petraglia- che i giovani di oggi abbiano bisogno di esprimersi e trovare il loro spazio di espressione: chi ci spiega perché questa cosa dovrebbe essere sbagliata? Ci vuole il consenso dei genitori perché un adolescente possa dire la propria?"