Sono necessarie agevolazioni per favorire l’insediamento di nuove attività commerciali soprattutto in periferia e nei piccoli centri dove la diminuzione di negozi mina anche la sicurezza dei territori, oramai lo hanno capito anche i bambini. Le soluzioni adottate, ad esempio i Temporary Store, non risolvono il problema poiché in molti casi i proprietari non hanno neppure compreso l'opportunità offerta dal sistema di nuova generazione.
Il risultato è la desertificazione delle aree commerciali di vicinato, ed il proliferare di "alternative" dove si insinua sempre più minaccioso l'e-commerce. “I segnali che provengono dal commercio al dettaglio sono incoraggianti – commenta Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana, guardando i dati 2015 – ma il recupero dei consumi è ancora debole, rispetto alla prolungata caduta degli ultimi anni, ed interessa solo una parte degli operatori del settore, che rimangono nel complesso prudenti pur cercando di riqualificare la propria offerta.
È chiaro che una lieve ripresa dei consumi c’è stata, ma non per questo le politiche di sostegno all’occupazione ed al reddito delle famiglie devono venire meno. E’ importante porre in essere iniziative che consentano di infondere fiducia nei comportamenti degli imprenditori, con misure in grado di incidere ad esempio sugli elevati livelli di tassazione. Anche a livello locale, Istituzioni e Camere di Commercio, seppure in un momento di particolare incertezza legato al loro futuro assetto, devono continuare a lavorare per individuare strumenti e soluzioni in grado di assistere gli imprenditori in una fase estremamente delicata”.
Il sistema Temporary Store, che permette di esporre in vetrina il cartello "Vendesi/Affittasi" consente di mantenere vivo il 'passaggio' commerciale oltre a mettere in risalto le potenzialità della metratura. Qualora la ripresa avvenisse, davanti alla rinascita del commercio, negozi già avviati avrebbero un valore maggiore. Strade capaci di mantenere una identità 'di servizio' sarebbero maggiormente apprezzate. Lungimiranza.Nulla. C'è chi preferisce tenere tutto chiuso e pagare solo le tasse. Avidità, lontani parenti di Mazzarò o masochismo? Forse mancanza di una corretta informazione. In molti casi qualche volenteroso giovane ha ottenuto la disponibilità temporanea di un locale sfitto da tempo dietro l'impegno di una "rinfrescata all'ambiente", ma si tratta di iniziative personali. Lodevolissime.
FIMAA - Confcommercio Firenze propone l’introduzione della cedolare secca per dare nuova spinta al mercato delle locazioni commerciali che si è trovato in gravi difficoltà negli ultimi anni a causa della chiusura di molte attività e dello spostamento delle stesse all’interno dei centri commerciali.
Dal recente studio confederale sui centri storici la Confcommercio ha tratto questa conclusione: "Abbiamo assistito, anche nella nostra provincia, ad una importante diminuzione dei negozi tradizionali e spesso ciò si è tradotto in una sempre maggiore presenza di fondi commerciali abbandonati i quali tendono a dare luogo a maggiori criticità anche dal punto di vista della sicurezza. Le vetrine spente e le saracinesche abbassate sono spesso l’anticamera della criminalità che alimenta l’insicurezza dei cittadini e quindi un fenomeno da contrastare".
Fimaa Confcommercio spiega che "occorre trovare forme di agevolazioni ai commercianti affinché continuino ad investire, contribuendo allo sviluppo dell’economia fiorentina, ma soprattutto per continuare a tenere viva sia la dimensione urbanistica che il mercato immobiliare".
I vantaggi fiscali previsti dalla cedolare secca potrebbero incentivare i proprietari ad affittare a canoni calmierati da un lato e dall'altro consentire ai commercianti di investire contribuendo così ad una maggiore vivibilità del territorio e favorendo la ripresa di questa branca del mercato immobiliare.
“La periferia di Firenze purtroppo è la culla di decine di fondi sfitti e vuoti che spesso sono localizzati anche nelle vie collegate immediatamente al centro storico. A differenza del centro, dove non sono mancati episodi di chiusura dei battenti per alcune imprese commerciali storiche, dovute ai canoni di locazione molto alti, il problema della periferia ricade in maniera più incisiva sul territorio urbano ma anche sul mercato immobiliare” commenta Arrigo Brandini, Presidente Fimaa Confcommercio Firenze.
“Introdurre la cedolare secca consentirà ai conduttori un alleggerimento del canone di locazione, ma, allo stesso tempo permetterebbe anche una rivitalizzazione della città e del commercio” conclude Arrigo Brandini.A questo punto il fiorentino potrebbe sbuffare e ritenere l'interlocutore fin troppo interessato. Si pone infatti un problema. Che gli Amministratori Immobiliari siano interessati a ravvivare il mercato degli affitti commerciali è ovvio, guardarsi attorno e vedere le vetrine vuote della "Firenze bottegaia" è quasi un oltraggio.