(DIRE) Firenze, 29 ago. - "Abbiamo colto al volo l'idea dell'architetto Stefano Boeri cominciando a metterla in pratica. Perche' pensiamo che sia possibile e doveroso, nel caso di una citta' come Firenze che e' un modello mondiale, conciliare la sicurezza con l'estetica e la bellezza". Lo spiega il sindaco Dario Nardella che domani, a Palazzo Vecchio, sara' impegnato in un workshop per lanciare una "call for ideas" che renda le barriere antisfondamento in citta', la misura introdotta dopo l'attentato terroristico di Barcellona, vere e proprie "opere d'arte verdi", con fiori e piante.
Ai lavori, oltre a Stefano Boeri, parteciperanno architetti, paesaggisti, esperti di design e rappresentanti del mondo accademico. Dunque, continua Nardella, "fino a che e' possibile, sempre sulla base degli indirizzi che arrivano da prefettura e forze dell'ordine in sede di Cosp, eviteremo di mettere barriere in cemento armato e new jersey sostituendole con soluzioni della stessa efficacia ma che sono architettonicamente ed esteticamente adatte alla nostra citta' e al nostro patrimonio culturale".
Seguendo questa logica "abbiamo iniziato con l'installazione di fioriere e piante". Per questo lo scopo della riunione di domani "e' chiamare artisti, architetti, esperti non solo italiani, a dare un contributo per lanciare un modello che possa essere replicabile in tutte le citta' italiane e anche all'estero". La sicurezza, prosegue, "puo' e deve andare a braccetto con la bellezza. Non dobbiamo violentare le nostre citta' cedendo al ricatto psicologico dei terroristi".
Dev'essere chiara una cosa: non c'e' alcuna soluzione che possa mettere al sicuro al 100% qualunque citta' o Paese. Sarebbe sterile e sbagliata una polemica su questo aspetto". Lo sottolinea il sindaco di Firenze Dario Nardella che domani sara' impegnato in un vertice a Palazzo Vecchio con l'architetto Stefano Boeri per trovare soluzioni esteticamente valide alle barriere antisfondamento, la misura messa in campo in diverse citta' italiane dopo l'attentato terroristico di Barcellona. "Dobbiamo fare tutto il possibile e mettere in pratica in modo scrupoloso tutte le misure che esperti di antiterrorismo, Viminale, e Cosp ritengono di dover applicare per le nostre citta'", aggiunge. Pero' "dobbiamo anche stare con i piedi per terra. Per questo e' utilissimo il contributo dei cittadini che possono segnalarci in ogni luogo della citta' e, in ogni momento, situazioni strane, sospette e pericolose per poter intervenire in modo tempestivo".
Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi scrive al ministro dell'Interno Marco Minniti per chiedere "l'assolvimento per intero degli impegni presi con il sottoscritto dal ministro Angelino Alfano il 16 dicembre 2015 per la destinazione a Pisa di un contingente per il servizio antiterrorismo, aggiuntivo". Si tratta, spiega il primo cittadino, del "dossier Pisa" da cui risulta "un'evidente necessita' di riequilibrare gli impieghi dovuti alla protezione del complesso monumentale di piazza del Duomo e della Torre di Pisa, oltre che di altri obiettivi potenziali come l'aeroporto Galileo Galilei.
Poiche', come lei sa e come si dimostra anche da ripetute istanze degli organi territoriali dello Stato, la nostra citta' versa in permanenti e gravi difficolta' a coprire adeguatamente le esigenze di controllo del territorio". Per questo "mentre ringrazio per aver assolto all'impegno dell'integrazione del contingente "Strade Sicure" con la destinazione di dieci nuove unita', chiedo l'istituzione del nuovo servizio nei tempi piu' brevi". Nell'occasione, continua Filippeschi, "sono a chiedere, in aggiunta, che si possano assumere provvedimenti, come si e' fatto, per esempio a Milano, per migliorare il contrasto di fenomeni critici nell'area della stazione ferroviaria centrale di Pisa", come "spaccio di droghe; consumo di alcoolici; comportamenti indecorosi".
Misure specifiche, cioe', "rivolte alla ristretta area interessata quali l'impiego assiduo di reparti prevenzione crimine, intensificando e rendendo permanenti azioni gia' sperimentate che hanno dato risultati positivi". (Dig/ Dire)