Una Fiorentina da non credere. Un esordio che nemmeno i più ottimisti potevano prevedere. I viola regolano il Milan e regalano una gioia che in riva all'Arno vale doppio. Eccellente la prima insomma.
Squadra corta, velocità nei reparti e tanto sudore: ecco le armi di una compagine umile che ha costruito la vittoria nella zona nevralgica del campo. Tre punti meritati senza se e senza ma. La strada insomma è segnata l'importante è non perderla: continuare a seguirla affinché prestazioni come queste divengano il marchio di fabbrica di una realtà calcistica che può arrivare lontano.
Il rischio? L'abbandono ai facili entusiasmi, il rilassamento, la convinzione che non c'è da crescere su più punti.
Uno su tutti la costruzione del gioco dalla difesa. Soprattutto fino a quando gli avversari sono rimasti in undici, Roncaglia (ben tornato!) e compagni hanno sofferto il pressing degli avanti rossoneri che impedivano la distribuzione "ragionata" della palla imponendo, ai tre difensori gigliati, il lancio lungo.
Ancora. La determinazione sotto porta. Probabilmente, con una maggiore convinzione, gli equilibri potevano rompersi prima. In altre parole, forse, è mancato un po' di cinismo.
Chiudiamo con la gestione della sfera. Più volte è mancato il tocco immediato in profondità: l'unico passaggio di troppo ha comportato il ritardo nella ripartenza dell'azione e la conseguente inefficacia dell'attacco.
Insomma, c'è da essere soddisfatti con la consapevolezza che la crescita deve ancora continuare. Quella di ieri è stata una bellissima Fiorentina che ha affrontato quello che crediamo un Milan non ancora al 100%. Tutt'altro.
Avanti dunque con un sorriso di fierezza con la modestia e l'intelligenza dei saggi: quella è fondamentale anche nel calcio.
nella foto l'allenatore della Fiorentina
