Arezzo, 28.03.2014
(Federico Di Gesualdo)
A pochi minuti dall’inizio del match valevole per il titolo dell’Unione Europea si temeva. Si temeva che per il detentore, Orlando Fiordigiglio (17-0; 8 KO), aretino di Torre del Greco, idolo locale e uno dei massimi talenti italiani, sarebbe stato incontro duro, pieno di incognite. Si temeva, in silenzio, che lo sfidante Ruben Varon (41-7; 20 KO), spagnolo di Madrid, ex-campione UE ed ex challanger mondiale contro Felix Sturm nel 2003, avrebbe potuto insidiare la corona del nostro pugile. Si temeva, insomma, come sempre capita nelle occasioni importanti, che l’esperienza, il mestiere e la voglia di tornare alla ribalta dello sfidante rovinassero le aspirazioni legittime del pugile di casa. Ebbene, dopo tanta attesa e dopo sette round intensi e combattuti, i timori sono stati fugati nel migliore dei modi dal sempre più saldo campione UE e fresco campione WBC International, Orlando Fiordigiglio.
Ma veniamo alla cronaca dei fatti: conclusisi i cerimoniali, l’arbitro, il francese Robin Dolpierre, dava le ultime istruzioni ai pugili e le ostilità avevano inizio. Entrambi erano molto guardinghi e Fiordigiglio cominciava a lavorare con il sinistro: all’improvviso, su un attacco di Varon, Fiordigiglio lasciava partire un montante sinistro che mandava lo spagnolo al tappeto. La folla era tutta in piedi, pregustando forse una vittoria-lampo, ma Varon non appariva eccessivamente scosso, tant’è che nella ripresa successiva cominciava lui a manovrare il jab: Fiordigiglio, tuttavia, colpiva a due mani sopra e sotto.
Nel terzo round la boxe di Varon cominciava a farsi più pressante: lo spagnolo toccava più volte con il jab sinistro e Fiordigiglio non era capace di tenere Varon a debita distanza. Nonostante alla conclusione del round il campione apparisse in vantaggio ai punti, le due riprese successive erano piuttosto insidiose: Varon continuava a girare intorno a Fiordigiglio pizzicando con il sinistro, anche se non riusciva a doppiare con il destro; Fiordigiglio, per conto suo, arrivava a bersaglio con serie di tre colpi, ma era costretto a incassare alcuni montanti e colpi alla figura.
Nella sesta ripresa Varon arrivava a bersaglio con un gancio sinistro; Fiordigiglio replicava con un desto dritto, ma lo spagnolo non cessava di avanzare. Il gong segnalava il fatidico giro di boa: sesta ripresa archiviata, con Fiordigiglio secondo noi chiaramente avanti nel punteggio, ma con un Varon in crescita e pronto ad affrontare la seconda metà del match dove, si sa, l’esperienza conta tanto. Contano però, eccome, anche la classe e la determinazione e il settimo round ne è stata la prova: Fiordigiglio esordiva con una serie al volto che scuoteva Varon; il campione incalzava a due mani e quando lo spagnolo si trovava alle corde lasciava partire una esplosiva combinazione di tre colpi che lo scaraventava fuori dalle corde. Varon in qualche modo si rimetteva in piedi ma le gambe non lo sorreggevano più e Dolpierre decretava il KOT.
Grande Fiordigiglio: ha battuto un avversario ostico ed esperto e si è assicurato due cinture che certamente lo fanno salire di un altro gradino nel panorama europeo (e forse mondiale…?). Ha mostrato di saper gestire il match con intelligenza senza farsi condizionare dalla folla e dai momenti favorevoli come nel primo round, quando, invece che avventarsi sull’avversario da poco andato al tappeto, ha preferito continuare a fare la sua boxe. Ha “assaggiato” la pressione di un pugile esperto che ha combattuto per anni ad alto livello ed è stato capace di arginarla, anche se, a nostro avviso, poteva forse tenere Varon più a distanza e doppiare i colpi. Insomma, la serata di Arezzo si è chiusa nel migliore dei modi: Fiordigliglio campione è ufficialmente una stella luminosa della boxe italiana. Questa sera il nome di Mario D’Agata, a cui il palazzetto è intitolato, è stato onorato appieno.
Il sottoclou non è stato certo all’altezza del main event. Discreto match fra Emanuele Pinzi e Michele Esposito nei welter, dove i due si sono dati battaglia senza risparmiare le energie. Pinzi, più alto, si muoveva discretamente, soprattutto con le schivate laterali, e rientrava. Esposito non è stato avversario facile però, perché avanzava incessantemente e nel corso delle sei riprese è riuscito a segnare diversi ganci. La vittoria andava a Pinzi.
Nei cruiser, Simone Federici ha battuto Marko Rupcic, ma il più baldanzoso, nonostante non abbia quasi messo a segno un colpo, è sembrato proprio il croato. Federici ha attaccato e smanacciato per sei riprese vincendo, sì, ma palesando davvero una scarsa linea pugilistica.
Peggio ancora è andata nei superwelter tra Giammario Grassellini e Giuseppe Rauseo in un incontro incommentabile che più ha avuto a che vedere con il catch che col pugilato. Squalifica di Rauseo alla quinta ripresa, ma già alla seconda i due potevano essere rispediti a casa.
Niente di esaltante anche tra Carmine Tommasone e Giuseppe Bergantino nei leggeri, con Tommasone che è riuscito a sfruttare la sua maggior altezza per toccare l’avversario col sinistro e vincere il match.
Ha fatto certamente miglior figura il dilettante Fabio Bana, che, seguito all’angolo dai Maestri Roncaglia e Matteucci, ha vinto contro Alessandro Sedici: Bana ha preparato gli attacchi con il sinistro scaricando poi le sue bordate e imponendo due conteggi all’avversario.
Risultati professionisti
Superwelter: (EU-EBU Light Middleweight Title – Vacant WBC International Light Middleweight Title) Orlando Fiordigiglio (Italy, Champion; 18-0) VKOT7 Ruben Varon (Spain, Challanger; 41-8). Referee: Robin Dolpierre (Fra); Judges: Fabian Guggenheim (CH), Mark Green (UK) Christophe Fernandez (Fra). Time 1’55”.
Welter: Emanuele Pinzi VPT6 Michele Esposito
Massimi Leggeri: Simone Federici VPT6 Marko Rupcic
Superwelter: Giammario Grassellini VSQL5 Giuseppe Rauseo
Superpiuma: Carmine Tommasone VPT6 Giuseppe Bergantino
risultati dilettanti
Superleggeri: Fabio Bana VPT3 Alessandro Sedici