Firenze, 26 giugno 2019- “Come agricoltori da sempre in prima linea in difesa della qualità del prodotto e per le garanzie per i consumatori. Vogliamo complimentarci con la Guardia di Finanza e le altre istituzioni che hanno smascherato la truffa del finto succo di mele biologico” è quanto dichiarato da Antonio Tonioni, vicepresidente di Confagricoltura Toscana e presidente sezione prodotto ortofrutta che commenta così la maxi frode nella produzione e commercializzazione di prodotti biologici per un valore di oltre 6,5 milioni di euro scoperta grazie all'operazione Bad Juice condotta da l'Ispettorato Centrale Repressione Frodi e i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Pisa, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pisa, con la collaborazione di Eurojust.
“Situazioni di questo genere – spiega Tonioni - provocano danni diretti alla nostra agricoltura sia per l’immagine negativa che per il mancato utilizzo delle mele toscane, visto che l’azienda in questione ha sede in Toscana e poteva utilizzare prodotto disponibile localmente favorendo così l’economia locale e utilizzando un prodotto di qualità certa e certificata”.
“Di certo visto che, purtroppo, il prezzo delle mele da trasformazione è veramente irrisorio, parliamo di pochi centesimi al Kg tanto da non coprire a volte nemmeno il costo produzione, non si capisce che senso abbia quello di voler usare mele non utilizzabili, se non con l'intenzione di realizzare una vera e propria azione delinquenziale a danno dei consumatori e dei produttori toscani di mele che per tenere alta la qualità del proprio prodotto sono costretti a enormi sacrifici” conclude Tonioni.