Firenze – I tanti colori dei Gonfaloni di più di settanta comuni toscani hanno accompagnato il corteo storico che ha chiuso la seduta solenne del Consiglio regionale in occasione della Festa della Toscana. Da palazzo del Pegaso la sfilata, accompagnata dal rullo dei tamburi, fino all’Arengario di palazzo Vecchio. Di fronte alla sede del Comune di Firenze a prendere la parola l’assessora del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani che ha parlato “della lungimiranza del Granduca Pietro Leopoldo nella decisione di abolire la pena di morte il 30 novembre del 1786, mentre oggi assistiamo a troppe crudeltà dall’Iran, alla guerra in Ucraina”.
Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha ringraziato i tanti sindaci presenti “per tutto quello che fanno per le loro comunità” e le associazioni delle rievocazioni storiche “perché raccontano chi siamo e quelli che sono i nostri valori”. “Quella del Granduca Pietro Leopoldo - ha aggiunto - fu una scelta rivoluzionaria, se si pensa che ancora oggi troppi Stati applicano la pena di morte”. Per tutti l’invito del presidente Mazzeo è “a non essere indifferenti e a non voltarsi mai dall’altra parte”.
E se Claudio Bini, presidente della società di San Giovanni Battista ha parlato “di un momento significativo nel rapporto tra istituzioni e tradizioni” il presidente della Giunta regionale toscana Eugenio Giani ha chiuso la cerimonia sottolineando “la bellezza di una sfilata che dà il senso della nostra identità. Un’identità di cui si vedono i segni ovunque a Firenze dalla fontana del Nettuno agli Uffizi”.