L’obiettivo è illustrare quali sono le novità introdotte con l’avvento della nuova fatturazione elettronica per quanto riguarda i rapporti professionali tra amministratori e condomini. “La fatturazione elettronica: aspetti normativi e applicazioni pratiche nella gestione condominiale” questo il tema dell’incontro organizzato da Confartamministratori in programma venerdì 30 novembre presso l’auditorium di Confartigianato Imprese Firenze in via Empoli.
“Il problema maggiore ad oggi con la fatturazione elettronica - spiega Marco Francini, commercialista esperto in materia e revisore legale dei conti di Confartamministratori - è che i condomini non sono tenuti in quanto soggetti privati a questo nuovo adempimento, ma se i fornitori ricorreranno solo al canale elettronico al condominio la fattura non arriverà più, per cui bisognerebbe che comunque venisse utilizzato anche il cartaceo”.
Nell’incontro si parlerà anche di gestione idrica condominiale e del servizio “Condominio facile” attivato dall’Organismo di conciliazione di Firenze con Confartamministratori e altre associazioni di categoria, che si prefigge di risolvere le liti condominiali senza approdare a una causa civile.
Sono quasi 500mila gli italiani che si stanno sobbarcando una causa civile derivata da contrasti condominiali e da liti tra vicini di casa (circa il 10% sul totale). Se a questo sommiamo le cause che riguardano gli sfratti, a livello numerico i procedimenti civili legati alla casa si collocano al terzo posto per numero di persone coinvolte (il 16,2% del totale), dopo le cause del lavoro e di famiglia (rispettivamente 21,8% e 39,5%). A questo va aggiunto che, secondo il Censis, ogni anno vengono prodotte circa 180mila nuove cause condominiali.
“Capita per svariati motivi – spiega il presidente di Confartamministratori, Alessandro Ferrari – che nell’ambito di un condominio insorgano contrasti, capaci di degenerare in litigi e se non ricomposti sfociare in cause civili, che naturalmente portano via tempo e finiscono per pesare in modo non indifferente sulle tasche delle parti, bloccando talvolta anche l’attività condominiale”.