Fa discutere l’idea su cui Palazzo Vecchio sta lavorando per edificare, al posto della ex-Scuola dei Carabinieri in piazza Stazione, una scuola internazionale di alta hotellerie. Un istituto di alta formazione per l’accoglienza alberghiera nell’immobile di Santa Maria Novella potrebbe essere una buona idea per dare lustro alla vocazione internazionale di Firenze?
«Leggiamo con tristezza dai giornali l'ennesima proposta di utilizzo degli spazi dell'ex Scuola Marescialli: l'inserimento di una scuola di alta formazione nell’Hotellerie realizzata con il coinvolgimento di gruppi privati svizzeri. Appare evidente una volta di più come lo sviluppo di un pezzo fondamentale per la città sia fatto in maniera disorganica e comunque subalterna alla presenza e agli appetiti del privato -si legge in una nota rilasciata dal coordinamento fiorentino di Sinistra Italiana- Riteniamo singolare che il percorso per affrancare Firenze dal turismo passi per l'apertura di una scuola di alta formazione alberghiera privata in una città che vanta già solide realtà di formazione pubbliche che avrebbero bisogno di essere valorizzate e potenziate.
Se l'Amministrazione non è in grado di pensare un progetto per una valorizzazione pubblica dell'ex Scuola Marescialli si apra ai contributi della cittadinanza e degli esperti bandendo un serio concorso d’idee e la smetta di farsi dettare l'agenda da chi vorrebbe lucrare anche nella formazione del personale oltre che negli hotel».
«In Consiglio Comunale la maggioranza ci ha chiarito come pensi di risolvere questioni pubbliche con investimenti privati. L'opposto di quello che servirebbe in una situazione come quella legata al Covid-19. Se una scuola bene si presta per gli spazi dell'ex Scuola Marescialli, perché non cogliere questa opportunità pensando all'assoluta necessità di spazi del nostro sistema di istruzione? Basterebbe ascoltare le piazze del movimento 'Priorità alla scuola' per cogliere l'infelice idea di continuare a immaginare centri privati di alta formazione per poche persone -si legge in una nota congiunta rilasciata il Consigliere Palagi e la Consigliera Bundu (Sinistra Progetto Comune)- Nel corso della consiliatura passata sono numerose le prese di posizione della sinistra di opposizione, dal gruppo Firenze Riparte a Sinistra con il capogruppo Grassi, alle diverse proposte della Consigliera Amato.
Se il centro di Firenze deve essere immaginato al servizio della cittadinanza e non solo dei flussi turistici, come è possibile continuare nelle stesse scelte sbagliate degli ultimi quindici anni (almeno)? Attendiamo di capire quando si placherà la continua sequela di annunci alla stampa. Come sempre notiamo quanta attenzione sia data al Consiglio Comunale. Per fortuna leggiamo i quotidiani... E pensare che con Rinasce Firenze si era parlato di un atteggiamento diverso nei confronti della vita politica cittadina...».
“Ma quelli che dovrebbero tornare nel centro storico (e che magari hanno bisogno di case non costruite nel Rinascimento o rimodernate a suon di centinaia di migliaia di euro per cui se non devono fare quattro piani a piedi in scale strette, devono pagare affitti da capogiro)… questi tornanti, dove li mettiamo? Nelle scuole di hotellerie? -interviene anche Vincenzo Donvito, presidente dell'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori- Non solo, ma almeno per il momento (e non crediamo di essere tra quelli che non vedono oltre il proprio naso), con fior fiore di strutture congressuali e scuole (inclusi gli studenti che vengono dall’estero) oggi vuote, serve vedere solo a quello che forse potrebbe ritornare ad essere fra un decennio (Covid-19 è tra noi e per il momento ci rimane)… senza contare che sempre il nostro Sindaco ha detto che è stato un errore puntare in passato sulla Dineyzzazione del downtown? I residenti che dovrebbero ripopolare il centro, dove li mettiamo? E dove mettiamo i servizi che dovrebbero loro servire? Questa è il nostro pensiero da amministrati e osservatori, non da urbanisti e futurologi.
Siamo noi, e crediamo anche i nostri figli per lungo tempo, che nel frattempo viviamo in questa città, come nelle altre che nello Stivale stanno soffrendo la stessa situazione”.
Comunque sia, nel centro della città, l'elenco degli immobili inutilizzati, con relativi progetti di recupero inattuali è lungo: il complesso di sant’Orsola in San Lorenzo (per la cui destinazione abbiamo perso memoria ripensando alle tante proiezioni e progetti di cui abbiamo letto negli ultimi cinquanta anni), gli alberghi in Costa San Giorgio vista Ponte Vecchio, i centri commerciali al posto della ex-Corte d’Appello di via Cavour e nell’ex-scuola/ospedale militare di via San Gallo/via Cavour; l’ex-tribunale di piazza san Firenze (solo in parte occupata dalla Fondazione Zeffirelli) la ex-Pretura di piazza san Martino, solo per fare qualche esempio. E oggi ecco la scuola di hotellerie a piazza Stazione.