Un nuovo quartiere post Covid prenderà il posto della ex caserma abbandonata dei Lupi di Toscana, la Caserma Gonzaga ai confini tra Firenze e Scandicci, di fronte all'ospedale di Torregalli: una trasformazione fondata sulla centralità dello spazio pubblico, nel segno del verde, della sostenibilità e della mobilità dolce, con una forte spinta all’housing sociale che interesserà il 70% della superficie totale. Un intervento che si estende su un’area complessiva di 20 ettari, di cui quasi 12 saranno destinati a verde urbano e agricolo, oltre quattro a piazze e aree pedonali, mentre le superfici edificate coperte occuperanno 22mila mq (per un totale di Sul di 53mila mq) in gran parte destinate ad social housing, con una rete stradale da 15mila mq e 7mila mq di parcheggi per un totale di 870 posti auto.
Un intervento che andrà a ristabilire un ordine urbanistico in un contesto oggi molto frammentato, con la creazione di un nuovo ‘tassello’ di città in grado di costruire relazioni solide con i poli urbani attuali e di rigenerare gli spazi pubblici circostanti.
È quanto prevede il piano particolareggiato con variante al Piano strutturale e al regolamento urbanistico adottato dalla giunta di Palazzo Vecchio, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re. Il piano attuativo ha come riferimento progettuale la soluzione vincitrice del concorso internazionale di idee del 2018 e si basa sulla creazione di un grande spazio pubblico centrale ciclo-pedonale di collegamento tra viale Nenni e via di Scandicci intorno al quale vengono organizzate tutte le funzioni proprie della città contemporanea.
La procedura concorsuale, svolta tra il 2016 e il 2018, è stata curata dall’Amministrazione comunale in qualità di proprietaria del complesso immobiliare con il contributo economico del Demanio. Il progetto vincitore è stato elaborato da Paolo Luigi Poloni capogruppo, con Federico Ghirardelli e Massimiliano Saracino. Al concorso, l’Amministrazione è arrivata a seguito del percorso di partecipazione ‘Non case ma città 2.0’, che ha visto il coinvolgimento di oltre mille cittadini nella pianificazione dell'area dell’ex caserma e nell’individuazione degli elementi dei quali tener conto nella trasformazione.
“Il puzzle della Firenze del terzo millennio si sta definendo - ha detto il sindaco Dario Nardella -: dopo la Manifattura Tabacchi, il ‘buco Belfiore’, Santa Maria Novella e Sant’Orsola, è la volta della ex caserma Lupi di Toscana che va incontro a un intervento di recupero e riqualificazione per una rinascita profonda di un importante pezzo di città. Questo piano segnerà una decisa svolta verso il social housing dando una forte risposta al bisogno di casa con la destinazione di una superficie di oltre 36mila metri quadrati.
Un progetto improntato a una visione post Covid di città, basata sulla sostenibilità e sulla centralità degli spazi aperti in un mix virtuoso di funzioni pubbliche e private. Un passo decisivo verso la trasformazione di una grande area di ricucitura urbana per fare dei Lupi di Toscana un nuovo motore per tutto il quadrante sud-ovest della città metropolitana, anche grazie alla riqualificazione dell’area di accesso all’ospedale Torregalli e al completamento dello stradone di collegamento a viale Nenni”.
“Nasce un nuovo pezzo di città fondato sui principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica - ha detto l’assessore all’Urbanistica e ambiente Cecilia Del Re - e su un intervento interamente pubblico. Una trasformazione che consentirà di aprire alla città un luogo finora chiuso e impermeabile, attraverso scelte urbanistiche e progettuali che rispondono ai bisogni emergenti della fase post covid. Un esempio di città-giardino aperta e inclusiva, distribuita su un grande spazio pubblico centrale ciclo-pedonale intorno al quale saranno organizzate tutte le funzioni di residenza, socialità ed economia urbana, come start-up e spazi di co-working, e una grande piazza destinata alle attività culturali e sociali”.
Elemento portante del piano è la creazione di un grande spazio pubblico centrale ciclo-pedonale intorno al quale vengono organizzate tutte le funzioni, in asse fra l’attuale fermata della tramvia T1 Nenni-Torregalli e il complesso sanitario San Giovanni di Dio. Le due polarità saranno collegate anche attraverso un’innovativa linea di trasporto pubblico passante per lo spazio pubblico centrale e integrata con la circolazione dei pedoni, che funzionerà da servizio di trasporto per residenti e non. Lungo il nuovo insediamento si alterneranno una serie di spazi pubblici definiti come ‘stanze civiche’ in stretta relazione con gli edifici speciali adiacenti, per poi concludersi verso sud con la piazza ‘Lupi di Toscana’.
Lo spazio pubblico sarà inoltre caratterizzato da una lunga fascia continua ma sempre permeabile di verde ad elevato tasso di naturalità: per questo, il grande spazio pubblico lineare che è asse del progetto si configurerà, più che come viale, come infrastruttura sociale, verde e di mobilità pubblica. Il sistema prevede lo sviluppo degli edifici lungo l’asse principale mantenendo un ritmo regolare tra spazio aperto e spazio costruito. Gli edifici saranno organizzati in ‘cluster’, con altezze di tre e cinque piani, ad eccezione di tre edifici speciali per i quali l’altezza prevista è di otto piani.
In prossimità del nodo di viale Pietro Nenni saranno concentrate la maggior parte delle funzioni di carattere terziario, neo-terziario e ricettivo, mentre lungo l’asse centrale sarà alternato al sistema di residenze un sistema di edifici speciali che graviteranno sulle piazze dello spazio pubblico, con funzioni di socialità ed economia urbana, come start-up e spazi di co-working, per arrivare alla grande piazza Lupi di Toscana su cui prospetteranno i tre edifici recuperati (l’ex Palazzina di Comando e i due edifici laterali) destinati alle principali attività culturali e sociali.
Intorno al sistema insediativo è prevista una viabilità ad anello dalla quale sarà possibile accedere a un sistema capillare di parcheggi a raso in corrispondenza degli edifici, oltre che ai parcheggi interrati. Nella restante parte degli spazi ora occupati dall’ex caserma sarà realizzato, una volta demoliti gli edifici, un grande parco pubblico.
L’intervento prevede la demolizione di gran parte dell’attuale ex Caserma (Sul stimata 33mila mq) e la realizzazione di un nuovo insediamento con un mix funzionale, articolato in diverse destinazioni d’uso: 36mila mq di residenziale (Social Housing), 4mila mq di commerciale, 6mila mq di direzionale, 5mila mq di turistico-ricettivo e 2mila mq di industriale/artigianale per una superficie utile lorda complessiva di 53mila mq. La scheda del regolamento urbanistico vigente prevede una superficie utile lorda di 53mila mq ottenuta aggiungendo agli attuali 33mila mq di Sul una quota di 20mila mq ottenuta dal trasferimento da altre parti degradate della città.
Questa operazione si è dimostrata però di difficile attuazione. Pertanto, vista la forte volontà dell’Amministrazione di promuovere la realizzazione di housing sociale, è stata predisposta una variante al piano strutturale per sostituire la quota di Sul non ottenuta dal trasferimento con una equivalente quota di housing sociale. Tale deroga al principio dei volumi zero riguarda esclusivamente la realizzazione di housing sociale.
Per quanto riguarda la mobilità, la trasformazione dell’area ex Lupi di Toscana, con l’annessa riqualificazione dell’area di accesso all’ospedale e il completamento dello stradone che lo collega a viale Nenni, rappresenta un’importante occasione per riqualificare e ricucire il tessuto urbano. La viabilità di progetto comprende il completamento del collegamento Nenni – Torregalli e la riqualificazione della viabilità di ingresso all’Ospedale Torregalli e al Don Gnocchi.
Il nuovo comparto insediativo sarà servito da un anello viabilistico perimetrale che si diramerà dallo Stradone dell’Ospedale, garantendo all’intero comparto piena accessibilità carrabile con la presenza di un sistema diffuso di parcheggi. L’ipotesi progettuale prevede un alto grado di integrazione tra i diversi sistemi del trasporto pubblico, il parcheggio scambiatore e i percorsi ciclopedonali, inserendo nell’asse centrale dell’area un’innovativa linea di trasporto pubblico caratterizzata da un sistema modulare a guida autonoma, costituito da elementi elettrici su gomma in grado di modulare la capienza in relazione alla domanda.
Il sistema della sosta prevede un insieme di parcheggi a raso che serviranno capillarmente il nuovo insediamento: il parcheggio scambiatore (di prossima realizzazione) in grado di ospitare circa 320 veicoli; due parcheggi “satellite” collocati ai lati della palazzina comando in grado di ospitare complessivamente circa 150 posti auto; il sistema della sosta lungo strada in grado di garantire circa 110 posti auto; il sistema di parcheggi sulle vie di penetrazione verso lo spazio pubblico centrale pari a circa 290 posti auto. Il sistema generale prevede dunque 870 posti auto circa ai quali devono essere sommate le dotazioni di parcheggi pertinenziali di servizio alle residenze. Inoltre, un sistema di stalli per le biciclette viene garantito in maniera diffusa su tutto lo spazio pubblico a partire dal nuovo parcheggio scambiatore in prossimità della fermata del tram.
Per quanto riguarda il sistema del verde, il nuovo quartiere sarà caratterizzato da ‘verde di cintura’ (22mila mq), parco esteso (56mila mq) e orti urbani (13mila mq). Il verde di cintura seguirà il percorso ciclopedonale perimetrale e si ricongiungerà al sistema di mobilità ciclabile esistente: la continuità del percorso, oltre ad accogliere la mobilità lenta tipica del tempo libero, rappresenterà un importante elemento di connettività ecologica. Il parco esteso occuperà il lato nord-est del futuro insediamento, in continuità con gli spazi aperti contigui, e assumerà il ruolo di parco urbano funzionale a tutto il contesto, caratterizzato da quartieri densamente popolati sia nel Comune di Firenze che in quello di Scandicci.
Gli orti urbani saranno collocati negli spazi verdi compresi tra il nuovo comparto e lo Stradone dell’Ospedale e contribuiranno a promuovere un sistema di agricoltura urbana in cui i nuovi residenti e gli abitanti della zona potranno esercitare l’orticoltura e provvedere al fabbisogno alimentare Km 0, anche promuovendo un mercato locale e innescando un processo di valenza sociale oltre che ecologica.
Il piano passerà ora all’esame del Consiglio comunale per l’adozione.