Firenze, 30-10-2019- Oltre 250 milioni di euro investiti in favore delle politiche sulla casa nel corso della legislatura, una nuova legge che rende più efficiente ed equo il settore, ma non solo. A partire dalla prossima variazione di bilancio la Toscana destinerà risorse anche al recupero degli alloggi di risulta, un fenomeno in crescita evidenziato nel Rapporto casa presentato oggi all'auditorium di Santa Apollonia a Firenze nell'ambito del ciclo di incontri ‘La Toscana che si muove'. "L'VIII Rapporto casa – dice Ceccarelli - ci mostra un fenomeno relativamente nuovo e da non sottovalutare: l'alto numero degli appartamenti che tornano nelle disponibilità dei gestori e che devono essere ristrutturati prima di essere riassegnati.
Ma le risorse a disposizione non sono sufficienti. Per questo abbiamo deciso di affrontare in maniera diretta il problema e già con la prossima variazione di bilancio la Regione metterà a disposizione circa 3 milioni di euro di risorse aggiuntive per la ristrutturazione degli alloggi di risulta. E' uno sforzo importante, ma riteniamo sia necessario per testimoniare la continuità e la serietà dell'impegno regionale. La nostra volontà di dare finalmente risposta a chi da anni attende nelle lunghe liste delle graduatorie comunali". L'assessore guarda all'insieme delle politiche regionali per la casa ed al lavoro fatto nel corso dell'ultima legislatura.
"La Toscana ha fatto per intero il suo dovere, anzi ha fatto ben di più di quanto aveva promesso – dice - destinando nel solo triennio 2017-19 oltre 110 milioni di euro per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica. Più dei 100 milioni promessi. Una cifra che sale fino a sfiorare i 200 milioni se si considerano tutte le risorse destinate all'erp nell'intera legislatura". "Il problema – ha aggiunto l'assessore - restano le i tempi necessari per i gestori nel progettare e realizzare quanto programmato.
Questo è uno dei temi sui quali dovremo aprire una riflessione complessiva con i lode, per cercare possibili soluzioni e, laddove possibile, percorsi alternativi". Va in questo senso la scelta della Toscana di provare una via nuova e proporre un bando per l'acquisto di appartamenti invenduti, da destinare all'edilizia popolare. Sono state in tutto 24 le proposte d'acquisto ricevute e 10 quelle ammesse a finanziamento, un totale di 14 milioni di euro che permetteranno di acquistare 108 appartamenti da privati.
Da ricordare anche la decisione di attribuire ai diversi gestori 37 milioni di euro (legge 80/2014) nel periodo 2015-2019, per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei cosiddetti alloggi di risulta, che poi sono stati riassegnati ai cittadini in graduatoria. Altre risorse importanti, ben 17 milioni, arriveranno dal Cipe e saranno destinati ai Comuni di Firenze (11 milioni) e Prato (6 milioni). In ambito di politiche abitative, anche se non di edilizia popolare, vanno inoltre citati i 28 milioni di euro destinati negli ultimi cinque anni dalla Toscana al sostegno all'affitto (e che hanno tamponato l'improvviso venire meno dal 2016 del contributo statale), ed i 24 milioni utilizzati per aiutare i ‘morosi incolpevoli', cioè le persone sotto sfratto perché improvvisamente incapaci di pagare l'affitto a causa di malattia o della perdita del lavoro.
"Oltre a investire importanti risorse ci siamo dati nuove regole – ha aggiunto l'assessore - Abbiamo voluto cambiare il sistema perché fosse più attuale e più equo. All'inizio di quest'anno abbiamo approvato la legge 2/2019, che risolve criticità senza alcun aumento dei canoni". "Abbiamo fatto molto – conclude - ora aspettiamo segnali altrettanto forti da parte dello Stato ed è positivo che il nuovo Governo, non appena insediato, abbia messo tra le priorità la programmazione di Piano Casa per affrontare il tema dell'emergenza abitativa".
Cgil e Sunia Toscana esprimono soddisfazione per le dichiarazioni di impegno dell’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, in merito alla programmazione di un finanziamento triennale costante di 8/10 milioni di euro l’anno (dunque, circa una trentina in tre anni), mirato ad assicurare nuove manutenzioni e ristrutturazioni di case nel settore dell’edilizia residenziale pubblica, recependo così le proposte avanzate dai sindacati di lavoratori e inquilini: "Esprimiamo invece preoccupazione per il numero delle case popolari sfitte in Toscana, oltre 3 mila, che non vengono assegnate, in un quadro di permanente emergenza abitativa.
E’ inaccettabile. La Regione ha fatto la sua parte, e infatti molti di questi alloggi molti sono già ristrutturati e altri sono da ristrutturare ma con interventi già finanziati. Ci domandiamo come mai i Comuni non riescano ad assegnare questi alloggi in tempi compatibili con il grande bisogno che c’è tra i cittadini. Oggi poco più del 4% di chi è in graduatoria per un alloggio popolare si vedrà assegnata una abitazione nei prossimi 3-4 anni, è inammissibile" spiegano Maurizio Brotini (segretario regionale) e Simone Porzio di Cgil Toscana, Laura Grandi di Sunia Toscana.