PISA- "Prendo atto con soddisfazione che le cose stanno evolvendo. Credo che il Galilei abbia le carte in regola per puntare a raggiungere i 7,5 milioni di passeggeri l'anno. Ho apprezzato l'intervento di risanamento ambientale sul Borgo Cariola al quale la Regione ha contribuito con 3 milioni di euro, giudico importante l'investimento da 40 milioni per la realizzazione del nuovo terminal passeggeri e mi auguro che entro l'anno si riesca a partire con i lavori".
È questa la valutazione espressa dal presidente della Regione, Enrico Rossi, al termine della visita che ha effettuato all'aeroporto pisano, accompagnato dall'amministratore delegato di Toscana Aeroporti, Gina Giani, dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi, presente tra gli altri il presidente di Logistica Toscana, Giovanni Bonadio. Gina Giani ha ricordato come Rossi sia stato il primo a credere nel progetto per la delocalizzazione delle case di Borgo Cariola e ha detto che "grazie ad un efficace gioco di squadra abbiamo realizzato una buona pratica".
Anche Filippeschi ha sottolineato il "grande valore dell'operazione compiuta" e ha parlato di un buon gioco di squadra con Toscana Aeroporti aggiungendo che "dalla fusione tra i due scali ad oggi tutti gli obiettivi che ci siamo dati sono stati raggiunti" e ha concluso di concordare in questo con il presidente Rossi. Che dal canto suo ha ribadito come l'obiettivo comune sia quello di "raggiungere i 12,5 milioni di passeggeri nei due scali, con l'incremento maggiore previsto proprio qui a Pisa".
Ryanair, la compagnia aerea numero uno in Italia, ha lanciato ieri un'offerta primaverile valida solo per il weekend, con il 20% di sconto sulle rotte da Pisa a Ibiza e viceversa, per viaggiare tra il 18 marzo e il 25 maggio. I clienti possono accedere a www.ryanair.com entro la mezzanotte di domenica 28 febbraio e prenotarsi subito un break primaverile a basso costo.
Intanto il 29 febbraio 2016 sarà sciopero generale, indetto dei sindacati CGIL, CISL, UIL e UGL contro la terziarizazzione del settore stivaggio bagagli, per il personale di Toscana Aeroporti (la società che gestisce gli scali di Firenze e Pisa). Presidio in via del Termine (dalle ore 12.00) con sindacati e organizazzioni politiche. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Toscana, venerdì in conferenza stampa nella sede di Cgil Toscana hanno illustrato le ragioni dell'agitazione.
Tra queste, la politica di esternalizzazioni dell'azienda sul fronte del servizio bagagli: a Firenze riguarda 30 lavoratori dell'aeroporto (col contratto a tempo, hanno il posto a rischio), a Pisa interessa 8 lavoratori, che sono stati spostati in un altro reparto bloccando le previste assunzioni. “Coloro che lavorano da anni in azienda a tempo determinato non saranno riconfermati. Il lavoro ceduto ad una cooperativa, senza obbligo di riassunzione, che svolgerà quelle attività applicando ai lavoratori un contratto meno retribuito e meno garantito”, hanno detto i sindacati oggi.
Il tutto, senza dimenticare che dei circa 800 lavoratori diToscana Aeroporti il 50% è a part time e il 30% è a tempo determinato. “In Toscana Aeroporti i voli, il fatturato e gli utili crescono, mal'occupazione peggiora. I grandi progetti di crescita si accompagnano a esternalizzazioni e mancate stabilizzazioni. Chiediamo anche alla Regione di richiamare la società ai suoi obblighi. Servono assunzioni e un miglioramento delle condizioni di chi lavora e contribuisce al benessere aziendale da tanti anni.
Non accettiamo una politica aziendale così miope, né condividiamo la maniera di fare relazioni industriali della dirigenza, alla quale chiediamo un ripensamento”, hanno detto Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl, ricordando che varie comunicazioni aziendali hanno stimato in 2mila le assunzioni a regime negli aeroporti di Firenze e Pisa. Lunedì i sindacati effettueranno un presidio in ambo gli scali nell'orario dello sciopero, all'esterno delle strutture. Possibili disagi e disservizi sui voli.
Dai sindacati è partita una denuncia alla “Commissione di garanzia nazionale per lo sciopero” contro l'azienda, perché avrebbe oltrepassato il limite dipersonale obbligato a lavorare nel giorno dello sciopero, che è il 20%, arrivando a oltre il 30%.