Il presidente della Toscana Enrico Rossi incontrerà domani, martedì 28 agosto, i lavoratori della Bekaert su invito della Fiom. L'appuntamento al presidio di Figline Valdarno - alla presenza del sindaco della cittadina - è per le ore 17.00.
"Abbiamo redatto un documento che e' gia' presente sui siti della Fiom nazionale, nel quale diamo indicazione su come andremo ai prossimi incontri. Non c'e' possibilita' diversa dall'avere la cassa integrazione rispetto alla quale il ministro si e' preso un impegno davanti ai cancelli della Bekaert dinanzi a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici". Lo spiega intervistato da Radio Articolo1 il segretario di Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi, in merito alla vertenza Bekaert, al termine di una riunione a Cagliari dove la multinazionale ha uno stabilimento.
La data prevista per la firma e' "entro e non oltre il 3 ottobre. Nell'ambito del mese di settembre- prosegue Calosi- il ministero dovrebbe intervenire per decreto per concedere la cassa integrazione straordinaria per cessazione di attivita'". Questo significa "che avremo tutto il tempo necessario, perche' dura un anno, per trovare soggetti che possano essere interessati a una reindustrializzazione di un'importante area come quello di Figline Valdarno".
Situazione di crisi anche alla Pietro Signorini e figli, azienda storica di produzione di rubinetterie, che durante le ferie ha comunicato all'Ispettorato del Lavoro l'intenzione di procedere con il licenziamento di tre lavoratori.Al rientro dalle ferie i lavoratori si sono riuniti in assemblea per decidere come proseguire la mobilitazione in corso da mesi, a causa dei ritardi nel pagamento degli stipendi, quando un consulente esterno dell'azienda ha interrotto la riunione per chiedere ai tre lavoratori interessati di andarsene.
Di fronte al rifiuto di questi di abbandonare l'assemblea, il consulente ha chiamato le forze dell'ordine, le quali, una volta chiarito che i lavoratori sono ancora oggi dipendenti dell'azienda, hanno lasciato che l'assemblea proseguisse.Andrea Vignozzi della Fiom Cgil di Firenze ha così commentato: “Un atteggiamento inaccettabile quello della Signorini. Non è pensabile che un dirigente intimi a dei lavoratori ancora in forza all'azienda di lasciare l'assemblea chiedendo poi l'intervento delle forze dell'ordine.
Quell'assemblea peraltro doveva prendere delle decisioni su come dare una risposta collettiva a delle scelte aziendali che non condividiamo nel modo più assoluto. Diciamo no ai licenziamenti, richiamando la Signorini agli impegni assunti al tavolo con la Regione Toscana e secondo quanto concordato nei precedenti verbali d'incontro con la direzione aziendale. I lavoratori hanno stabilito un pacchetto di ore di sciopero che partono oggi e proseguiranno nei prossimi giorni, in solidarietà ai lavoratori licenziati e contro le provocazioni dell'azienda, come quella che si è consumata oggi”.
Un altro anno di cassa integrazione straordinaria alla Kme di Fornaci di Barga. E' andata in porto la richiesta presentata la settimana scorsa dall'azienda e dai sindacati al Ministero a Roma. Gli ammortizzatori sociali erano infatti in scadenza a settembre e questa firma consente di andare avanti per un altro anno in attesa che il piano di rilancio di Kme vada in porto e consenta di riassorbire tutte le maestranze. La proroga è stata firmata dai rappresentanti dei sindacati, i segretari provinciali di Uilm e Fiom, Giacomo Saisi e Mauro Rossi, assieme ai rappresentanti delle Rsu, dall'azienda tramite il direttore dello stabilimento, Michele Manfredi, e dal Ministero. Non solo ammortizzatori sociali. L'azienda ha infatti confermato gli investimenti milionari su base triennali rilanciando ulteriormente quanto già previsto.
A fare il punto della situazione e degli accordi è il segretario della Uilm area nord Toscana, Giacomo Saisi: "E' un accordo importante che prolunga gli effetti positivi di quelli già sottoscritti nel 2016 che non erano riusciti, tuttavia, a far rientrare in azienda tutto il personale dello stabilimento. L'ulteriore proroga di 12 mesi ci consente di guardare al futuro con più serenità: se il trend positivo di crescita degli affari e della produzione sarà confermato, riusciremo a ricollocare tutti i dipendenti.
La proroga - prosegue - è comunque legata al piano di rilancio e rinascita dell'azienda e anche su questo fronte sono emerse novità assolutamente positive. Kme Italy, infatti, ha garantito al tavolo che per i prossimi tre anni è confermato l'investimento per la piattaforma energetica ma ha messo sul piatto ulteriori integrazioni: l'installazione di un nuovo forno fusorio per il rame e ingenti investimenti nel settore dei laminati. In tutto si parla di 93 milioni di euro in tre anni".
A breve il piano di rilancio, così come proposto, sarà presentato alla Regione: "Il progetto definitivo - conclude Saisi - da quanto dichiarato dall'azienda è nelle fasi conclusive e Kme attende la convocazione della Regione per poterlo presentare". Probabilmente se ne parlerà all'inizio di settembre.