«La scelta di esporre le opere degli Uffizi dentro il Giardino degli Incontri di Sollicciano è un'azione autoreferenziale, che non tiene conto della realtà di Sollicciano. Servono attività con persone capaci di osservare con attenzione. Bisogna organizzare visite nell'istituto penitenziario per vedere le opere più belle, che sono dentro le celle, coperte di ragnatele, cimici, scarafaggi e insetti sbagliati. Opere abbandonate a sé stesse: la popolazione detenuta.La nuova cucina inaugurata dal precedente direttore è già inagibile, si è tornati a usare quella vecchia. Nel frattempo la distribuzione degli alimenti nelle celle avviene senza il rispetto delle norme igienico-sanitarie". Dichiarazioni di Vincenzo Russo, cappellano del carcere di Sollicciano, che prosegue: "Le persone vivono circondate da cimici, blatte e topi. Non poche vivono in condizioni disumane, senza nemmeno avere consapevolezza di cosa sono costrette a subire.
I programmi riabilitativi per la tossicodipendenza sono impossibili da portare avanti, visto il basso numero di personale disponibile per questi percorsi.
Nell’incontro avuto ieri con alcuni detenuti è emersa la paura legata al rischio terremoto. Solo dopo le ultime scosse sono stati installati dei cartelli con le indicazioni da seguire in caso di emergenza. Durante le ore notturne però il rischio di incidenti è esponenziale, perché le chiavi da recuperare sono custodite in luoghi lontani.
La situazione è insostenibile, la città deve affrontarla e farsene carico. In carcere ci sono i poveri, più che i “criminali”. Questa è una verità rimossa dalla politica.
Si aggiunge un dato di fatto. Le tossicodipendenze peggiorano dentro Sollicciano e per alcune persone iniziano».
Queste le dichiarazioni di Massimo Lensi, dell’Associazione Progetto Firenze«Rischiamo di ripetere cose già note in questa conferenza stampa. Ci sono però progressivi aggravamenti dei problemi di sempre, soprattutto sul piano della salute mentale e dei disturbi psichici.Con il caldo le tensioni e i conflitti all’interno del istituti penitenziari aumentano.I dati ufficiali e rilevati ci parlano di autolesionismo e forti problemi registrati anche dai dati della Regione Toscana.Gli psicofarmaci sono vissuti come una soluzione per rendere tollerabile la vita quotidiana e sopportare i limiti di un carcere in cui è assente la funzione rieducativa. Così come è oggi Sollicciano è una discarica sociale.I dati oggi ci dicono che nelle carceri toscane ci sono 26 persone in attesa di un trasferimento nella struttura sanitaria in cui avrebbe diritto di stare.
Rivolgo un appello all'Assessorato regionale alla sanità, perché provveda a intervenire in maniera veloce, per attenuare il disagio psichico e fisico all'inizio di un lungo periodo di caldo torrido all'interno del carcere».Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune
«Di carcere si parla solo dopo un episodio eclatante. Non si agisce in modo preventivo, forse perché parlare di istituti penitenziari non paga, se non per coltivare consenso elettorale in alcuni ambienti? A noi interessa che le istituzioni rispettino i loro doveri. La popolazione detenuta non deve sparire dalla città. Abbiamo un Garante comunale, che già una volta è venuto in aula. Torni, insieme al Cappellano, a spiegare che non servono relazioni privilegiate con i ministeri, o annunciando opere di cemento. Il tema è sociale, prioritario e non rimandabile. Lunedì porteremo in aula un question time, per chiedere a Sindaco e Giunta come intendono rispondere alla denuncia che oggi hanno esplicitato il cappellano e l'Associazione Progetto Firenze».