Fratelli d’Italia primo partito e Giorgia Meloni prossima premier: è questo lo scenario all’indomani delle elezioni anticipate, che si terranno il prossimo 25 settembre, dopo la caduta del governo Draghi?
Si è tenuta giovedì 21 luglio scorso l'assemblea regionale degli eletti e degli attivisti del Movimento 5 Stelle, riuniti in modalità telematica per coordinarsi in vista delle imminenti elezioni politiche. La campagna elettorale vedrà la compagine toscana del M5S compatta a fianco di Giuseppe Conte, solidamente ancorata ai capisaldi del suo programma: equità sociale, tutela del lavoro e dei lavoratori, sanità pubblica e gratuita, ambiente e beni comuni. Presenti all’appuntamento il vicepresidente M5S Riccardo Ricciardi, l’ex Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, i senatori Laura Bottici e Gianluca Ferrara e il deputato Luca Migliorino.
L'assemblea era stata indetta da Irene Galletti, coordinatrice regionale e capogruppo in Consiglio Regionale del Movimento 5 Stelle per la Toscana.Nel suo discorso introduttivo, Galletti ha ribadito con forza quanto affermato dal Presidente Giuseppe Conte: “Quei nove punti programmatici scritti nero su bianco hanno dato voce alle istanze di milioni di italiani che in questo momento stanno affrontando un momento di grande difficoltà. Disprezzare quel grido di aiuto è stata un'offesa a queste persone, non al Movimento 5 Stelle che se ne è fatto portatore” chiarisce.
“ Adesso la narrazione comune ha scatenato un'offensiva senza precedenti verso la nostra comunità politica, con il chiaro scopo di dissimulare i veri responsabili non solo di questa crisi di governo, ma anche quella sociale in corso. Sappiano che ci troveranno pronti a replicare a ogni falsità, forti della giustezza della causa che sosteniamo e dei centinaia di messaggi che stiamo ricevendo dai cittadini in queste ore a sostegno del Presidente Conte e del Movimento 5 Stelle.”Dopo una ricognizione della nuova struttura organizzativa territoriale, la coordinatrice per la Toscana e capogruppo in Consiglio regionale ha chiamato a raccolta tutte le forze disponibili nel corso di un'assemblea partecipata e decisa a riportare i temi dei diritti sociali e del sostegno a una popolazione sfiancata da due anni di pandemia e per ultimo le conseguenze del conflitto in Ucraina.Nella seconda parte della serata tutti i parlamentari Cinquestelle eletti in Toscana si sono confrontati con l'assemblea, che ha rinnovato loro sostegno e fiducia, preparandosi alla tornata elettorale che li attende.
"Spiace, ma quanto affermato da alcune forze politiche - ed anche da alcuni Ministri di diversa estrazione partitica - non risponde esattamente a quanto realmente accaduto con il crollo politico del Governo Draghi. La colpa di quanto successo è del Movimento 5 Stelle perché da lì è partita la crisi che ha portato alla caduta di Draghi. I grillini avevano messo in fibrillazione il governo da tempo. Ed il Pd, in modo scellerato - come ha confermato nei giorni scorsi anche il sen.
Renzi -, ha provato ad escludere il centrodestra dalla maggioranza tentando di far rientrare Conte con una patetica giravolta". Lo dichiara il deputato Felice Maurizio D'Ettore (Vinciamo Italia). "Faccio parte di una formazione di centro, Vinciamo Italia, e, convintamente, della coalizione di centrodestra; da tempo sostengo anche le giuste sollecitazioni politiche dell'on. Meloni volte, in assenza di una maggioranza parlamentare che permetta di governare efficacemente nell'interesse del Paese, a restituire - secondo il dettato costituzionale - al corpo elettorale ed alla sovranità popolare la decisione democratica sul Governo del Paese.
Per quanto mi riguarda, tutta l'attività politica e parlamentare che ho svolto in questi anni conferma la mia convinta e rigorosa appartenenza all'area delle forze politiche del centrodestra, che avrà il compito di governare l'Italia affidando la premiership al partito che, nella coalizione, raggiungerà il maggiore consenso alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre", conclude il parlamentare.
"La siccità sta mettendo in ginocchio il paese non soltanto in settori strategici come l'agricoltura e le attività produttive ma anche per quanto riguarda la sicurezza pubblica con l'emergenza incendi. In questo quadro drammatico la caduta del governo ha messo a rischio, tra l’altro l'approvazione di disposizioni urgenti per affrontare l'emergenza idrica ed il rifinanziamento dell'apposito fondo di solidarietà nazionale contro le calamità naturali, tramite uno specifico decreto che il Ministro Patuanelli aveva annunciato nei giorni scorsi durante l'informativa alla Camera dei Deputati.
La crisi, voluta da M5s, Lega e Forza Italia, nel disastro politico e istituzionale creato, rischia perciò di alimentare ulteriori problematiche emergenziali ai cittadini ed alle imprese, ed in particolare in alcune Regioni particolarmente colpite come la Toscana dove l'agricoltura è in ginocchio, gli incendi stanno devastando ettari di territorio ed in alcuni centri sono necessarie le autobotti per approvvigionamento la popolazione; oltre a rinviare la realizzazione di interventi strutturali, alcuni previsti dal Pnrr, tesi ad ottimizzare l’uso della risorsa idrica a fini civili, produttivi e irrigui": è quanto dichiara Luca Sani, deputato Pd.
“Il sindaco di Campi Bisenzio Campi sogna Roma? Rieccoci alla solita bulimia da poltrone di chi cerca un nuovo posto al sole” È questo il commento di Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia, Vanessa Fiaschi, capogruppo della Lega e Maria Serena Quercioli, capogruppo di Liberi di Cambiare dopo aver appreso la volontà del primo cittadino di Campi Bisenzio di salpare sulla pattuglia che il Pd invierà a Roma in vista del rinnovo del Parlamento.
“Oramai non ci stupiamo più di nulla, attaccano gli esponenti di Centrodestra, sono anni che il Sindaco di Campi si auto-candida praticamente a tutto, dalle elezioni regionali, alla segretaria del Pd, fino, ovviamente, alle elezioni politiche, dispiace solo che in questi anni abbia strumentalizzato tutto e tutti, finanche la grave vertenza della Gkn per mettersi in mostra ed avere qualche beneficio personale per la propria immagine, usando la città come trampolino di lancio.
La comunità campigiana attende risposte, sta vivendo oggi uno dei periodi più delicati e più gravi, attaccano ancora, presa di mira da spacciatori, giorno e notte, in questi giorni anche la sinistra è stata costretta ad abbandonare il buonismo e ad installare una cancellata sotto l’atrio consiliare, non riuscendo più a garantire la sicurezza nel centro storico. Vi sono oggi sfide importanti da dover condurre, dal rilancio del commercio, sempre più in affanno, alla mobilità. Sulla tramvia, la conferenza dei servizi non è ancora iniziata, si attende l’approvazione del progetto definitivo e già sappiamo vi saranno innumerevoli difficoltà a far approvare il progetto predisposto interferendo con gli stagni della Piana Fiorentina, c’è un museo appena inaugurato completamente da promuovere, emergenze sociali da risolvere, opere pubbliche da portare a termine.
Dunque, buona fortuna a Fossi, delle sue peripezie personali non ci interessa, alla città servono risposte urgenti e non rinviabili.
Saremo noi di Centrodestra tra pochi mesi a dimostrare di essere all'altezza della situazione chiedendo ai campigiani il loro voto per dare finalmente a Campi Bisenzio un Sindaco sempre presente e attento ai bisogni dei cittadini”.
«La caduta del governo Draghi impatterà negativamente sia sulle famiglie che le aziende. Saranno loro a fare le spese di una crisi scellerata e inopportuna». Lo dichiara Sandro Susini, fondatore di Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro. Secondo una ricerca dello Studio Susini, se non verranno individuati dei correttivi, la crisi di governo inciderà in modo negativo sulle famiglie apportando un aumento della spesa annua pari a circa 650,00 euro.
Molte aziende, invece, si troveranno a far fronte ad un ulteriore rincaro energetico che metterebbe a serio rischio il corretto svolgimento delle loro attività. Le imprese metalmeccaniche (compreso l’automotive), lavanderie, trasporto, petrolifere, abbigliamento, cemento e ceramica, metallurgiche, legno e carta sarebbero le più colpite mettendo a rischio oltre 500 mila posti di lavoro. Il ricorso agli ammortizzatori sociali da parte di tali aziende sarebbe d’obbligo e si stima che possa incidere negativamente nelle casse dell’INPS per oltre 1.000.000.000 di euro per un totale di quasi 180 milioni di ore usufruite e autorizzate.
«E pensare che il Politico – commenta Sandro Susini – dovrebbe svolgere un’attività di fondamentale importanza per la società: governarla nel migliore dei modi assumendosi grandi responsabilità. È chiaro che questa volta non ci sono riusciti andando contro gli interessi del Paese. L’uscita dal campo di un personaggio come il Presidente del Consiglio Draghi, ben voluto e considerato nelle stanze del Parlamento Europeo, rischia di far cadere l’Italia in una profonda crisi: incrementi dello spread, flessione dei rendimenti dei titoli italiani, inflazione galoppante, caro carburanti ed energia e aumento del costo dei mutui.
Il governo che resterà in carica fino al 24 settembre – continua Susini – gestirà esclusivamente gli affari correnti e, pertanto, possiamo “salutare” i futuri provvedimenti che avrebbero riguardato il taglio dei costi delle bollette ai meno abbienti, la proroga dello sconto di 30 centesimi sulle accise della benzina (attualmente in vigore fino al 21 agosto), e l’atteso taglio del cuneo fiscale».
“Ancora una volta il settore della cultura, delle industrie creative e culturali dovrà subire un freno alle riforme e allo sviluppo: la caduta del Governo è un’altra tragedia, dopo il Covid”. E’ quanto dichiara Patrizia Asproni, Presidente del Museo Marino Marini di Firenze e di Confcultura.
“Questo settore – prosegue Asproni - ha vissuto il crollo dei posti di lavoro: parliamo di una contrazione tre volte superiore rispetto alla media. In due anni, segnati dalla pandemia, si sono persi 55 mila posti di lavoro. Tra il 2019 e il 2021, nonostante la crescita complessiva della spesa media mensile delle famiglie italiane, le risorse destinate alle attività ricreative, agli spettacoli e alla cultura ha fatto segnare un -22%, con picchi che sfiorano il -35% in alcune regioni d’Italia, secondo i dati Istat”.
“Per un settore che pur lentamente stava cercando di uscire dalla crisi, la caduta del Governo rappresenta una sciagura. Resistere non è più sufficiente – conclude Asproni - occorre reagire. Ora”.