Dopo l'esito del Ballottaggio per l'assegnazione delle poltrone di sindaco anche in alcuni comuni toscani, si è innescata una polemica politica che ha visto, come spesso capita, varie interpretazioni dei dati raccolti. In Toscana spicca la distanza tra la posizione espressa dal Segretario PD Matteo Renzi ed i post pubblicati da Enrico Rossi, scissionista ed oggi uno dei leader di Articolo Uno.Appartenenti oggi a schieramenti diversi, le posizioni discordanti non farebbero scandalo né susciterebbero attenzione se non fosse per il ruolo di Enrico Rossi all'interno di una Regione Toscana dove la trazione Democratica non appare in discussione.
In discussione la rielezione di Rossi, tallonato da ipotesi di candidati renziani più graditi all'ex Premier, poi il rinnovo del mandato e nonostante tutto la scissione passata attraverso una mini campagna di auto-promozione per le Primarie di Partito.L'ultimo Post di Enrico Rossi recita: "Prodi mette la "tenda nello zaino" per allontanarsi dal PD. Franceschini capisce che "qualcosa non ha funzionato". Ma peggio Veltroni che denuncia che "il PD è senza identità" e "sembra la Margherita" di un tempo.
Proprio così dice. Ma allora, con rispetto per la Margherita, che ci stanno a fare nel PD i socialisti e gli uomini e le donne di sinistra?".
In Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio regionale toscano il consigliere di FdI, Giovanni Donzelli deposita come primo firmatario una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Giunta. Per regolamento e Statuto la mozione non potrà essere discussa prima di tre e dopo venti giorni, quindi andrà alla prossima seduta.Antonio Mazzeo, vicesegretario Pd Toscana ha replicato: "La mozione di sfiducia a Rossi? Sciocco evocarla, ridicolo presentarla.
Il centrodestra può evitare di perdere tempo in iniziative di propaganda. Una verifica dell'attività di governo a metà legislatura è doverosa. E la faremo. Per migliorarci. Ma il nostro obiettivo, come ripetiamo da mesi, è arrivare alla scadenza naturale del mandato rispettando il programma premiato dagli elettori nel 2015 perché davvero riformista e capace di dare prospettive e sviluppo alla Toscana. L'hanno capito tutti, lo capiranno anche Donzelli, Mugnai e Vescovi con buona pace del loro ennesimo tentativo di buttarla in caciara".Intanto il popolo della rete non lesina accuse al presidente Rossi (vi riproponiamo a fine articolo i Post e relativi commenti) ma non mancano neppure i sostenitori della nuova posizione assunta a partire dal Quarto Stato che volta le spalle all'osservatore.
Proprio sulla presenza Social commenta Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra: “Enrico Rossi su Facebook e nella sua attività letteraria è un autentico guerrigliero rivoluzionario, nella vita reale mi par difficile che possa scaricare addosso ai soli renziani la responsabilità di quanto sta accadendo, il tutto dopo aver fatto campagna per il sì al referendum e aver bollato come ‘ideologica’ la difesa dell’articolo 18, dopo aver proposto una controriforma sanitaria pessima e aver contribuito a consegnare pezzi di specialistica e diagnostica ai privati, dopo aver sostenuto la realizzazione di opere inutili e dannose, dall’aeroporto di Firenze all’autostrada Tirrenica, per non dire delle politiche di incenerimento vecchie e sbagliate.
Non si tratta di guardare ad un lontano passato e far le pulci rispetto a pagliuzze del secolo scorso, si tratta di tenere gli occhi ben aperti sulle travi del presente”.La Toscana necessita di una verifica? Quali potrebbero essere oggi gli scenari di una elezione anticipata? Si rischierebbe oggi un effetto domino sull'onda della percezione, anziché sui dati concreti?La Toscana è ritenuta a livello nazionale un modello virtuoso per quanto riguarda i temi che sembrano aver influito particolarmente sullo scontro politico elettorale: immigrazione, sicurezza, lavoro.Partendo dall'accoglienza diffusa, gestita attraverso attività di cooperazione sociale alla concertazione tra Prefetti e sindaci che hanno fatto propri fin da subito i nuovi poteri offerti dalla normativa nazionale fino alla ristrutturazione dei Centri per l'impiego, orfani delle Province, passando per l'operatività dei tirocini coordinati attraverso GiovaniSì oltre ad una sezione del governo regionale curata da Gianfranco Simoncini quale consigliere speciale del presidente e dedicata alla supervisione delle crisi aziendali.Uno dei temi posti localmente sotto la lente d'ingrandimento appare essere invece la Sanità che però in numeri assoluti offre risultati superiori rispetto alla media nazionale tanto da caratterizzare la Toscana come una meta per molti pazienti extra regionali.