Tra gli eventi fiorentini di fine estate spicca sicuramente il New Generation Festival. Perché è un festival di respiro internazionale con giovani artisti provenienti dalle migliori scuole d’arte del mondo. Perché si svolge in una location d’eccezione. Perché porta in scena, tutto dal vivo, opera, teatro, concerti orchestrali insieme a musica jazz e dj-set elettronici.
Tutto è pronto dunque per la seconda edizione, al via domani mercoledì 29 agosto. Ospitato nello splendido giardino privato in stile rinascimentale di Palazzo Corsini al Prato, fino al 1 settembre l’avvenimento culturale vede in scena gli astri nascenti del panorama musicale internazionale: gli artisti, tutti under 30 e selezionati tra i migliori conservatori di alta formazione artistica in giro per il mondo, interpreteranno opera, teatro, musica classica, jazz e pop. Tutti gli spettacoli iniziano alle 19:30, con intervallo di 75 minuti per cenare nel giardino. Dalle ore 23, un concerto nella chiesa di Ognissanti oppure “Altra musica”, curata dal DJ Harold Van Lennep.
Il New Generation Festival è stato pensato e fondato nel 2017 da tre giovani artisti inglesi: Maximilian Fane (direttore d’orchestra), Roger Granville (produttore, regista e scrittore), Frankie Parham (produttore di cinema, teatro e commedia). L’edizione 2018 si ispira a quello che fu il festival Corsini, una della più antiche e nobili famiglie fiorentine, del 1680, con un dress code di gala e una festa mascherata in stile carnevale rinascimentale, a far da contorno spettacolare ai concerti, per i quali è stata messa a punto un’acustica d’eccezione per una location all’aperto.
Il Festival si prefigura ormai come un appuntamento annuale, visto il successo della prima edizione e i risultati di prevendita dei biglietti dell’edizione 2018, un palcoscenico per giovani artisti con lo scopo di creare un nuovo pubblico intorno all’opera, al teatro e alla musica dal vivo. Da segnalare che per i giovani under 35 è stato previsto l’ingresso a un prezzo davvero vantaggioso. Il New Generation Festival sarà trasmesso in live streaming.
Il Programma
- Mercoledì 29 Agosto - Cerimonia d’apertura
- ore 19:30 Don Giovanni di W. A. Mozart.
- ore 23:00 Altra musica curata dal DJ H. Van Lennep, con la partecipazione di Brianna Thomas
- Giovedì 30 Agosto - Filippo Corsini Concerto Orchestrale
- ore
19:30 Concerto per
violino e orchestra in re maggiore e Sinfonia n.
5
di Tchaikosky - Violino solista - Charlie Siem
- ore 23:00 Concerto notturno nella Chiesa di Ognissanti
- Solisti: Erica Piccotti - violoncello; Charlie Siem - violino; Itamar Golan - pianoforte
- Venerdì 31 Agosto - Shakespeare a Firenze
- ore 19.30 Rappresentazione integrale dell’Enrico V di William Shakespeare
- Per la prima volta l’opera sarà rappresentata con l’accompagnamento orchestrale dal vivo della colonna sonora composta da Sir William Walton
- Sabato 1 Settembre - Gran finale del festival
- ore
19:30 Don Giovanni
di W.
A. Mozart.
- ore 23:00 Altra musica curata dal DJ Harold Van Lennep, con la partecipazione di Filo Vals e Edo Ferragamo
La storia dei giardini di Palazzo Corsini al Prato
Uno dei più incantevoli giardini di Firenze si trova celato dietro la facciata di uno dei palazzi che costeggiano l’area una volta nota come il Prato di Ognissanti. Nel 1591, dopo aver acquistato dei terreni lungo il Prato d’Ognissanti, Alessandro Acciaiuoli chiese a Bernardo Buontalenti di progettare un padiglione di piacere dagli ampi giardini. Buontalenti ideò il complesso sistema idraulico che porta l’acqua alle fontane, con i sentieri costeggiati da sontuosi filari di cedri, la loggia e le grandi finestre inginocchiate che si vedono ancora oggi.
All’epoca, il giardino conteneva le famose Statue delle Quattro Stagioni che oggi si trovano a entrambe le estremità del Ponte di Santa Trìnita: l’Estate e l’Autunno di Giovanni Caccini, la Primavera di Pietro Francavilla e l’Inverno di Cristofano Stati. Il Giardino degli Acciaiuoli conteneva anche un altro capolavoro, il Bacco del Giambologna, che oggi è collocato nel Museo del Bargello.
Dopo aver acquistato il giardino nel 1620 in seguito alla bancarotta della famiglia Acciaiuoli, Filippo e Maddalena Corsini assegnarono a Gherardo Silvani il progetto di una nuova disposizione dei giardini. L’orientamento dell’architetto Silvani verso il Barocco e il suo amore per la scenografia si rivelano chiaramente nel giardino all’italiana, delimitato da grandi limonaie, con sofisticate aiuole geometriche, siepi di bosso, vasi di limoni, e il sentiero principale punteggiato di statue.
Per aumentare l’impressione di lunghezza e di profondità del sentiero principale, l’architetto utilizzò l’accorgimento scenografico di collocare le statue e i loro piedistalli ad altezze che diminuiscono progressivamente. In questo modo fissò il punto di osservazione centrale a partire dalla loggia sul retro del palazzo, che dà su Via della Scala. Nel 1834 il palazzo divenne la residenza di Don Neri Corsini e di sua moglie, che fecero ridecorare il giardino in stile romantico, creando boschetti, un poggio e a un laghetto.
Questi cambiamenti si vedono tuttora nelle due aree alberate che creano una sorta di scenario verde nel giardino. Più di recente, è stata data nuova vita al giardino, con l’abbellimento di fioriture di cisti rosa e rossi, lavanda, rose, peonie, e ciliegi ornamentali.