Bene le norme sul credito d’imposta per gli affitti e sgravio per le rimanenze di magazzino e soddisfacenti anche i tagli in materia di costi energetici, ma le risorse sono insufficienti. Bene anche l'intervento aggiuntivo sul caro bollette, perché l'aumento esplosivo dei costi dell'energia e le restrizioni per contenere il Covid-19 stanno facendo precipitare i consumi ai livelli del secondo trimestre dello scorso anno, cancellando di fatto tutta la ripresa maturata nella seconda parte del 2021 e spostando dalla fine del 2023 all’inizio del 2024 il recupero dei livelli pre-pandemici. Così Confesercenti Toscana commenta le misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2022.
“Nessuna risposta, invece, è ancora arrivata su moratoria debiti bancari e scadenze fiscali, ed è un grave errore il mancato intervento sul fronte ammortizzatori sociali e mancata proroga della cassa Covid-19” - dichiara Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana -. “Solo nei settori della ricettività, ristorazione, viaggi e commercio sono a rischio in tutta Italia 50 mila attività economiche e 250 mila lavoratori, in Toscana oltre 5 mila attività economiche e 15 mila lavoratori. Numero che va ad aggiungersi alle centinaia di imprese toscane costrette a chiudere per sempre i battenti da inizio pandemia” - aggiunge Gronchi -. “Occorre sostenere con più vigore le attività nel passaggio attraverso questa nuova fase critica. Ogni impresa chiusa e ogni dipendente senza più un lavoro sono una sconfitta per tutti”.
L’esplosione dei costi, in particolar modo quelli dell’energia, sta minando la ripresa dei consumi. Di seguito i risultati di uno studio condotto da Confesercenti Toscana che ha preso come campione tre aziende per confrontare il costo dell’energia elettrica tra gennaio 2021 ed il primo trimestre del 2022, che evidenzia aumenti in bolletta che sfiorano il 300/400%.
Confronto bollette energia elettrica gennaio 2021/gennaio 2022
Attività: Hotel/albergo
- Potenza impegnata: 75 kW - Consumi: 128.000 kWh annui
- Importo bolletta di competenza gennaio 2021: € 1.442,00
- Importo bolletta di competenza dicembre 2021: € 3.340,00 (+ 131%)
- Importo bolletta di competenza 1° trimestre 2022: € 5.177,00
Attività: Ristorante
- Potenza impegnata: 30 kW - Consumi: 60.000 kWh annui
- Importo bolletta di competenza gennaio 2021: € 1.050,000
- Importo bolletta di competenza dicembre 2021: € 2.860,00 (+ 172%)
- Importo bolletta di competenza 1° trimestre 2022: € 4.433,00
Attività: Distributore carburanti
- Potenza impegnata: 30 kW - Consumi: 61.500 kWh annui
- Importo bolletta di competenza gennaio 2021: € 1.068
- Importo bolletta di competenza dicembre 2021: € 2.511 (+135%)
- Importo bolletta di competenza 1° trimestre 2022: € 3.892,00
“Le misure contenute nella bozza del DL Sostegni sono di breve respiro e sicuramente insufficienti per sostenere l’industria del trasporto di passeggeri con autobus, del trasporto pubblico locale e commerciale. Sono invece necessari interventi urgenti a supporto della ripresa della mobilità collettiva delle persone e del turismo”, questa la sintesi di Giuseppe Vinella, Presidente dell’Associazione del trasporto di passeggeri con autobus di Confindustria.
“La mobilità collettiva delle persone, come emerge dagli stessi documenti ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, ha subito nel 2021 una fortissima contrazione, ancora più accentuata nelle ultime settimane per effetto delle nuove misure di contenimento della variante “Omicron”, per non parlare del vero e proprio crollo dei flussi turistici, in particolar modo di quelli internazionali”.
“Le aziende del trasporto pubblico locale hanno comunque garantito il servizio a pieno regime, malgrado la riduzione del personale disponibile per effetto delle assenze derivanti dalle positività e dalle quarantene, subendo il duplice effetto negativi dei maggiori costi di esercizio e di minori ricavi da traffico; a tutto questo si aggiunge per tutte le aziende del settore il rincaro di oltre il 25% del prezzo del carburante che costituisce la seconda voce di costo e per il quale non è stato previsto per il settore alcun intervento nel DL Sostegni”
“E’ certamente apprezzabile lo sforzo fatto dal Governo per i servizi aggiuntivi di TPL e per il trasporto commerciale – conclude Giuseppe Vinella - ma queste misure sono ampiamente insufficienti e mancano completamente interventi sul costo del carburante e per il trasporto pubblico locale e ci si augura che a questo si possa porre rimedio in un prossimo provvedimento d’urgenza.”
“Tre linee di sostegno per favorire la ripresa dell’attività economica delle micro, piccole e medie imprese danneggiate dalle ripercussioni della pandemia: per matrimoni-eventi, turismo-commercio-ristorazione e allestimento fiere, ma nessuna previsione per gli NCC, il servizio di noleggio con conducente, che la Regione Toscana, qualche mese fa, aveva promesso di considerare alla stregua del comparto turismo. Cosi non è stato e così non va bene”.
Così Marco Carraresi, presidente degli Ncc di CNA Firenze, sui bandi di contributi a fondo perduto attivati dalla Regione Toscana a sostegno di alcuni comparti imprenditoriali.
Un settore in forte crisi, legato a filo doppio a quello turistico e degli eventi (entrambi sostenuti con due appositi bandi), che nel 2021 ha registrato una diminuzione di fatturato dell'80% rispetto ai periodi pre-pandemia.
Un comparto che, per il suo carattere pubblico, deve assicurare la presenza al lavoro anche se questo praticamente non esiste e che, senza interventi reali e fruibili, sta rapidamente decadendo con il pericolo concreto di vedere scomparire molte aziende che stanno attualmente lavorando senza riuscire neanche parzialmente a coprire i costi fissi di esercizio.
“Siamo ancora a terra, neppure Pitti è riuscito a fornirci una boccata di ossigeno. In aggiunta, tutta una serie di rincari da cui siamo investiti: manutenzione, pezzi di ricambio che, tra l’altro, si trovano sempre con maggiore difficoltà e carburante, aumentato del 30%” prosegue Carraresi.
“Chiediamo alla Regione Toscana di attivare immediatamente una linea di sostegno anche per il nostro comparto e di dar concretezza anche ad altre promesse fatteci solo qualche mese fa. Un esempio? Quella di utilizzare i mezzi Ncc a supporto e potenziamento dei mezzi pubblici per scopi sanitari, scolastici e sociali” conclude Carraresi.
Il comparto si sente abbandonato, figlio di un Dio minore. Nonostante rassicurazioni e promesse è non solo escluso dai bandi, ma insieme ai taxi, ignorato in richieste avanzate congiuntamente solo poco tempo fa a rappresentanti territoriali del Governo, Comuni e Regione Toscana che avrebbero dovuto convocare tavoli per la soluzione di tante criticità: dal fenomeno abusivismo, sempre più dilagante, all’ingresso sul mercato locale del trasporto persone di colossi multinazionali che non costituiscono assolutamente un’opportunità per il territorio, né per le imprese e la clientela.
Noi chiediamo tre cose al governo: credito d'imposta sugli affitti, cig Covid e moratorie sui mutui. Delle moratorie, indispensabili per salvare le nostre aziende – sottolinea Tagliamento – non c'è traccia nel decreto, almeno nelle bozze che circolano. Si prevede invece il credito d'imposta sugli affitti, ma solo se l'azienda ha perso almeno il 50% del fatturato, mese su mese, da gennaio a marzo 2022 e rispetto al 2019. Ma un'impresa che in questo primo trimestre ha una perdita del 50% rispetto al 2019 significa che è sull'orlo del fallimento, se non già chiusa. Serve che invece siano usati gli stessi parametri del credito d'imposta sulle locazioni concesso nel 2020”. “I fondi perduti, inoltre – prosegue il segretario nazionale – sarebbe meglio calcolarli sulla perdita di di bilancio, come i fondi perequativi di fine anno 2021”.
“La cassa integrazione Covid, infine, non è stata prorogata ed è ancora tutto da valutare- su questo ciò che abbiamo letto finora non è chiaro - se in questi tre mesi sarà possibile accedere o meno ad una cig scontata o gratuita per i dipendenti”. “Di certo – conclude – questo decreto è del tutto insufficiente a salvare le imprese turistico-ricettive. I nostri alberghi e i nostri ristoranti sono aperti, ma vuoti. Servono interventi strutturali, no delle misure per tamponare un'emergenza che dura ormai da due anni”.
“Sono 1,6 miliardi i fondi stanziati oggi in Consiglio dei Ministri per i ristori volti a sostenere le attività produttive maggiormente colpite dalla nuova ondata pandemica.
Ne potranno usufruire le attività alberghiere, le agenzie di viaggio, i parchi tematici, le discoteche chiuse ormai da più di un anno, e i cinema, i teatri e i centri sportivi che hanno dovuto ridurre notevolmente la capienza nel rispetto delle norme anti-Covid. I fondi, alcuni sotto forma di credito di imposta, arriveranno anche alle aziende della moda e del tessile e a coloro che operano nel settore dei catering, così come proposto da Forza Italia -dichiara il sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini- Inoltre è stato stabilito un ulteriore stanziamento di risorse pari a 1,2 miliardi per abbassare i costi dell’energia, che graverebbero fortemente sulle famiglie e sulla produzione industriale. Noi staremo sempre dalla parte delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese che hanno fatto l’impossibile in questi anni difficili. È così che un Paese cresce e progredisce: andando tutti nella stessa direzione”.