In questi giorni Publiacqua, dopo Lungarno Torrigiani, da conto dell'attività di consolidamento dell'area interessata dalla “voragine” e di sostituzione della rete idrica obsoleta, che si è rivelata la principale causa delle perdite di acqua. Ma Publiacqua “si autoassolve” per la voragine sul Lungarno Torrigiani. Insomma, non sarebbe stata la rottura di un tubo e nemmeno un “errore umano” –come subito dichiarò il Sindaco Nardella- ma “il dissesto idrogeologico” a provocare lo sprofondamento nella notte fra il 24 e 25 maggio scorso.
“Leggo che sarebbe stata consegnata in Procura una relazione commissionata da Publiacqua dalla quale emergerebbe che la causa del cedimento vada cercata in un dissesto idrogeologico, in un degrado ambientale dovuto a più fattori, non esclusi forse l'impercettibile ma graduale scivolamento delle terre della collina retrostante il lungarno" interviene la consigliera de La Firenze Viva, Cristina Scaletti “chiedo, prima di tutto, al Sindaco di recuperare e di rendere pubblica questa documentazione, visto che Pubbliacqua è anche una partecipata il Comune di Firenze e mi sarebbe piaciuto, come chiesi in consiglio comunale che fosse stato direttamente il sindaco ad indagare sulle possibile cause del crollo del Lungarno.
So bene che non è compito dei consiglieri comunali soffermarsi sugli aspetti tecnici e sulle eventuali responsabilità amministrative o penali, ma a noi spettano le valutazioni di carattere politico. Per cui, chiedo, se non c’è stato errore umano perché è stato allontanato l’AD di quella società? Non ritiene il Sindaco di aver fornito informazioni insufficienti al Consiglio Comunale? Chi ha determinato quel dissesto idrogeologico di cui parla il "pool di esperti in geologia, ingegneria idraulica e civile del quale fanno parte docenti universitari e professionisti" incaricati da Publiacqua? Se di dissesto idrogeologico si tratta l'errore umano è imputabile a chi non ha monitorato, salvaguardato, messo in atto contenimenti necessari.
Ed a questi mancati atti il Comune di Firenze e chi lo amministra deve rispondere, sollevandoci dal dubbio che di l'errore umano e politico sia proprio il suo. E perché non si dice (o non si nega ufficialmente) che dietro il ripensamento repentino del sindaco sul nodo fiorentino dell'alta velocità c’è proprio la fragilità del sottosuolo fiorentino evidenziata proprio dopo il crollo del lungarno Torrigiani del 25 maggio? Tre settimane fa chiesi ufficialmente di essere rassicurata dal sindaco sul possibile legame tra dissesto idrogeologico, tunnel tav e suo ripensamento e crollo del lungarno Torrigiani.
Perché il sindaco non ha approfondito? Perché non ci ha rassicurati che non ci sono ulteriori pericoli di smottamento o frane del sottosuolo o delle colline fiorentine? Addirittura all'indomani del crollo del Lungarno fu negata la convocazione di un consiglio straordinario e oggi le risposte trapelano da Publiacqua anziché dal sindaco. Qui gli errori umani e politici non si contano più orma”.
“Vorrei ricordare alla consigliera Scaletti che le indagini non le fanno né il sindaco né i consiglieri, ma la magistratura”. La vicesindaca Cristina Giachi replica così alla consigliera di La Firenze Viva. “E’ la magistratura che giudicherà, attraverso le perizie, su quanto è avvenuto. Abbiamo collaborato fornendo tutte le informazioni, e così ha fatto anche Publiacqua. Aspettiamo l’esito delle indagini. Intanto noi seguiamo i lavori di ripristino che stanno procedendo a ritmo serratissimo”.