Addio agli alimenti con il glutine e con l’olio di palma. Una spesa più in linea con un’educazione alimentare corretta diventa più semplice grazie agli ultimi aggiornamenti di Nuna - la App per la dieta mediterranea, a cura dello spin off accademico Unifi Nunacode - che saranno presentati a Expo 2015.
L’occasione è il convegno in programma martedì 30 giugno ore 11, presso il Padiglione Italia riservato alla Regione Sicilia, dedicato alla dieta mediterranea dal titolo: “Sicilian agro-food products and mediterranean diet: attaining health by creating development” a cui interverrà Alessandro Casini professore associato di Gastroenterologia e nutrizione umana presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica.
Tra le novità che saranno presentate, oltre ai profili dedicati agli utenti che ricercano alimenti gluten free o senza olio di palma, la “funzione vetrina” che consente, mediante la geolocalizzazione, di trovare il negozio dove acquistare il prodotto desiderato. Intanto un ulteriore aggiornamento sarà implementato breve: “Stiamo lavorando a una versione professional di Nuna – spiega Casini – che consentirà a dietologi e nutrizionisti di monitorare i loro pazienti quando si recano a fare la spesa”.
L’applicazione – presentata nel maggio 2014 - è il frutto di cinque anni di ricerche svolte da Casini e da Alessandro Tozzi, dirigente medico in Gastroenterologia dell' Asl 11 di Empoli, fondatori di Nunacode srl, spin-off accademico dell’Università di Firenze.
Scheda dell'app
Nuna, disponibile gratuitamente su Apple Store e su Google Play Store per dispositivi mobili iOS e Android, si basa sul principio per cui una corretta educazione alimentare dipende dalla qualità della spesa. Il consumatore seleziona i prodotti alimentari fotografando il codice a barre, cliccando la voce all’interno di una lista già definita dal navigatore nutrizionale, o scrivendo il nome del prodotto nel campo “cerca”.
Per ciascuna selezione Nuna, attraverso un algoritmo alla base del dispositivo, dà una risposta grazie a un apposito semaforo: se il colore è verde l’alimento risponde alle necessità nutrizionali del consumatore, giallo significa permesso con riserva, mentre con il rosso il cibo non è consigliato. Il colore del semaforo cambia in relazione alla composizione dell’alimento, ai prodotti già acquistati in un intervallo di tempo impostabile (3-6 mesi) dal consumatore o dal suo nucleo familiare.