Gentile Avvocato,
sono in procinto di separarmi consensualmente da mio marito, il quale ha contratto debiti con lo Stato che, molto probabilmente, non riuscirà a onorare. Può Equitalia rivalersi sul mio patrimonio? La ringrazio anticipatamente porgendole i miei più cordiali saluti.
Gentile Signora,
per risponderle appropriatamente dovrei conoscere il regime patrimoniale intercorrente con suo marito, ovvero se siete in regime di comunione legale o di separazione dei beni.
In linea di massima, i debiti contratti da suo marito non dovrebbero interessare i beni di sua esclusiva proprietà, fatta eccezione per quanto disposto dall’art. 190 c.c. (“I creditori possono agire in via sussidiaria sui beni personali di ciascuno dei coniugi, nella misura della metà del credito, quando i beni della comunione non sono sufficienti a soddisfare i debiti su di essa gravanti”): i suoi beni personali potranno al più rispondere delle obbligazioni contratte nell'interesse della famiglia, ossia dei debiti concernenti la comunione dei beni, nella misura di metà del credito.
Per quanto invece attiene agli eventuali beni in regime di comunione legale (dunque, dei quali lei sia titolare in comunione con suo marito), i creditori – e, nel caso specifico, Equitalia – sarebbero legittimati ad aggredirli e non solo per la metà dell’immobile, bensì per l’intero – secondo quanto statuito da recenti sentenze – atteso che la comunione legale è una comunione senza quote, ovvero lei e suo marito siete entrambi contitolari per l’intero (e non ciascuno per il 50%, come in una normale comproprietà).
Tenga comunque conto del fatto che, laddove arrivaste ad una separazione, questa determinerebbe la cessazione dell'eventuale regime di comunione legale dei beni tra voi intercorrente, venendo meno le conseguenze di cui sopra.
Cordialmente.
Avv. Roberto Visciola