Si è parlato di emergenza abitativa stamani al Centro Rogers di Scandicci, dove si sono ritrovati tutti i soggetti coinvolti nel settore della casa in Toscana: un incontro molto partecipato, organizzato da Anci Toscana e Regione, con referenti dei servizi pubblici, operatori del privato sociale, agenzie sociali per la casa, proprietari e agenzie immobiliari, dove si è cercato di dare risposte concrete ai bisogni e alle criticità, con l'obiettivo di arrivare a un documento condiviso di orientamento delle politiche pubbliche.
Anche da qui è emerso chiaro l’appello per il ripristino del fondo per i contributi all'affitto, cancellato dall’ultima legge di bilancio: una necessità non più rinviabile, che come già aveva sottolineato il presidente Anci Toscana Matteo Biffoni, rischia di incrementare il già drammatico disagio sociale. Solo in Toscana vengono a mancare 20 milioni di euro per le famiglie in difficoltà: da qui la rinnovata richiesta a senatori e deputati della regione a presentare mozioni in Parlamento per reintrodurre il Fondo.
Dopo i saluti del sindaco di Scandicci Sandro Fallani e l’introduzione dell’assessore regionale Serena Spinelli e della delegata AnciToscana e vicesindaca di Pistoia Anna Maria Celesti, i lavori sono proseguiti con cinque lavori di lavoro operativi, dove si sono affrontate le questioni più spinose: le strategie per rispondere e prevenire l’emergenza, gli strumenti per l’inserimento abitativo di persone fragili, il supporto a cittadini con background migratorio, la razionalizzazione del patrimonio abitativo pubblico e privato, mettendo in circolo gli alloggi sfitti.
Perché nel 2023, nella “culla del Rinascimento”, centinaia di famiglie sono costrette ad occupare per avere un tetto sopra la testa?
"La causa principale è da ricercare nella gestione dell’amministrazione cittadina delle Larghe Intese (dal PD passando per la Lega fino a FdI e Forza Italia). In una città come Firenze, infatti, gli affitti sono alle stelle, in un mercato immobiliare dedicato quasi esclusivamente ad attirare il turismo da oltreoceano e a fare gli interessi di speculatori e palazzinari di ogni sorta. Oggi, pur lavorando, è impossibile trovare una casa in affitto o una qualsiasi altra sistemazione a prezzi abbordabili e il problema riguarda anche gli studenti fuorisede che, non a caso, nelle scorse settimane hanno messo in campo una protesta proprio sul caro-affitti.
Questo a fronte di 7mila case vuote (dati del 2019) proprietà di banche, Chiesa, Comune, ecc. e 800 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) chiusi con le blindature, lasciati a marcire con porte e finestre murate. Gli sfratti per morosità incolpevole, poi, rimangono oltre il 90% di quelli effettivi. È quindi logico che i proletari, in particolare immigrati, ma non solo, siano costrette a occupare" intervengono dalla Federazione Toscana del P.CARC.