Firenze – A cinquant’anni dalla morte pomeriggio di riflessione in Consiglio regionale sulla figura di Alberto Carocci. Personalità di primo piano della cultura italiana del Novecento, Carocci è stato ricordato per le sue qualità di organizzatore culturale, fondatore nel 1926 della rivista ‘Solaria’ e, successivamente, di altre importanti testate per la storia letteraria e non solo del XX secolo, come ‘Nuovi Argomenti’.
A fare gli onori di casa Cristina Giachi, presidente della commissione Istruzione e cultura dell’Assemblea legislativa toscana: “Si tratta di un’iniziativa per valorizzare gli archivi Primo Conti. Carocci fu uno scrittore, ma interpretò il suo talento anche come organizzatore di cultura e promotore di riviste che hanno segnato la storia del Novecento e ci consentono di tessere la storia della letteratura, ma anche della presenza degli intellettuali in Italia in quel tempo. Una delle ultime riviste promosse da Carocci aveva come condirettore Pier Paolo Pasolini. Parliamo di figure che hanno fatto la storia del nostro Paese”.
“Gli archivi come quello della Fondazione Primo Conti che custodiscono documenti, fotografie e reperti di quell’epoca – ha concluso la presidente Giachi - ci consentono di raccontare la nostra storia. Una narrazione della storia letteraria che altrimenti sarebbe soltanto accademica e punteggiata di considerazioni che stanno nell’alveo delle riflessioni tra gli addetti ai lavori. Intorno a queste figure possiamo invece ricostruire il tempo, i luoghi e la comunità in cui vivevano”.
A ricordare Alberto Carocci Gloria Manghetti, presidente della Fondazione Primo Conti: “Carocci è stato un intellettuale noto a chi si occupa di cultura del Novecento, ma poco noto al grande pubblico. E’ stato l’ideatore e il fondatore di alcune tra le riviste principali di quel periodo storico che è stato definito ‘il secolo delle riviste’. Si capisce così il ruolo fondamentale che ha avuto creando pubblicazioni come ‘Solaria’ e ‘Nuovi Argomenti’ dove è passata tutta la letteratura del Novecento”.
Michele Di Sivo, della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Toscana, ha spiegato che “la Fondazione Primo Conti conserva più di venti archivi di rilevanza storica e, tra questi, quello di Alberto Carocci è sicuramente uno dei più importanti”. “La Soprintendenza - ha concluso - ha rapporti intensi con la Fondazione e con Regione Toscana e con loro sviluppa e realizza tanti progetti”.
Durante l’incontro le letture di Fabio Facchini selezionate da Marco Marchi e la proiezione del video: ‘La Fondazione Primo Conti, tra Passato e Presente’. La docente di filologia e italianistica all’Università di Bologna. Paola Italia ha contribuito con l’intervento “Quattro tempi. Per un ritratto di Alberto Carocci”.
Della sua infaticabile attività resta oggi testimonianza nel Fondo Carocci, a suo tempo acquistato dalla Regione Toscana che poi nel 1985 lo ha depositato presso la Fondazione Primo Conti di Fiesole. Un archivio prezioso, costituito prevalentemente da corrispondenza, oltre 5mila documenti di protagonisti del Novecento, da Alessandro Bonsanti a Carlo Emilio Gadda, da Piero Calamandrei a Eugenio Montale, da Cesare Pavese a Umberto Saba.