Dopo il fallimento del governo gialloverde non sembra più certo che, martedì prossimo, assisteremo alla nascita del nuovo governo M5S-PD. Aumentano le differenze di visione proprio all'interno del Partito Democratico.
"Il mio partito dimentica i propri presidenti di Regione, sindaci e presidenti di provincia ai tavoli di programma. Credo che il #Pd abbia smarrito il rapporto con il territorio e chi lo governa. Anche stavolta in un momento cosi' delicato perde l'occasione". E' l'attacco del sindaco di Firenze, Dario Nardella, su Twitter.
Il 13 agosto 2019 Matteo Renzi, in conferenza stampa, aveva lanciato l'appello per scongiurare il voto e dare vita in Parlamento ad un "governo di responsabili" sostenuto da PD, M5S e LEU. Paura di votare per salvare la poltrona è stata l'accusa rivoltagli anche dall'interno del Pd. Non pochi, a esempio Carlo Calenda, pensano che allungare l'agonia dei 5stelle al governo del Paese, oltre al danno produrrà la beffa, tra sei mesi, del trionfo della Lega, con buona pace del PD "responsabile".
“Per la mia visione della politica e per la mia storia, votare la fiducia ad un governo fra Pd e 5 Stelle mi mette i brividi. Comprendo benissimo la situazione pericolosa sia dal punto di vista istituzionale che economico in cui ci hanno lasciati Salvini e la Lega in questi 14 mesi di malgoverno, ma, non dimentichiamolo, con la fattiva collaborazione dei 5Stelle. Ma ho chiaro anche che la priorità in politica non può che essere la messa in sicurezza del tuo paese e della comunità che rappresenti.
Una situazione esplosiva per l’Italia e gli italiani.” È quanto dichiarato dal deputato di Civica Popolare Gabriele Toccafondi “Il nostro Paese - spiega il deputato - che con i governi di centrosinistra vedeva un Pil crescere a ritmi superiori all'1,5%, oggi è in recessione. In questi mesi abbiamo visto crescere cassa integrazione e disoccupazione, abbiamo almeno 300 mila lavoratori italiani che rischiano il posto nelle centinaia di crisi aziendali che attraversano il Paese e, se non interveniamo, il futuro rischia di essere ancora peggio.
L'aumento dell'Iva, una tassa che colpisce tutti indistintamente, ricchi e poveri allo stesso modo, non farà che abbassare ulteriormente in consumi delle famiglie (si calcola che costerà almeno 600 euro in più all'anno a ogni famiglia per comprare la stessa quantità e qualità di prodotti di quest'anno) e quindi far diminuire la produzione e di conseguenza ridurre i posti di lavoro. E' una sciagura da evitare. Assolutamente.” “Eppure - continua Toccafondi - da eletto a Firenze ed in Toscana vorrei capire cosa potrebbe cambiare con un nuovo governo Pd-5Stelle.
Tutte le opere pubbliche bloccate si sbloccherebbero? Potremmo, finalmente, dire un sì netto e incontrovertibile allo sviluppo dell'Aeroporto di Firenze e di quello di Pisa, all'Alta Velocità, alla Tirrenica, alle nuove tramvie fiorentine? Sulla sicurezza arriverebbero le forze dell’ordine e le caserme che mancano? Sulla cultura potremmo trovare un Ministro che dialoga bloccando la sconcertante riforma che toglie l’autonomia dell’Accademia e centralizza a Roma la governance dei nostri musei? Azione non solo giusta ma anche possibile visto che i decreti del Mibac sono depositati alla Corte dei Conti per la registrazione e quindi non ancora operativi.
Ho queste domande che mi girano per la testa. E vorrei, da chi sembra si appresti a siglare una nuova intesa di governo, risposte chiare per capire e quindi poi spiegare ai miei concittadini sia la situazione pericolosa che il Paese rischia, sia anche cosa cambierebbe con un nuovo governo e una nuova maggioranza. Altrimenti mi resterebbero solo i brividi” Conclude.