Nessuna nuova decisione è stata presa in relazione a provvedimenti di chiusura delle scuole toscane. In ogni caso ogni decisione, come già annunciato dal presidente della Regione Eugenio Giani, sarà presa solo dopo l’esame dei dati e le relativi valutazioni in sede di Ceps, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica che si insedierà domani pomeriggio.
Questo quanto si precisa in relazione alle ventilate chiusure su base esclusivamente comunale. Il Dpcm, all'articolo 21, comma 2, prevede che la misura possa essere adottata dai presidenti delle Regioni “in tutte le aree, regionali o provinciali, nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi o 100.000 abitanti oppure in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico”.
Oggi il sindaco di Firenze Nardella aveva lanciato un vero e proprio appello al Governo contro la chiusura della scuole, con incorporate alcune proposte.
"Per favore non si riprenda la scorciatoia di imporre nuovamente la chiusura della scuola in Italia per risolvere i problemi del contagio da Covid-19. Se prendiamo Firenze, possiamo dimostrare con i dati epidemiologici che dalle scuole della città non è partito nessun focolaio. Il problema dei contagi tra i giovani parte dalle attività esterne, feste, ritrovi, movida. Il paradosso italiano è che chiudiamo le scuole e consentiamo ai giovani di andare ovunque.I nostri ragazzi per giunta stanno soffrendo moltissimo: si registra in tutto il Paese un escalation di disturbi psicologici, emotivi e fisici. Allora il Paese abbia il coraggio di non sacrificare la scuola e di approntare un piano per salvare la didattica in presenza.
Questi sono i punti di buon senso per un possibile “contropiano”, basato sul modello Firenze, che propongo con spirito costruttivo per evitare la chiusura:1) Completare il prima possibile tutta la vaccinazione del personale docente con l’ausilio della nuova task force creata dal generale Figliuolo (anche perché viene da chiedersi: Perché vacciniamo tutti gli insegnanti se poi chiudiamo le scuole?)2) Screening di massa con tamponi in tutte le scuole per monitorare continuamente il contagio e intervenire tempestivamente, isolando le singole classi.
Nel caso in cui venga riscontrato un caso positivo lo step successivo dovrebbe essere lo screening su tutta la scuola3) Reintrodurre, come già avviene in Toscana e a Firenze, il medico scolastico, in accordo con la Ausl di riferimento e garantire al contempo un canale preferenziale tra la scuola e il presidio sanitario per qualunque evenienza e necessità della popolazione studentesca, del personale amministrativo e degli insegnanti4) Protezione civile, volontari e steward per presidiare mezzi di trasporto e ingressi nelle scuole5) Sfalsamento degli orari di ingresso e uscita delle scuole6) Evitare di chiudere sevizi all’infanzia in assenza di provvedimenti seri su congedi parentali, senza i quali per le famiglie è impossibile organizzarsi7) Implementare controlli nei luoghi di assembramento giovanile pomeridiani: parchi, strutture sportive etc".