Firenze, 13 ottobre 2020 - Divieto di feste private al chiuso o all’aperto e forte raccomandazione a evitare di ricevere in casa, per feste, cene o altre occasioni conviviali, più di sei familiari, o amici, con i quali non si conviva.Ѐ la novità principale del nuovo dpcm firmato nella notte dal presidente del consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della salute Roberto Speranza, che rimarrà in vigore per i prossimi trenta giorni. Fra le principali disposizioni contenute nell’ultima bozza si segnalano, in sintesi, le seguenti:
- Mascherine – L’articolo 1 del dpcm stabilisce che «è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande».
Dall’obbligo è escluso chi fa attività sportiva, i bambini sotto i 6 anni, i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
- Feste – Restano chiuse le sale da ballo e discoteche, all’aperto o al chiuso, mentre sono permesse fiere e congressi. La novità, rispetto ai precedenti dpcm, è che sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto. Gite scolastiche – Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio.
- Movida – La stretta riguarda bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie.
«Le attività dei servizi di ristorazione sono consentite fino alle 24 con servizio al tavolo e sino alle 21 in assenza di servizio al tavolo». Resta consentita la «ristorazione con consegna a domicilio» e la «ristorazione con asporto» ma «con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21».
- Cinema e concerti – Resta per gli spettacoli il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l’altro e di assegnazione dei posti a sedere.
Sono sospesi gli eventi che implichino assembramenti se non è possibile mantenere le distanze.
- Stadi – Per le competizioni sportive è consentita la presenza di pubblico, «con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori» all’aperto e 200 al chiuso. Va garantita la distanza di un metro e la misurazione della febbre all’ingresso.
- Sport – Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale.
Gli sport di contatto sono consentiti, si legge nella bozza del dpcm, «da parte delle società professionistiche e ‒ a livello sia agonistico che di base ‒ dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano, dal Comitato italiano paralimpico».
“Il DPCM firmato nelle ultime ore dal presidente Conte contiene nuove norme restrittive per bar e ristoranti. Si tratta di un ulteriore colpo per un settore estremamente provato dalla crisi economica, dal lockdown e dallo smartworking”. Così Franco Brogi, presidente di FIEPET Confesercenti Toscana, commenta la chiusura anticipata delle attività di ristorazione prevista dal Governo. La pandemia ha già causato numerose chiusure, la perdita di posi di lavoro e le nuove misure di contenimento del virus vedranno abbassare ulteriormente i fatturati del nostro settore".
“Siamo sollevati nel prendere atto che il nuovo decreto firmato dal Governo è meno restrittivo di quello che si era ipotizzato nei giorni scorsi. Riteniamo comunque che sia stato imposto il limite orario massimo di chiusura per permettere ad un ristorante di continuare a tenere aperta la propria attività. Resta purtroppo alto il rischio che tutti questi provvedimenti possano influire negativamente sul comportamento e le abitudini dei cittadini e ridurre così la voglia di uscire da parte dei fiorentini e non, causando un nuovo contraccolpo nei bilanci delle piccole e medie imprese che in questi ultimi mesi stanno provando a ripartire” dichiara Jacopo Ferretti, segretario di Confartigianato Firenze, che commenta così l'approvazione del Dpcm con le nuove misure restrittive per contenere la diffusione del Covid-19.
Il DPCM emanato dal Governo non piace neanche a Confcommercio Provincia di Pisa. Per il direttore Federico Pieragnoli si conferma il solito andazzo, per cui a pagare sono sempre le attività commerciali e le imprese: “Le restrizioni sono una mazzata non solo per i pubblici esercizi, bar, locali, ristoranti, ma per tutto il commercio in generale, con una serie di effetti a catena che è difficile calcolare in anticipo, ma le cui conseguenze sono certo disastrose.
Già l'effetto annuncio di chiusura dei giorni scorsi ha avuto come prima conseguenza quello di ridurre ulteriormente gli incassi. La chiusura dei locali alle 24 è un provvedimento che non ha senso, anche perché se posso stare seduto in un locale, con il rispetto del distanziamento, dalle 23 alle 24, non si capisce perché non posso starci dalle 24 alle 1”. “Per sostenere i consumi, aspettative e fiducia sono ingredienti fondamentali: alimentare la preoccupazione e inasprire oltre una certa ragionevole soglia le misure restrittive, significa peggiorare ulteriormente un quadro economico già difficilissimo.
Veniamo da un prolungato lockdown che ha lasciato sul terreno migliaia di imprese, e un quadro di fiducia in cui quasi sei famiglie su dieci temono di perdere il posto di lavoro e un 26% di esse ha dovuto sospendere l'attività. Per non parlare dei consumi, in crollo verticale del -8% e con prospettive ancora peggiori”. “Convivere seriamente e non a slogan con il virus vuol dire coniugare insieme sicurezza sanitaria, lavoro e libertà di impresa.
La stragrande maggioranza degli imprenditori ha investito in questi mesi migliaia di euro per garantire al massimo la sicurezza dei clienti, negozi e locali sono luoghi sicuri, come conferma l'Istituto Superiore di Sanità secondo cui il 77% dei contagi avviene in ambito domestico. E allora, continuare a stringere la morsa sulle imprese è non solo ingiusto, ma anche controproducente” - conclude il direttore.
"Penalizzare le attività di ristorazione, come prevede l'ultimo Dpcm, è una follia. Per quale motivo bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie possono stare aperti solo fino alle ore 24.00 con servizio al tavolo e solo fino alle ore 21.00 in assenza di servizio al tavolo? Così il Governo Conte mette definitivamente in ginocchio un settore che è stato tra i più colpiti in assoluto dall'emergenza Covid, in Italia e in Toscana in modo particolare, visto il peso del turismo nell'economia regionale.
Chiediamo al neo presidente della Regione, Eugenio Giani, di intervenire e di correggere le misure dell'esecutivo nazionale". Lo chiedono il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella e il commissario regionale del partito, senatore Massimo Mallegni, che hanno chiesto un incontro con il Presidente della Giunta regionale. "Per le attività di ristorazione di Firenze e della Toscana, quella che si è appena conclusa è stata un'estate da incubo, con introiti in calo del 70%.
Questa nuova misura è la mazzata finale - osservano Mallegni e Stella -. Molti esercizi non hanno ancora riaperto e le associazioni di categoria stimano che il 30% chiuda definitivamente nei prossimi mesi. La Regione deve intervenire su due fronti, ed è quello che chiediamo al nuovo governatore Giani: da un lato con soldi a fondo perduto per le attività, dall'altro con ordinanze che consentano agli esercizi di somministrazione cibo e bevande di riuscire ad andare avanti. Le norme dell'ultimo Dpcm rischiano concretamente di mettere sulla strada decine di migliaia di lavoratori solo in Toscana, per un comparto che conta oltre 75.000 attività commerciali".
Il sindaco di Cortona, Luciano Meoni, rileva: «La situazione è buona su tutto il territorio del comune e i casi riguardanti i pazienti contagiati sono sotto controllo. Faccio appello a tutti i cittadini affinché rispettino le nuove disposizioni contenute nel decreto. Mi riferisco, in particolare, all’uso dei dispositivi di protezione e al rispetto del distanziamento sociale. Devo riconoscere che la popolazione cortonese, tranne casi sporadici, ha fin qui dimostrato di rispettare le norme di legge emanate di volta in volta. Sono convinto che continuerà a fare altrettanto».
"Sono rimasta stupefatta ed indignata quando ho letto e sentito poi successivamente le dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Salute Roberto Speranza che parlando alla Trasmissione Tv "Che tempo che fa" su Rai3 affermava :"Io ho proposto di vietare le feste, anche private" ed aggiungeva in merito ai controlli sui divieti eventuali "quando c'è una norma va rispettata. Lavoreremo anche con le forze dell'ordine per verificare che la norma venga rispettata." Parole che definisco senza senso, folli, ma che non mi stupiscono conoscendo il partito che rappresenta il Ministro Speranza nel Governo Conte.
Si parla di Liberi ed Uguali , mi dispiace soltanto che sia stato eletto nella mia stessa Regione, che talvolta conferma di votare ad "occhi chiusi", per ideologia determinati candidati senza conoscerne le peculiarità caratteriali. Purtroppo infatti poi le conseguenze di certe scelte "di bandiera" si vedono anche nelle proposte figlie di una ideologia notoriamente condannata dalla storia" dichiara l'On. Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia "Mi auguro, che all'interno del Governo a cominciare dal Premier Conte, vi sia una presa di distanza da certe dichiarazioni riportando il Governo invece verso un'azione si di prevenzione del virus, ma mai di privazione della libertà personale.
Comprendo l'emergenza, nessuno fa finta di nulla davanti ad una seconda ondata del virus, ma nessuno può permettersi di entrare nelle case degli Italiani e controllare quanti sono e cosa fanno. Non esiste una visione di questo tipo in un Paese come il nostro. Non può esistere oggi uno Stato che inviti allo "spionaggio" nei condomini. Sono certa che il buonsenso prevarrà in futuro altrimenti, quella di Forza Italia sarà una opposizione dura."
"Rilevo che è stato riconosciuto un principio importantissimo, quello cioè che l’attività sportiva dilettantistica e giovanile non può prescindere dalla presenza del pubblico -afferma Paolo Mangini, Presidente Comitato Regionale Toscana- Detto questo, ritengo però che la percentuale prevista del 15% della capienza totale di ogni impianto rappresenti una limitazione eccessiva che va al di là di ogni legittima precauzione per la prevenzione del COVID 19, andando a penalizzare inutilmente numerose società sportive.
Società sportive che in questo primo periodo di attività hanno dimostrato responsabilità e attenta applicazione di tutte le norme prevista dai protocolli sanitari. Considerato che il DPCM (art. 1 c. 6 lett. e), autorizza le Regioni, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica, a individuare un diverso numero massimo di spettatori in relazione alle caratteristiche degli impianti, chiedo al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, di verificare la possibilità di aumentare la percentuale di presenza degli spettatori nei nostri impianti sportivi e offro fin da subito la mia completa disponibilità per ogni richiesta di collaborazione".