Tutti negativi al Covid-19. E’ il risultato dei test seriologici e dei tamponi effettuati su circa 80 persone, tra ospiti e lavoratori, della RSA San Giuseppe di Ronta gestita dalla cooperativa Il Girasole aderente al Consorzio Co&so. Sono 37 gli ospiti e circa 40 tra operatori sanitari, infermieri, fisioterapisti, animatori e impiegati che da settimane hanno adottato i protocolli di sicurezza predisposti dalle autorità sanitarie volte al contenimento del contagio. Regole rigide che hanno cambiato la vita degli anziani e dei lavoratori, ma necessarie per evitare contagi. Niente visite, sanificazioni continue e controlli della temperature ad ogni ingresso, poi utilizzo obbligatorio dei dispositivi di protezione, quindi guanti e mascherine monouso.
“Abbiamo chiuso i piani, eliminando ogni possibilità di contatto - spiega Neri Zini, della Cooperativa Il Girasole - Ogni reparto ha il suo gruppo di lavoro dedicato e relativa strumentazione ad uso esclusivo, per evitare ogni possibilità di contagio, diretto o indiretto. Sono stati eliminati inoltre interventi di sostituzione da parte di personale proveniente da altri servizi. Sono tutte misure che hanno cambiato radicalmente il nostro modo di lavorare, ma che sono necessarie per tutelare la salute degli anziani e di chi li assiste. E’ questa la priorità ora”
La socialità e l’animazione, con le ovvie limitazioni, proseguono. Senza assembramenti e possibilità di attività congiunte, le giornate vengono scandite da telefonate ai parenti e ai propri cari e da interventi individuali, sempre rispettando le distanze ed altri accorgimenti necessari.
“La cooperativa ha adottato tutte le misure - commenta Silvia Ardito, referente area socio sanitaria di Co&So - adibendo spazi per isolamenti preventivi e cercando di proteggere con ogni mezzo i residenti e i lavoratori. Attraverso le molteplici difficoltà, gli operatori sono impegnati quotidianamente con la massima coscienziosità, professionalità ed attenzione”.
Inoltre, sia i tamponi che i test sierologici di mercoledì scorso, fatti dalla Azienda Usl Toscana Nord Ovest ai 35 ospiti della Rsa Villa Sorriso e ai 26 operatori che si prendono cura degli anziani, hanno dato risultato negativo. Il Covid 19 è rimasto fuori dalla casa di riposo di Pontedera, i cui servizi e l'assistenza domiciliare sono gestiti dalla cooperativa sociale S.P.E.S, aderente al consorzio CO&SO. La Rsa è stata una delle prime strutture in Toscana a decidere per la sospensione di tutte le visite a inizio marzo e a fare scorte di mascherine e altri presidi sanitari per gli operatori anche grazie a donazioni di privati e associazioni (dalla Misericordia di Pontedera, all'Associazione Bel Cuore, da Confcooperative e tramite Co&So dalla Fondazione CR Firenze fino alle donazioni di alcuni consiglieri dell'opposizione del Comune di Pontedera).
“La nostra struttura, convenzionata con la Asl, si è attivata molto prima che arrivassero indicazioni dall’ente pubblico - spiega Stefania Lupetti, presidente della Cooperativa S.P.E.S - Non solo abbiamo chiuso alle visite dei parenti da inizio marzo, ma abbiamo seguito un protocollo molto rigido compilato sulla linea della indicazioni date dai decreti del Governo. Le indicazioni date agli operatori dal nostro coordinatore della struttura, Sergio Chiocchini, sono chiare e quotidiane e c’è ogni giorno una verifica che queste siano eseguite nella pratica. Riguardano l’utilizzo dei vari presidi, le operazioni di sanificazione, come i comportamenti da tenere con i fornitori e via dicendo”.
Un'organizzazione autonoma, molto rigida, che ha pagato: “La scelta di sospendere da subito le visite è stata una decisione dolorosa - spiega Lupetti - ma abbiamo attivato subito nuove modalità di comunicazione giornaliere con i familiari degli ospiti tramite i social network e i videomessaggi che oggi rincuorati, ringraziano”.
L’animazione a Villa Sorriso è proseguita senza interruzioni, anzi si è avvalsa di nuovi progetti attivati, in remoto, grazie ai ragazzi del servizio civile, come il “tg di Villa Sorriso”, che ogni giorno dà agli anziani notizie dal mondo, al di là dell'informazione sulla pandemia. E in più la struttura ha attivato un servizio di consulenza psicologica per gli operatori: “Non si può sottovalutare lo stress a cui sono sottoposti gli operatori, che da noi hanno a disposizione sedute individuali o di gruppo con uno psicologo”.
"La Cooperativa SPES - dice Silvia Ardito, referente area socio sanitaria di CO&SO - oltre ad attivarsi tempestivamente per la protezione sanitaria, ha saputo leggere il bisogno di comunicazione e contatto di ospiti e familiari: una attenzione importante, che in questo periodo di isolamento e paura assume una valenza fondamentale per la società e per i nostri ospiti."