Il vicepresidente di Firenze Parcheggi ottiene un incarico di consulenza per 24 mila euro dal suo stesso consiglio di amministrazione. La notizia trova impreparato il sindaco Dario Nardella che convoca il presidente Bevilacqua al fine di ottenere chiarimenti in merito all'accaduto. Si può ma non si dovrebbe fare.Una scelta aziendale che trova anche la giustificazione di un "risparmio" nell'aver affidato l'incarico ad un soggetto 'interno', ma che vede Palazzo Vecchio di traverso rispetto alla replica di Firenze Parcheggi.
E' lo stesso Perra a dichiarare all'agenzia Dire in un primo momento che "la nomina del vicepresidente è frutto della componente privata e non pubblica della Società". Quindi il 'personaggio' non sarebbe stato battezzato da Palazzo Vecchio. Il tutto però, paternità a parte, si giocherebbe su altro: sull'aspetto "inopportuno" dell'accaduto.L'assessore al Bilancio, Lorenzo Perra, lancia la proposta del Codice Etico che porti una "deontologia" all'interno delle Società Partecipate affinché le operazioni "seppur legittime" non siano però "inopportune".“Se il vicepresidente di Firenze Parcheggi Fazzini vuole restare nel cda dell’azienda, rinunci all’incarico professionale.
Non possono esserci dubbi né tentennamenti al riguardo” è questa la dichiarazione del capogruppo PD di Palazzo Vecchio, Angelo Bassi che aggiunge - l’incarico conferito dalla partecipata del Comune al suo stesso vicepresidente è decisamente inopportuno. Per evitare che episodi simili si ripetano in futuro, il gruppo del PD a Palazzo Vecchio è determinato a far varare un codice etico che vieti espressamente la possibilità di consulenze o incarichi a membri dei cda delle aziende partecipate, e in questo c’è pieno accordo con l’assessore Perra”.Firenze si è già scottata con la patata bollente delle consulenze tanto che il candidato sindaco Marco Stella così dichiarava durante la campagna elettorale: "Se sarò sindaco nella prima Giunta ci occuperemo di favorire nuove imprese e azzereremo completamente le consulenze esterne, eliminando un sistema di marchette che va avanti da 15 anni che favorisce solo gli amici o quelli con la tessera di partito in tasca".Si tratta solo di "etica" e di "deontologia"? Affidare una consulenza significa pagare un soggetto affinché fornisca un servizio professionale all'azienda oppure all'Ente richiedente, può trattarsi di un parere tecnico, legale, informatico o di altra natura.
Il terreno sembra sia sempre scivoloso però, ed il problema starebbe nell'individuazione del soggetto che, esterno o interno, rischia di non avere il consenso di tutti e di scontentare qualcuno. Ma il problema dunque è affidare l'incarico oppure accettarlo?
Il seme del dubbio produce la diffidenza. Chiedereste al vincitore di un concorso pubblico per meriti e titoli, che ha presentato regolare domanda sottostando alla burocrazia ed ai tempi, impiegando giorni nel seguire l'iter previsto per le selezioni, di rispettare anche un codice etico?