Una collaborazione ancora più stretta fra i Consorzi di Bonifica della Toscana e il Corpo Forestale dello Stato suggellata da una calorosa stretta di mano a Firenze. Intanto però a Roma, il Parlamento discute una proposta del PD per l'abolizione dei Consorzi e la Cgil si stupisce.Nei giorni scorsi, il presidente dell’Urbat (Unione regionale per le bonifiche, l’irrigazione e l’ambiente della Toscana), Marco Bottino, ha incontrato il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato per la Toscana, Giuseppe Vadalà, insieme a tutti i comandanti provinciali. Un’occasione per rafforzare un proficuo rapporto di sinergia e collaborazione fra le due realtà, in particolare nei settori del controllo del territorio, della vigilanza rispetto al rischio idrogeologico e dell’individuazione delle aree e delle zone che necessitano di maggior cura e interventi.
“Si tratta di una sinergia fondamentale – ha commentato il presidente Urbat, Marco Bottino – che ci permetterà d’intervenire in modo ancora più puntuale sul territorio. In questi mesi i Consorzi di Bonifica della Toscana stanno assumendo un ruolo sempre più cruciale nei settori della difesa del suolo e della manutenzione dei corsi d’acqua: due ambiti nei quali le drammatiche vicende nazionali delle ultime settimane ci insegnano ancora una volta che non si può abbassare la guardia”.
“Crediamo molto in questa collaborazione – afferma il Comandante Regionale della Forestale, Giuseppe Vadalà – perché consente di mettere a fattor comune l’operatività di due strutture che hanno nel loro dna la prevenzione e il contrasto al dissesto idrogeologico, elemento fondamentale per difendere i cittadini da calamità che oramai sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Mettere ancora una volta al servizio della collettività la professionalità e la peculiare diffusione sul territorio del Corpo Forestale dello Stato permette di tutelare l’ambiente, il paesaggio e le produzioni agroalimentari di qualità che valorizzano il nostro territorio”.A Roma però in Parlamento, si discute dell'abolizione dei Consorzi“Con stupore apprendiamo di una proposta di Legge in discussione alla commissione agricoltura della Camera con cui si propone la soppressione dei Consorzi di Bonifica, sottoscritta da esponenti del PD, primo firmatario Marco Donati, e a seguire Dario Parrini, David Ermini, Edoardo Fanucci, Luigi Dallai”, dice Flai Cgil Toscana, che spiega: “Lo stupore è dato dal fatto che la proposta di Legge attualmente in discussione alla Commissione Agricoltura della Camera ribalta radicalmente la logica della L.R.
79/2012, approvata dal Consiglio Regionale Toscana meno di due anni fa ed in corso di attuazione, e che fa del rilancio dei Consorzi di Bonifica uno dei capisaldi. Ancor più stupefacente è che la proposta non indica quale soggetto istituzionale dovrebbe essere destinatario delle funzioni dei soppressi Consorzi o quale architettura si voglia realizzare, segno evidente che si è in presenza di una proposta fine a se stessa e mancante di un disegno istituzionale compiuto”.
Con la L.R. 79/2012 la Regione Toscana ha profondamente rinnovato la normativa in materia di bonifica e difesa del suolo, riorganizzando il territorio regionale in sei comprensori e ridefinendo compiti e funzioni. Costituiti i nuovi Consorzi di Bonifica, il processo di attuazione della L.R. 79/2012 sta andando avanti.
“L’ideologia della 'rottamazione' - prosegue la Flai Cgil Toscana - in questo senso sarebbe un disastro per un territorio a cui, invece, servirebbero due cose: uno, realizzare gli investimenti in sistemazioni idrauliche e idrogeologiche necessarie a ridurre l’attuale livello di rischio, utilizzando le risorse pubbliche disponibili con la massima efficienza e promuovendo sinergie fra gli Enti interessati; due, garantire continuità e costanza dell’attività di manutenzione delle opere già presenti sul territorio e di quelle che dovranno esser realizzate”.
Secondo Flai Cgil Toscana, il Consorzio di Bonifica, quale soggetto tecnico dotato di autonoma capacità operativa ed economicamente autosufficiente, è l’Ente che può supportare la Regione nel realizzare gli investimenti, assicurando nel contempo la manutenzione delle opere, senza gravare sulla spesa pubblica. Il sindacato conclude approfondendo la questione-lavoro: “Per capire quanto la proposta di Legge in questione sia superficiale, basta guardare la mancanza di considerazione che nella stessa si ha del lavoro.
La proposta prevede infatti che i lavoratori potranno scegliere se essere trasferiti in Regione, Unioni dei Comuni o Comuni, senza alcuna relazione con l’allocazione della funzione e con il lavoro svolto fino a quel momento presso l’Ente di appartenenza. Chi propone la soppressione dei Consorzi di sicuro ignora che la tutela del territorio richiede lavoro e che nei Consorzi c’è gente che, senza tanto clamore e con tanta passione, chiede di poter lavorare al meglio, con una prospettiva chiara, e soprattutto chiede di essere rispettata”.