Buongiorno
In qualità di giornalista e redattore della rubrica Empoli Calcio ed in riferimento alle parole dell’attuale tecnico dell’Empoli fbc , Giovanni Martuscello, vorrei fare qualche considerazione in relazione all’ultima parte della conferenza stampa dove sono si è parlato dei tifosi e dei giornalisti.
Premetto che sono molto dispiaciuta se mister Martuscello sia stato messo in discussione come persona, non so se sia stato offeso, ed in tal caso esiste il diritto per tutelarsi ricorrendo alla querela.
Ma vorrei soffermarmi sui fischi di una tifoseria che è sempre stata portata a modello e non credo che questi fischi vogliano dire di non voler bene all’Empoli, o quanto di non essere consapevoli di cosa sia l’Empoli fbc, una società che ha maturato sempre più credibilità nel panorama calcistico della massima serie, grazie al lavoro di tanti operatori del mondo del calcio, e con questo intendo giocatori ed allenatori, oltre che alla pazienza ed all’affetto profondo dei suoi tifosi a cui è lecito sognare pensando solo e soltanto alla salvezza, ed è in questo che li rende “orgogliosi di essere empolesi”.
Come giornalista ritengo, dal punto di vista deontologico, di potere e dover dire quello che attualmente l’Empoli fbc produce, sia in relazione al gioco , ai risultati, ai gol (inesistenti) perchè non è altro che la verità dei fatti che non danneggiano l’Empoli nella sua realtà, che solo agli addetti ai lavori è dato sapere. Personalmente non mi sento responsabile di avere quantificato in minuti l’astinenza dell’Empoli dal gol perché non è altro che la verità, e solitamente la verità non offende, forse dispiace ascoltarla. Ribadisco il concetto che se l’Empoli fbc dovesse scendere di categoria non disdegnerei di scrivere, perché rimarrei sempre una giornalista che parla di Empoli, per un giornale locale , ma soprattutto felice di parlare della mia realtà locale.
Sul ruolo del giornalista concordo in pieno con quanto Indro Montanelli diceva:” Il giornalismo lo si fa per il giornalismo, per il piacere di farlo. E’ difficile farlo bene, a volte è anche pericoloso . Il bello di questo mestiere è che si affronta un esame ogni giorno.”