FIRENZE, 27 NOVEMBRE 2020- Sarà un Natale “a chilometro zero” anche sul fronte degli acquisti. Almeno così si augura Confcommercio Toscana, che ha lanciato una campagna a sostegno dello shopping sotto casa. Quello, per intendersi, nella rete dei negozi di vicinato più tradizionali.
“Quest’anno i miei acquisti li faccio nei negozi sotto casa… perché la mia città ha bisogno delle loro luci” è lo slogan individuato per l’iniziativa. Una frase che aspira a diventare un mantra per i toscani affezionati alla propria terra. “Solo un’alleanza vera e profonda con i nostri clienti può aiutarci a raggiungere il risultato, che poi è quello di salvare tante imprese, i loro dipendenti, la ricchezza che producono e i servizi che garantiscono a tutti”, sottolinea la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, prima promotrice dell’iniziativa.
“Salvare i negozi fisici significa tutelare spazi di vita sociale irrinunciabili e importanti, veri presidi anche per la sicurezza e la vitalità dei nostri centri”. “Questo non significa che il commercio non debba avere evoluzioni: oggi il negozio fisico può e deve trovare strumenti alternativi per vendere e restare in contatto con i propri clienti”, sottolinea la presidente dell’associazione di categoria, “il web, i social e le piattaforme ecommerce sono ormai irrinunciabili anche perché, soprattutto per un nativo digitale, ciò che non si trova sulla rete non esiste neppure nella realtà.
In effetti, ormai tutti siamo abituati a digitare sui motori di ricerca ciò che vogliamo, dal ristorante ad un prodotto specifico. L’esercente che non si fa trovare rischia di essere tagliato fuori dai giochi”. “Ma un conto è fare acquisti sulle grandi piattaforme internazionali di ecommerce, che in mancanza della web tax portano ricchezza fuori dal nostro Paese senza lasciare nulla in cambio, un conto è accompagnare gli acquisti nei negozi fisici con uno sguardo al web, magari proprio sui siti di ecommerce legati ad aziende fisiche”, prosegue Anna Lapini.
“Non mi stancherò mai di ripeterlo: anche se non sembra, fare shopping è un atto politico che modella il futuro della nostra società”.
Secondo i dati registrati negli elenchi camerali, al terzo trimestre 2020 in Toscana ci sono 52mila attività di commercio al dettaglio, sia in sede fissa sia su area pubblica, per un totale di circa 120mila addetti.
“La crisi economica innescata dal Covid 19 sta picchiando duro su tutti i settori ma i primi a risentirne sono stati turismo, commercio e servizi, quel terziario di mercato che pure fino al gennaio scorso era in crescita costante grazie soprattutto al boom del turismo e dei servizi avanzati e alla persona”, aggiunge il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. “Senza i sostegni e gli indennizzi adeguati tante imprese rischiano di venire spazzate via dalla crisi e il primo sostegno viene dai clienti.
Prima e più degli aiuti di stato, gli imprenditori vogliono poter lavorare come hanno sempre fatto”. Ecco, dunque, il senso della campagna di sensibilizzazione lanciata a livello regionale da Confcommercio. “Fino all’anno scorso”, ricorda Marinoni, “l’ultimo week end di novembre coincideva con l’inizio della lunga maratona di aperture no stop, anche festive, che ci avrebbe accompagnati fino al Natale. Quest’anno tutto è stato stravolto e, con la Toscana ancora in zona rossa e tante attività chiuse al pubblico per effetto dei Dpcm, il rischio è che molte imprese perdano gli incassi del periodo più importante dell’anno.
Penso alle gioiellerie e ai negozi di abbigliamento e calzature, per esempio, ma anche a quelli di articoli per la casa, oggettistica e gadget, che a dicembre avevano il picco di fatturato. Speriamo che qualcosa si possa recuperare se la Toscana uscirà dalla zona rossa, ma, nel frattempo, web e consegne a domicilio restano gli unici canali a disposizione di queste attività, che rischiano di saltare”.
Si è svolta ieri in Piazza Duomo la manifestazione organizzata da Confesercenti Firenze e coordinamento centri commerciali naturali delle città per porre all’attenzione delle istituzioni locali la drammatica situazione del commercio di vicinato. Al termine della manifestazione una delegazione di operatori, composta, tra gli altri, dal Presidente Confesercenti Firenze e della città, rispettivamente Claudio Bianchi e Santino Cannamela, dalla coordinatrice centri commerciali naturali, Lucilla Cracolici, e da alcuni Presidenti di queste aggregazioni del commercio, sono stati ricevuti dal governatore Eugenio Giani e dall’Assessore regionale al Commercio Leonardo Marras. Presenti anche i consiglieri regionali Massimiliano Pescini, Maurizio Sguanci, Fausto Merlotti. Al Presidente Giani è stato consegnato il documento elaborato congiuntamente da Confesercenti Firenze e coordinamento centri commerciali naturali della città (si veda la sintesi in allegato).
Il Governatore della Toscana ha mostrato sincero apprezzamento per le richieste della categoria, tanto che quest’ultime, ha annunciato nel corso dell’incontro, diverranno oggetto di una apposita lettera che verrà inviata, nei prossimi giorni, dalla Regione Toscana al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Ringraziamo la Regione Toscana per “l’assunzione di questo impegno di grande importanza per le nostre imprese”, ha commentato al termine dell’incontro Santino Cannamela, Presidente Confesercenti città di Firenze, “confidiamo quanto prima di riaprire le nostre attività e far giungere a quest’ultime anche il sostegno economico finora quasi del tutto mancato.”
“Firenze illuminata ma con le tasche vuote. Mentre scopriamo che Firenze è la città italiana in cui i consumi sono maggiormente diminuiti (-42,08% rispetto all'anno precedente), Nardella ha deciso di aumentare il budget per le luci di Natale. Il Comune ha infatti stabilito di spendere 4 0mila euro in più, rispetto al Natale 2019, per abbellire la città con le luminarie. Quindi le vie del centro saranno belle come non mai, ma in questo momento ciò che manca ai commercianti sono i clienti”.
Così Francesco Torselli, Presidente del gruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, ed Alessandro Draghi, capogruppo FdI in Palazzo Vecchio. “Il Natale che ci apprestiamo a trascorrere avrà un sapore diverso – spiegano i capogruppo –. Non potremo passare le feste con i nostri parenti e tantomeno ci saranno feste in piazza. Eppure il Comune ha intenzione di realizzare il consueto spettacolo F-Light. Ci chiediamo chi è che potrà vederlo. Riteniamo – concludono Draghi e Torselli - che quei 40 mila euro dovevano essere utilizzati per aiutare le famiglie in maggiore difficoltà oppure i commercianti maggiormente danneggiati dalla crisi”.
Tra le milioni che arriveranno al villaggio di Babbo Natale, Polo Nord, 96930, ci sarà una lettera speciale spedita direttamente dalla sede di Confcommercio Pisa. Mittente del messaggio, spedito questa mattina al circolo polare artico, la presidente Federica Grassini, che ha preso carta e penna per mettere nero su bianco il desiderio di una imprenditrice per il prossimo Natale. “Caro Babbo Natale, purtroppo quest'anno sarà una celebrazione un po' sottotono. C'è tanta sofferenza causata da questa brutta epidemia che rattrista molto, ma che ci richiama con forza ad essere più solidali!” - questo l'incipit della lettera dei desideri, che prosegue: “Per questo, caro Babbo, senza rinunciare al piacere di scartare i regali con i miei cari, questo Natale vorrei dare una mano a chi ne ha bisogno, e perciò trovare sotto l'albero dei bellissimi doni acquistati nei tanti piccoli negozi che popolano il mio quartiere, vorrei trovare un buono per un viaggio da fare con chi amo nella prossima estate, vorrei ricevere un voucher da spendere dalla mia parrucchiera e dalla mia estetista di fiducia, un biglietto per una visita guidata in uno dei prestigiosi musei della mia zona, un nuovo abbonamento per la mia palestra”. Forte è il desiderio di un Natale in famiglia ma fuori casa: “Questo Natale, caro Babbo, vorrei pranzare con la mia famiglia, non in casa, ma al ristorante e, se ciò non fosse possibile, ordinare un menù speciale alla mia osteria preferita ed un dolce artigianale nella pasticceria dietro l'angolo.
“Sai Babbo Natale” - questa la conclusione - “sono convinta che se tutti esprimessero questi medesimi desideri, sarebbe un Natale meno triste per tanti che, alla fine di questo incubo, potrei ritrovare la mia città così come piace a me. Grazie di cuore, Federica”.
Intanto, per restare in tema di incentivo agli acquisti ai negozi di vicinato e aiutare così le attività che tengono vive le città e danno lavoro a tante persone, Confcommercio ha lanciato la campagna nazionale “Compro sotto casa perché mi sento a casa”. La campagna è online sul sito Internet di Confcommercio e sui canali social con la pubblicazione di uno spot, un logo ideato per l’occasione e una vetrofania. L’hashtag scelto per l’iniziativa è #ComproSottoCasa.
“Io Aderisco!”. È il nome della campagna promossa dall’amministrazione D’Ambrosio per sostenere il commercio locale e le attività commerciali di Altopascio, centro e frazioni. Da qualche giorno sulle vetrine dei negozi e delle botteghe della cittadina del Tau, i cittadini troveranno il cartello “io aderisco!”, che ha una valenza duplice: da una parte sta a significare come quell’attività commerciale partecipi alla campagna di asporto e di consegna a domicilio e faccia parte della rete del progetto “libri in bottega”, che sviluppa il prestito bibliotecario non più solo in biblioteca ma anche nei negozi.
Dall’altra, con “io aderisco”, si va a sottolineare anche il ruolo decisivo di ogni singolo cittadino, che può fare la propria parte per supportare le iniziative dei commercianti e dell’amministrazione comunale, finalizzate a sostenere il commercio locale e a consentire alle attività economiche e artigianali che più di altre sono colpite dalle conseguenze del Covid-19 di restare in piedi e di continuare a lavorare.
“Chi compra un piatto, una colazione o qualsiasi altro prodotto da asporto, chi attiva le consegne a domicilio, chi decide di andare a ritirare un libro della Biblioteca in una delle botteghe aderenti e chi sceglie di acquistare ad Altopascio - spiegano il sindaco, Sara D’Ambrosio, e gli assessori al commercio e alla cultura, Adamo La Vigna e Martina Cagliari - dà una mano ai settori più colpiti dalla crisi. E non solo: oltre a scegliere prodotti di qualità, ogni volta che attiviamo questa pratica aiutiamo l’economia del territorio in questo periodo così difficile. L’invito a comprare locale, a utilizzare l’asporto o la consegna a domicilio è ovviamente rivolto a chi può. Ecco: tutti coloro che possono, lo facciano. Perché è davvero un bel gesto dare una mano al nostro tessuto commerciale”.
“In vista delle prossime festività natalizie abbiamo pensato di sensibilizzare i nostri concittadini a sostenere, con i loro acquisti, le attività commerciali calcesane, già duramente provate dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.” spiega Serena Sbrana, capogruppo di Uniti per Calci. “Lo scorso anno realizzammo un'iniziativa analoga, con alcuni manifesti affissi in paese, mentre ora abbiamo pensato a qualcosa di molto diverso, qualcosa di particolare e più raccolto.” La Sbrana spiega che si tratta di una poesia in rima, dal titolo “Calci, non mollare!”, che ricorda tutti i prodotti e le attività commerciali del territorio.
Trascritta sotto forma di albero di Natale su una locandina, è stata consegnata personalmente ai negozianti che, dimostrando il loro apprezzamento per l'iniziativa, l’hanno esposta alle loro vetrine. “Siamo certi che i nostri concittadini accoglieranno l’invito a effettuare gli acquisti di Natale presso gli esercizi commerciali locali, dimostrando così, ancora una volta e soprattutto in questo momento particolare, quanto sia profondo il senso di comunità di questo paese.”