E siamo al 6 luglio. Proprio vero che la riapertura non è stata una ripartenza. Lo dimostrano i circa 500 tra operatori turistici, commercianti ambulanti, ristoratori, tassisti e altre categorie ancora che sono scese in piazza, questa mattina, per la manifestazione organizzata dal gruppo Ristoratori Toscana. In piazza del Duomo, non un angolo a caso: di fronte a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Giunta regionale. Un dato, subito: è vero che il centro storico di Firenze è l’(epi)centro della crisi, con un calo del fatturato del 90%. Ma la periferia brilla solo per contrasto, con un calo tra il 60 e il 70%.
Tra i molti striscioni esposti, forse il più efficace è quello che recita: “se non lavoro, non pago le tasse”. Eh sì perché l’intero sistema commerciale, che non sia legato a farmaceutica o alimentari, è andato in tilt e vi rimane, per gli effetti della pandemia. Che fare allora? Proroga della cassa integrazione e sospensione dei tributi locali sono le priorità. Mattatore della piazza, dai discorsi chilometrici, Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscani. Nome efficace per la categoria che Naccari rappresenta, quella appunto dei ristoratori, ma che non dà l’idea del mare magnum delle partite Iva che annegano tra affitti dei fondi commerciali o la manutenzione delle strutture alberghiero-turistiche. Senza dimenticare i dipendenti, che, al momento, possono solo sperare in una proroga della cassa integrazione.
Tra le altre richieste a Regione e a Comuni ci sono “la razionalizzazione dei protocolli anticovid, l'azzeramento delle imposte locali per i servizi non goduti a causa quarantena, l'equo trattamento delle attività di somministrazione, l'abbattimento dei prezzi dei parcheggi negli orari di attività”. E, ancora, la tassa di soggiorno a un euro e una promozione coordinata e capillare da parte delle Regione Toscana, “come per le altre realtà del turismo”, come richiesto da Property Managers, l’associazione di categoria del turismo residenziale, insieme alle altre associazioni extra alberghiere e locazioni turistiche e a tante altre realtà economiche che vivono e lavorano sul turismo.
Oggi in Piazza del Duomo era presente anche AIRCA, a manifestare insieme a tante altre categorie .
"Per la prima volta le imprese del settore ospitalità sono scese in piazza. Per lanciare un grido di allarme - denunciano Giovanni Gandolfo, Chiara Pelagotti e Federica Tessari Rappresentanti dell'Associazione Imprese Ricettive Città d'Arte -