In occasione della festività di Ognissanti, sarà garantita l'apertura dei cimiteri comunali i quali rimarranno aperti anche il 1°novembre, giorno festivo, dalle ore 8 alle 17.30. Resta invariato l'orario di apertura, dalle 8.30 alle 17.30 negli altri giorni, sabato incluso. Nel rispetto delle normative vigenti per contenimento del Sars-Covid 19, il giorno 1 novembre non si terranno celebrazioni all’interno dei cimiteri; le messe saranno organizzate e gestite dalle parrocchie di riferimento, nel rispetto delle norme fissate dai decreti governativi. Per l’accesso ai cimiteri, si ricorda, l’obbligatorietà della mascherina, restando assolutamente vietati gli assembramenti.
Con l’obiettivo di contrastare e contenere il diffondersi dell'epidemia da Covid-19 il Comune di Empoli ha emesso un’ordinanza in cui si dispone la sospensione della celebrazione delle Messe all'interno dei cimiteri del territorio comunale sino al 24 novembre 2020 (data di validità dell’ultimo DPCM). Si consente lo svolgimento, all'interno dei campisanti, di tutte le altre attività a condizione che siano effettuate in maniera tale da non determinare situazioni di assembramento. L’amministrazione comunale ha avvertito i sacerdoti della diocesi interessati dal provvedimento. L’ordinanza non si limita ai giorni delle festività, ma è stata prolungata in virtù della durata delle disposizioni governative contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio. Le messe all'interno dei cimiteri comunali comportano una notevole concentrazione e aggregazione di persone, per un periodo di tempo prolungato ed anche in parti dei cimiteri non totalmente all'aperto, per questo si è deciso di vietarle. Allo stesso tempo l’amministrazione comunale ha organizzato, in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, Croce Rossa, Misericordia e Pubblica Assistenza, turni di presenza nei cimiteri principali della città e delle frazioni per invitare chi andrà a visitare i proprio defunti nei giorni di festa a indossare la mascherina e a evitare assembramenti, come disposto dalle misure anticontagio nazionali. Si chiede massima collaborazione, l’azione dei volontari è di consigliare e all’occorrenza supportare le persone che saranno presenti nei cimiteri.
Nel periodo dedicato al ricordo dei defunti i Comuni dell’Unione del Chianti fiorentino invitano i cittadini ad evitare assembramenti nei camposanti dei Comuni di Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa e Barberino Tavarnelle.
“In occasione delle festività di Ognissanti, il primo novembre, e per il ricordo dei defunti esortiamo le nostre comunità a non affollare i cimiteri”. Per i sindaci Paolo Sottani, Roberto Ciappi e David Baroncelli si impone infatti la necessità di limitare la presenza e la circolazione delle persone nei camposanti, ovvero nei luoghi pubblici contemplati dalle restrizioni del Dpcm, emanato dal governo lo scorso 25 ottobre a seguito del vertiginoso aumento del numero dei contagi a livello regionale. Altra misura preventiva interessa le cerimonie religiose previste tradizionalmente nel ricordo dei defunti.
I Comuni hanno stabilito di limitare la presenza dei visitatori concordando con i parroci l’annullamento della celebrazione della Santa Messa il 1 e il 2 novembre. Eventuali cerimonie religiose saranno organizzate dai parroci nei luoghi e nelle forme consentite. “In questo momento è necessario contingentare le visite nei cimiteri ed evitare ogni possibile forma di assembramento – dichiarano i sindaci Paolo Sottani, Roberto Ciappi e David Baroncelli – occorre la massima attenzione e il contributo di ciascuno di noi in termini di responsabilità e rispetto puntuale delle norme anticontagio.
I cittadini potranno accedere ai cimiteri dopo aver indossato la mascherina e igienizzato le mani. “I cittadini dovranno mantenere il distanziamento di almeno un metro e rispettare la segnaletica di entrata e uscita – concludono i sindaci - effettueremo anche un controllo antiassembramento per il rispetto delle norme”.
A Prato i volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri presidieranno gli accessi ai cimiteri comunali in occasione della Commemorazione dei defunti, da domani sabato 31 ottobre, domenica 1 novembre e lunedì 2 novembre, dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 17. In accordo con l'assessore alla Città Curata Cristina Sanzò, due volontari dell'Associazione saranno impegnati per sorvegliare gli ingressi e fornire supporto e indicazioni alla cittadinanza sulle corrette procedure di distanziamento sociale e di utilizzo delle mascherine. Ricordiamo che i cimiteri sono aperti tutti i giorni dalle 8 alle 17.
“Per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19 è fondamentale il contributo di tutti e un senso di responsabilità collettiva rivolto, soprattutto, alla difesa delle persone più anziane, linfa della nostra comunità e, al tempo stesso, soggetti più esposti al virus”. Inizia così l'invito che il sindaco di Castelnuovo Berardenga, Fabrizio Nepi, rivolge ai suoi cittadini in vista della festività di Ognissanti e delle tradizionali visite ai cimiteri, con l’invito a rispettare il divieto di assembramenti e le consuete norme anticontagio: indossare correttamente la mascherina, rispettare il distanziamento sociale e igienizzare frequentemente le mani. “In questi mesi - continua Nepi - abbiamo capito come questo virus possa essere particolarmente pericoloso per le persone anziane con patologie pregresse e, in generale, per le persone più fragili.
Per questo motivo, si consiglia ai nostri anziani di fare particolare attenzione nel frequentare luoghi affollati, evitando qualsiasi tipo di contatto, e invitiamo tutti a tutelarli, perché proteggendo loro proteggiamo anche la nostra memoria storica. In vista della festività di Ognissanti, inoltre, si raccomanda a tutti di fare attenzione alle regole e di non creare assembramenti nei cimiteri, programmando, se possibile, la visita nei giorni precedenti o successivi ed evitando saluti con strette di mano e abbracci”.
Il mercato dei fiori di Pescia, uno dei principali a livello nazionale, fortemente condizionato dall’effetto Covid. Per la commemorazione dei defunti si registra un calo della produzione dei crisantemi da parte delle aziende locali (-30% rispetto al 2019), colpa dell’incertezza dei mesi scorsi e attuale per probabili lockdown, al momento evitati. Stesso fenomeno che ha fatto diminuire l’ingresso sul mercato italiano di prodotto estero. Sale invece il prezzo medio dei crisantemi (+20%) – la varietà “ping pong” la più venduta -, che vengono venduti ad 80 centesimi cadauno dall’azienda agricola al mercato all’ingrosso (contro i circa 60 centesimi dello scorso anno). E’ quanto rivela la Cia Agricoltori Toscana Centro in vista delle celebrazioni del 2 novembre, uno dei momenti più importanti dell’anno per la floricoltura di Pescia.
«Le grandi difficoltà del settore con la chiusura delle attività nei mesi di marzo-aprile a causa dell’emergenza sanitaria Covid – sottolinea il presidente Cia Toscana Centro Sandro Orlandini – hanno condizionato pesantemente le scelte delle aziende nei mesi successivi. In molti hanno aspettato a piantare fiori e crisantemi pensando a nuove chiusure del settore, ma anche a quelle dei cimiteri, che per il momento non ci sono state. Una situazione che ha portato quindi ad un calo della produzione di circa un terzo rispetto alla media. Fatto positivo, comunque, che l’1 e 2 novembre potremmo ancora andare nei cimiteri ed acquistare i fiori locali, dando una importante boccata d’ossigeno alle aziende locali. Non era scontato».
La Cia Toscana Centro nella zona di Pescia conta circa 130 aziende agricole impegnate nella produzione dei fiori, che conferiscono al Mercato dei fiori della Toscana di Pescia. Crisantemi pesciatini che vanno perlopiù nel mercato locale toscano ed in alcune regioni del Nord Italia, quasi assente l’export.
«Registriamo anche meno importazioni dall’estero – aggiunge Orlandini – considerato l’effetto Covid che sta interessando tutta Europa e tutti i paesi produttori di fiori».
In una annata comunque particolarmente difficile, preoccupa il periodo natalizio, quando si producono le stelle di Natale, per l’incertezza ed il rischio di nuove chiusure a livello nazionale per l’emergenza Covid. In Toscana si coltivano fiori e piante in 6.500 ettari di superficie (lo 0,90% della Sau regionale), ma il settore vale un terzo del fatturato (900 milioni di euro) dell’agricoltura toscana. Con oltre 3.300 imprese florovivaistiche (di cui 2.060 vivaistiche e 1.900 floricole, molte lo sono entrambi), con una grande incidenza su occupazione ed economia indotta, oltre ad una forte vocazione, in tempi normali, all’export.