Con il freddo l'occasione è ghiotta per avvicinarsi alla gustosa tavoletta di cioccolato, con il dubbio su cosa andremo a mordere. Il cioccolato aiuta o distrugge l'organismo?" Diciamo subito che la quantità di flavonoidi varia notevolmente tra il cioccolato fondente, il cioccolato al latte e il cioccolato bianco che non ne ha - spiega Primo Mastrantoni di Aduc - da qui la domanda se la quantità di flavonoidi sia tale da avere effetti positivi per la nostra salute. Abbiamo fatto una piccola ricerca per sapere se la quantità di flavonoidi è indicata nelle etichette delle tavolette di cioccolato. Abbiamo preso in esame le marche Lindt, Novi e Milka, ma non abbiamo trovato tracce delle indicazioni che cercavamo e, quindi, non possiamo sapere la quantità dell'antiossidante in questione, in più, è da tener presente che i flavonoidi sono amari e possono essere ridotti dal produttore per venire incontro alle esigenze del consumatore".
Prosegue Mastrantoni "Per analogia, ci viene in mente il resveratrolo, un antiossidante, contenuto nel vino del quale se ne decantavano le proprietà, ma che, per svolgere i propri effetti benefici, deve essere assunto in quantità considerevoli, equivalenti a 3-4 litri di vino al giorno, con effetti negativi per il nostro fegato; l'alcol, infatti, non è proprio gradito alla nostra ghiandola depuratrice. Di certo, il cioccolato fondente ha un alto potere calorico, infatti, 100 grammi apportano 515 kcalorie, il 25% del nostro fabbisogno giornaliero, con 34% di lipidi (grassi) e il 50% di carboidrati (zuccheri). Insomma, una bomba calorica, che ci induce a limitarne il consumo il che comporta una riduzione dei flavonoidi assunti. Ovviamente, rimane il piacere, del quale non ci permettiamo di discutere" conclude il segretario Aduc.