L'immagine del cinghiale decapitato potrebbe turbare i nostri lettori, ma dopo l'effetto virale scatenatosi su Facebook si tratta oramai di una foto simbolo nel dibattito toscano sul controllo degli ungulati: da una parte il monitoraggio sfociato nell'abbattimento dei capi, dall'altro l'appello a seguire strade alternative alla caccia.
"Naturalmente si tratta “solo” di un cinghiale, quindi l'orribile gesto compiuto in Garfagnana, la testa mozzata di un animale ficcata sul paletto di un guard rail non merita nemmeno un commento da parte delle ciarliere “parti interessate” alla nuova legge toscana che liberalizza la caccia agli ungulati. Ma quella foto è simbolo di quel che sta accadendo in questa regione" commentano gli animalisti.Dichiarano ancora i rappresentanti del movimento toscano contro la caccia agli ungulati: "La giunta regionale ha deciso di prendere una posizione di estrema retroguardia e di reagire con metodi sbrigativi, antiquati e cruenti alle richieste delle associazioni agricole e venatorie, le quali chiedono un intervento rapido, una sorta di “guerra lampo” contro cinghiali e caprioli, riparandosi dietro dogmatiche affermazioni circa la “scientificità” della decisione presa. In realtà si tratta di una precisa scelta politica, che ignora le possibili, documentate e altrettanto scientifiche (e più moderne) alternative, come una vasta letteratura e numerose esperienze dimostrano.
Perciò quella testa mozzata ci ricorda che cosa si sta facendo, come e con chi lo si sta facendo".Dopo i blitz di Firenze, Pisa e Livorno, in piazza Anfiteatro a Lucca alcuni attivisti mostrano oggi lo stesso striscione esibito nei giorni scorsi sotto monumenti come Ponte Vecchio, i Quattro Mori e la Torre pendente.