FIRENZE– Era il 23 dicembre 1984 quando avveniva uno dei più violenti attentati della storia d'Italia: l'ordigno fatto esplodere sul treno Napoli-Milano, che causava la morte di 16 persone e il ferimento di altre 267. Un evento drammatico che ha lasciato nei corpi e nella memoria dei sopravvissuti una traccia indelebile. Con interviste inedite, di persone che hanno deciso di parlare solo oggi, a trent’anni di distanza, il regista Martino Lombezzi ricostruisce la vicenda nel suo documentario Rapido 904.
La strage di Natale, che sarà presentato il 30 marzo, alle ore 20.30, al Cinema Principe di Firenze, nell’ambito della rassegna CinemAdHoc, curata da Quelli della Compagnia. Intervengono alla presentazione del film: Don Andrea Bigalli (Libera Firenze), Angela Pietroiusti (Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Firenze), Danilo Ammanato (Associazione Familiari delle Vittime della strage sul treno Rapido 904), e il regista, Martino Lombezzi. Oltre alle testimonianze degli orrori di quei momenti - e del successivo percorso di riabilitazione fisica e psichica - il documentario affrontata un tema inedito: il processo a Totò Riina, accusato di essere il mandante della strage, celebrato a Firenze nel 2015, che ha portato all’assoluzione del boss di Cosa Nostra e che è adesso in fase d’appello. Nel film sono presenti spezzoni d’epoca tratti dagli archivi della Fondazione FS e dalle Teche RAI.
Il fatto è ripercorso anche attraverso un plastico che riproduce la tratta appenninica. Tra gli intervistati sono inclusi alcuni dei soccorritori che per primi arrivarono sul luogo della tragedia (ferrovieri, medici, vigili del fuoco, poliziotti).
Il 27 giugno 1980 un DC9 della compagnia aerea Itavia con 81 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell'equipaggio, scompare dagli schermi dei radar di controllo senza dare alcun segnale di emergenza. Si era inabissato tra le isole di Ponza e di Ustica, nessun superstite. Oggi questa tragedia, ben presto diventata uno dei misteri più fitti tra i tanti di cui purtroppo è ricco il nostro Paese, è un film: Ustica, del regista Renzo Martinelli, co-produzione italo-belga, con Caterina Murino, Marco Leonardi, Lubna Azabal, Tomas Arana e Federica Martinelli come interpreti principali. In Toscana sono state fatte riprese a Poggio Ballone, il centro radar dell'Areonautica militare che controllava anche lo scorcio di cielo dove avvenne la tragedia del DC9 Itavia precipitato.La troupe diretta da Martinelli ha girato alcune scene anche in alcuni interni a Grosseto, e a Castiglione della Pescaia per le riprese alla Casa Rossa Ximenes nella Riserva Naturale Diaccia Botrona.