Firenze – La Giunta sta raccogliendo dati ed è al lavoro per cercare tutte le soluzioni possibili alla carenza di candidati per la specializzazione medica in chirurgia generale a Siena. Lo ha assicurato l’assessore alla Sanità Simone Bezzini rispondendo in aula a un’interrogazione “in merito alla crisi dei corsi di specializzazione medica e in particolare alla ravvista scarsa attrattività della scuola di specializzazione di Siena”, presentata dai consiglieri di Italia Viva Stefano Scaramelli e Maurizio Sguanci.
Nell’interrogazione si sottolineava come “la scuola di specializzazione medica dell’Università di Siena registra tante caselle vuote e un record negativo in chirurgia generale di livello nazionale preoccupante, con zero candidature su cinque posti disponibili” e che alcuni specializzandi hanno denunciato l’inadeguatezza della didattica sostenendo che “la pratica chirurgica è del tutto inesistente”. Per questo si chiedeva alla Giunta, tra le altre cose, “quali azioni intenda intraprendere per sollecitare l’intervento del Governo e dei ministeri competenti per risolvere il problema dei corsi di specializzazione medica attraverso una riforma complessiva del sistema della formazione in sanità”, “quali azioni intenda intraprendere per garantire un adeguato livello di qualità didattica delle scuole di specializzazione medica e per arginare la fuga di giovani specializzandi dai corsi nelle università toscane di Firenze, Pisa e Siena” e se intenda verificare la situazione a Siena, chiedendo anche all’Aou di svolgere attività di analisi e misurazione delle clinical competence”.
Bezzini ha ribadito che il sistema della formazione specialistica è molto complesso e coinvolge i ministeri competenti, le università e le aziende sanitarie. “Da anni si registrano problemi in questo settore anche a causa della scarsa attrattività della professione medica soprattutto un alcune discipline, che sono nettamente in sofferenza in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale”, ha detto l’assessore, secondo il quale “servirebbe una terapia d’urto a partire dalla formazione e dalle politiche di valorizzazione professionale”. Riguardo anche al caso di Siena il tentativo della Giunta è quello “di fare tutto il possibile per riportare tutti i percorsi di specializzazione sulle linee di mediana, lavorando sugli scostamenti”.
Scaramelli ha ricordato che “senza chirurgia non c’è sanità che possa funzionare” e che “serve massima attenzione alla questione”.