FIRENZE- Dopo il drammatico evento del crollo del ponte Morandi a Genova, il Ministero delle Infrastrutture ha disposto l’avvio di un’azione di monitoraggio sullo stato di conservazione e manutenzione delle opere viarie, verificando se vi siano interventi urgenti da eseguire, in seguito a particolari condizioni di criticità strutturale.
Fare un check-up completo delle infrastrutture viarie in Toscana, con particolare attenzione ai ponti e alle strutture in cemento armato, in modo da ottenere in breve tempo una fotografia affidabile, aggiornata ed inequivocabile dello stato dell'arte e delle eventuali criticità presenti. La proposta, avanzata ieri dal presidente della Toscana Enrico Rossi ad un'assemblea di presidenti di Provincia e delegati dei Comuni, si è concretizzata oggi nella firma di un'intesa tra Regione Toscana, Upi, Città Metropolitana ed Anci.
A siglare l'atto sono stati Enrico Rossi, il presidente dell'Unione delle Province toscane Luca Menesini, il consigliere della Città metropolitana di Firenze con delega alle infrastrutture Andrea Ceccarelli ed il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni. L'intesa nasce dalla volontà di andare oltre la segnalazione di criticità già note (che saranno prontamente segnalate alla Prefettura e al Ministero rispondendo alla lettera inviata dal Mit alle amministrazioni locali nei giorni scorsi), per approfondire la conoscenza dello stato delle infrastrutture e fare tutto il possibile per prevenire tragedie come quella avvenuta a Genova lo scorso 14 agosto. La Toscana non parte da zero per quanto riguarda il monitoraggio dello stato delle proprie infrastrutture e la prevenzione di criticità.
Dal 2001 è previsto dal Piano di interventi sulla viabilità regionale un costante controllo delle infrastrutture viarie regionali, realizzato basandosi sulle segnalazioni fatte dalle Province (soggetti gestori). La riunione di monitoraggio con le Province sarebbe prevista una volta all'anno, ma viene convocata ogni 6 mesi per maggiore sicurezza e per garantire interventi più tempestivi. Grazie a questo costante controllo dal 2001 ad oggi in Toscana sono stati investiti 1,2 miliardi di euro per scongiurare criticità. La Toscana è inoltre l'unica Regione italiana ad essersi dotata di un sofisticato sistema satellitare di monitoraggio dei 'mutamenti del territorio', realizzato con la collaborazione dell'Università di Firenze, che ogni 12 minuti rileva eventuali spostamenti delle strutture presenti sul territorio, siano esse case, argini, strade, ecc.
Questo sistema, che ha un costo di 300.000 euro all'anno, offre un significativo aiuto nell'individuare possibili cedimenti strutturali, si affianca il monitoraggio sulle criticità infrastrutturali.
"La Toscana non è impreparata sul tema della sicurezza delle infrastrutture – ha detto il presidente Rossi - anzi è avanti perché è l'unico soggetto in Italia che ha a disposizione un sistema satellitare di controllo, tuttavia l'evento drammatico di Genova ci costringe a fare di più. Vogliamo fare un'analisi sistematica di tutti i ponti, delle strade regionali, provinciali e comunali della Toscana per ‘scovare' anche criticità magari poco evidenti. Li passeremo in rassegna uno ad uno, faremo una linea guida per fare in modo che il monitoraggio sia svolto in maniera omogenea in tutta la Regione, stabiliremo ogni quanto tempo ciascuna infrastruttura dovrà essere ricontrollata.
E' un tema essenziale perché riguarda la sicurezza e la vita dei cittadini, per questo come sistema degli enti territori ali abbiamo fissato un metodo di controllo e lo comunicheremo ad Autostrade, Anas ed al Ministero, ma vorremmo anche sapere quale metodo di controllo sarà adottato sulle strade di competenza statale, sulle ferrovie e sulle autostrade, visto che i toscani si spostano anche fuori dalla regione".
L'intesa sottoscritta da Regione, Upi, Città Metropolitana ed Anci, prevede la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro (composto da periti regionali, tecnici degli enti locali ed eventuali professionisti esterni) che avrà come primo incarico quello di definire un modello unico di report per effettuare rilevamenti (in modo che risultino omogenei in tutta la regione, non influenzati dalle scelte del rilevatore) e comporre le squadre di tecnici che successivamente procederanno alle verifiche degli oltre 5.000 ponti e dei 10.000 km di strade di competenza della Regione, delle Province, della Città Metropolitana e dei Comuni toscani. Il lavoro di monitoraggio dovrà essere svolto nell'arco di pochi mesi, al massimo un anno, e permetterà non solo di evidenziare eventuali criticità non note, ma anche di stabilire un'effettiva gerarchia dell'urgenza degli interventi.
"Sarà un lavoro progressivo – ha detto il presidente dell'Unione delle Province Toscana Luca Menesini - al quale tutti gli enti territoriali toscani lavoreranno insieme in maniera sinergica. Ci aspettiamo che una volta che le criticità saranno state evidenziate, arrivi anche una risposta in termini di investimenti, per poter intervenire dove necessario".
"La Città metropolitana – ha detto Andrea Ceccarelli, consigliere della Città metropolitana di Firenze con delega alle infrastrutture - ha dati aggiornati sulle proprie infrastrutture, ma riteniamo importante un monitoraggio organico dello stato delle infrastrutture sul territorio, anche per poter meglio coordinare gli interventi nel tempo".
"Questo lavoro ci rinforza tutti, in particolare i Comuni più piccoli che potranno avvalersi di professionalità che non fanno parte del loro organico – ha detto il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni - Con questo atto di intesa daremo una risposta organica in sinergia con Regione, Province e Città metropolitana. Rispondiamo inoltre alla richiesta del Ministero di mandare dati di monitoraggio in tempi brevi, anche perché la maggior parte dei Comuni lo ha sempre fatto. Al contempo chiediamo i dati del monitoraggio su tratti di competenza statale, come quelli autostradali".
Il Comune di San Miniato e quello di Empoli hanno deciso di effettuare un sopralluogo, insieme ai tecnici della Provincia di Pisa, per verificare le condizioni dei tre ponti che collegano i due territori: il ponte sull'Elsa di via 2 Giugno, il ponte di Canneto in località Molin Nuovo e il ponte di Isola. I primi due ponti non hanno rilevato problemi strutturali e verranno quindi inseriti nell'elenco delle infrastrutture sottoposte al monitoraggio dei controlli richiesti dal Ministero, mentre il ponte di Isola dovrà invece essere chiuso, a partire da questa mattina (29 agosto), per consentire di effettuare ulteriori verifiche.
«Dalle prime analisi condotte dai tecnici nei giorni scorsi è emersa la necessità di mettere in atto una serie di approfondimenti sulle condizioni strutturali del ponte sull'Elsa che si trova a Isola – dichiarano il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini e la sindaca di Empoli Brenda Barnini -. Per consentire lo svolgimento di queste verifiche, la Provincia di Pisa, l'ente che gestisce il ponte, ha ritenuto necessario emettere un'ordinanza per chiuderlo al traffico già a partire da oggi.
Nei giorni scorsi avevamo provveduto a ricollocare nella posizione adatta i restringimenti di cemento armato posti ai due ingressi del ponte che erano stati arbitrariamente spostati, limitazioni necessarie perché non consentono il traffico a mezzi larghi più di due metri – e proseguono -. Dopo che saranno stati effettuati tutti i rilievi del caso, potremo capire quale sarà l'intervento necessario per tornare ad avere la completa percorribilità della strada che da Isola porta a Marcignana, nel territorio di Empoli».
Prosegue intanto la manutenzione ordinaria degli altri due collegamenti che dividono i due comuni.
«Non ci sono problemi per quello di Ponte a Elsa e anche per quello di Canneto a Molin Nuovo, un ponte progettato da Morandi, che aveva sollevato alcuni dubbi: si tratta di un'infrastruttura che non presenta problemi, stabile e sicura nella sua semplicità», concludono i due sindaci.
Per quanto riguarda i percorsi alternativi al ponte di Isola, è possibile percorrere la strada statale Tosco Romagnola per arrivare da San Miniato a Ponte a Elsa, e quella provinciale di Val d’Elsa che conduce da Marcignana a Ponte a Elsa e poi a San Miniato.
L'Ufficio Viabilità della Città Metropolitana di Firenze ha stabilito sulla Sp 5 'Lucchese per Prato', in località Osmannoro (Sesto Fiorentino), la chiusura del braccio di innesto in direzione Firenze al transito dei veicoli provenienti da via del Cantone e della carreggiata in direzione Firenze. Stabilito anche il doppio senso di circolazione sulla carreggiata in direzione Campi Bisenzio dal km 0+730 al km 0+580 circa. Limitazione di velocità a 30 km/h in prossimità del cantiere. Il provvedimento, in vigore dal 3 al 29 settembre 2018, con orario 0/24, è motivato dai lavori di completamento della rete fognaria dell'Osmannoro. Il traffico sarà regolato con l'ausilio di movieri nella fasce orarie 7/9 e 17/19 in corrispondenza della rotatoria.
Per effettuare lavori di ripristino di opere idrauliche superficiali sulla carreggiata e di riqualificazione del piano viabile, è prevista la chiusura al transito dei veicoli, in entrambi i sensi di marcia e in orario 9.00/17.00, della strada provinciale n. 95 "Del Castagno" dal km 10+000 al km 12+000 circa, nel Comune di San Godenzo, da oggi 29 agosto a lunedì 17 settembre 2018.
Il cantiere della SR 68 fra Volterra e Colle Val d'Elsa, consegnati i lavori, prende forma. Compaiono le prime linee tratteggiate in giallo per delimitare le aree di cantiere. «La cosiddetta curva della morte, dal km 45.2 al 46.2 - commenta l'assessore Massimo Fidi - ha le ore contate. Abbiamo nel frattempo anche preso in carico le criticità che sono state segnalate dalla Fiom sulle strade provinciali che, attraversando il Volterrano, arrivano nell'area della zona industriale di Casole d'Elsa.
Adesso, ciascuno per quanto riguarda la propria provincia, solleciteremo interventi ma è già in partenza una lettera a firma congiunta dei due sindaci, di Casole d'Elsa e Volterra, per chiedere insieme alle due province di mettere mano ad una manutenzione straordinaria. Nel frattempo ringrazio la Provincia di Pisa per aver asfaltato vari tratti, che avevamo segnalato all'attenzione, sulla SR 68 nel tratto da Saline di Volterra al capoluogo. Sulla SR 68 Volterra - Colle Val d'Elsa, dove c'è stato l'intervento di Cassa di Risparmio di Volterra, Fondazione della Cassa di Risparmio di Volterra e Regione Toscana, non si sono buttati via soldi in progetti finiti nel cassetto e mai realizzati.
E' in questo modo che dovremo procedere, anche sulla prosecuzione della 68, sulla 439 e sulla 439 dir».
«A parte un nuovo incontro a settembre, sulla nuova viabilità tra Compiobbi e Vallina alle porte di Firenze di cui si discute e promette da giuppersù quarant’anni la Regione non fa che allargare le braccia, ammettendo di non riuscire a farsi ascoltare e nemmeno a farsi dare gli ultimi sviluppi di progetto. In una parola, è incapace di incidere con autorevolezza»: lo riferiscono dalle stanze di Forza Italia in Consiglio regionale dove i componenti del gruppo Maurizio Marchetti (Presidente) e Marco Stella (Vicepresidente dell’Assemblea toscana) hanno appena letto la risposta che la giunta regionale ha fornito all’interrogazione con cui, nel giugno scorso, avevano sollecitato risposte e tempi certi per un’opera viaria attesa ormai da troppo tempo. «Doppio ponte, variante, viadotto… da 40 anni Anas, Regione e Provincia di Firenze si arrovellano sulle soluzioni possibili per il collegamento stradale Pontassieve Firenze evitando l’attraversamento dei centri abitati, e per la precisione – spiegano Marchetti e Stella – tra Vallina, nel comune di Bagno a Ripoli e Compiobbi in quello di Fiesole.
Lì i cittadini affogano nello smog di un traffico crescente che non ha alternative all’attraversamento dei centri abitati. E’ una viabilità arretrata inaccettabile, ma soprattutto non più sostenibile, alle porte del capoluogo regionale». Su questo stato di cose Forza Italia aveva presentato un’interrogazione chiedendo alla Regione di fare il possibile per ottenere tempi di cantierizzazione certi. E la risposta è arrivata. Solo che: «Ad oggi – scrive l’assessore con delega alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli in risposta ai quesiti azzurri – per quanto la Regione Toscana abbia chiesto chiarimenti in via informale sul parere conclusivo, non ne è stata acquisita copia.
Resta il fatto che la Regione ha ribadito in più occasioni la strategicità di tale opera […]. Per settembre l’Assessorato alle Infrastrutture ha promosso un nuovo incontro tra i soggetti interessati». Insoddisfatti gli interroganti: «La risposta in pratica è che il governo toscano è incapace di interlocuzione autorevole presso il livello nazionale, e non lo era neppure quando questo governo, fino al marzo scorso, era anche a Roma di sinistra. Questo è inaccettabile. La Toscana non ha voce a Roma.
Non riesce a farsi ascoltare, figuriamoci a farsi rispondere o a ottenere qualcosa. Non è così che si fanno gli interessi del territorio. Per fortuna il 2020 è sempre più vicino, con Forza Italia al governo regionale finalmente finirà questo andazzo di impotenza della nostra bella regione impotente».